Perché essere “occupati” non è una scusa per ignorare i colleghi
Quando la cortesia non è solo una questione di buone maniere, ma anche di buon business
Al lavoro non avete quasi nulla da fare tutto il giorno?
Fate fatica a riempire le vostre ore di lavoro con attività produttive?
Vi capita spesso di uscire prima perché tutto il vostro lavoro è stato finito in mattinata?
Scommetto che non è così. Anzi, scommetto che non conoscete un solo lavoratore che non sia "occupato".
"Mi dispiace di non averti risposto, sono stato occupato" è una frase che dovrebbe essere bandita per sempre dal lessico degli affari!
Questa è la risposta predefinita e confezionata che spesso si riceve e, nella maggior parte dei casi, non è altro che una scusa. Molti di noi investono gran parte del proprio tempo a rincorrere gli altri per ottenere risposte a e-mail o telefonate che sono state fatte giorni o settimane prima.
Nell'era del "be kind" e quando praticamente tutti hanno un iPhone in tasca, non ci sono più scuse.
Dato di fatto: il tempo di tutti è limitato. Altro dato di fatto: a chiunque dà fastidio che venga sprecato per colpa d’altri. Il disagio che possiamo percepire a livello di “singolo” è solo la punta dell’iceberg perchè questi atteggiamenti poco professionali danneggiano la produttività aziendale.
Nel corso della mia carriera professionale molti miei colleghi e fornitori si sono lamentati della mancanza di reattività delle persone al giorno d'oggi. Si arrabbiano quando non ricevono risposte alle mail o quando non vengono segnalate eventuali assenze o non reperibilità (anche momentanee).
Questo non è professionale. È anche scortese, a dirla tutta. Si riflette negativamente sulle persone e sulle loro organizzazioni.
A nessuno piace essere ignorato e nessuno vuole lavorare con persone inaffidabili, disorganizzate, prive di capacità di gestione del tempo o prive della più elementare cortesia. Nessuno vuole fare affari con aziende e compagnie i cui dipendenti si comportano in questo modo.
I datori di lavoro che permettono questo genere di comportamenti danneggiano la loro attività e la loro reputazione.
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Dal punto di vista di un esterno, sembra che nessuno badi all’attività o, peggio, che i responsabili ignorino il comportamento dei loro dipendenti o semplicemente se ne freghino.
Queste sono tutte buone ragioni per rivolgersi altrove, e molti lo fanno.
Quanto vi sta costando una "Paola" poco reattiva e scortese? Quanti affari avete perso perché "Marco" impiega giorni per rispondere ai clienti?
Alcuni di questi aspetti possono essere affrontati durante i colloqui e assessments test. Vediamo come:
Valutazione delle soft skills. Ci sono molti modi per accertare se i candidati hanno soft skills come ad esempio capacità di gestione del tempo, attenzione ai dettagli, capacità di seguire le regole, di comunicare bene, di scrivere bene o di essere orientati al lavoro di squadra.
Approfondimenti sulla cultura aziendale. Esistono anche valutazioni progettate per aiutare le aziende a comprendere a fondo la loro cultura aziendale e che permettono ai dipendenti di segnalare discrepanze tra “l’ideale" e “l’effettivo".
Capacità di supervisione. La scarsa supervisione può essere affrontata con una serie di valutazioni progettate per aiutare i manager a sviluppare le proprie capacità e per i datori di lavoro a garantire che le persone abbiano le capacità di cui hanno bisogno. Avete uno standard aziendale di comportamento dei dipendenti? I vostri manager lo fanno rispettare?
In fin dei conti, la cortesia aiuta a oliare gli ingranaggi delle interazioni umane.
Statene certi: le cose semplici, come aspettare il proprio turno, ringraziare e chiedere per favore, lasciano il segno.
Mettere alla prova i candidati e collaboratori, stabilire standard elevati, monitorarli periodicamente e farli rispettare è un'operazione semplice e poco costosa. Inoltre, dà i suoi frutti in termini di clienti e collaboratori più soddisfatti, minore turnover, aumento dei ricavi, maggiore produttività…e molto meno stress per tutti!
Resp. Area Tecnica presso ITALKERO
11 mesiDOMANDA mia ad un collega : <<Avrei bisogno di te 5 minuti per risolvere un problema ...mi puoi aiutare ?>> RISPOSTA del collega : <<Aspetta che guardo in agenda perché son pieno>> Mia REPLICA :<<Ma #aff...#€@ !!!>>
mi occupo di analisi processi per sviluppare servizi informatici in cloud. Disegno basi dati, partecipo alla definizione di nuove procedure con i clienti e sviluppo software
11 mesiPenso che il sempre occupato stia utilizzando un alibi molto debole Penso anche che il sempre bisognoso di informazioni da altri stia utilizzando un alibi molto debole Infine penso che il sempre occupato e il sempre in attesa di informazioni confluiscano in una sola entità biologica Quindi bene rispondere e accettare tra le risposte corrette quelle tipo Sei tu che devi spiegarlo a me Oppure Riflettici Per i politicamente corretti aggiungo l'inutile Quando è il caso e quando puoi sostenere la tua risposta
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11 mesiNon rispondere ad una richiesta è un gesto veramente odioso, tra colleghi ancora peggio. Odio anche le persone che sono al pubblico e quando entri continuano a scrivere qualcosa a capo basso oppure chiacchierano con un collega dei turni di lavoro, delle ferie e della pizza mangiata la sera prima e magari ti dicono "un attimino". In generale, nella vita molto meglio una risposta negativa che il nulla. Nella mia carriera lavorativa penso di aver sempre risposto a tutti, ma purtroppo mi ricordo diverse volte che dovevo farlo di nascosto poiché il mio Capo mi diceva di ignorare la richiesta. Gli ultimi anni, purtroppissimo, davo ragione ai Capi. Ora, in pensione, cancello dalla mia vita coloro che non mi rispondono
Unicredit SpA - Account Polo Crediti Lombardia Nord Ovest
11 mesiHo in mente una frase di Brunello Cucinelli che dice qualcosa tipo “non puo’ essere tutto un’urgenza, non ho bisogno di gente stravolta dal lavoro”. Buona organizzazione e senso di responsabilità e niente (o quasi) diventa irrisolvibile o tale da non lasciarti il tempo di dare una mano a chi te lo chiede
Consulente presso INPS Servizi SpA
11 mesiLo stato occupato non mi piace! Essere occupati è come assentarsi nel momento del bisogno, da consulente nonostante l'enorme mole di lavoro offro sempre il mio apporto poiché un ottimo team garantisce anche un'ottima motivazione per raggiungere un obiettivo comune. Veicolare un'informazione condividerla con un collega apporta benefici soprattutto x chi come me lavora in team.