Perché la Ceo Reputation è fondamentale per la tua azienda (Parte II)
In passato era molto più semplice essere l'amministratore delegato di un’azienda. Quando Facebook, Twitter, LinkedIn e i canali all news 24 ore su 24 non erano così diffusi, i Ceo erano principalmente impegnati a gestire l'attività in modo silenzioso e mantenere gli investitori informati e soddisfatti. Gli amministratori delegati oggi sono dei tuttofare. Non solo gestiscono l'azienda dall'alto, ma ci si aspetta che abbiano rapporti diretti e siano disponibili con i dipendenti, gli stakeholder e i clienti. Devono anche saper gestire le crisi con tatto ed estrema sensibilità, possedere capacità di leadership di pensiero in continua evoluzione e ingegno. Oggi, la cassetta degli attrezzi di un Ceo deve essere più grande che mai.
La gestione della tua reputazione di Ceo, quindi, protegge l’azienda, la carriera e anche il personal brand. Ma da che parte cominciare per gestire la propria reputazione di Ceo?
1. Mappa la tua presenza online
Il primo passo della gestione della reputazione è cercare su Google il tuo nome e mappare la tua presenza nei risultati. Prendere il polso della tua presenza online significa guardare ben oltre la prima pagina di Google. In effetti, una corretta analisi del sentiment dovrebbe considerare almeno i primi 500 risultati di ricerca. Sebbene sia un duro lavoro, è necessario capire come Google ti percepisce. Se 500 risultati ti sembrano troppi, almeno considera e prima 3 pagine di risultati oppure investi un software che lo faccia per te. O meglio ancora in un professionista delle PR.
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2. Identifica rischi e opportunità
Una volta che hai un'idea migliore di come appaiono i tuoi risultati di ricerca su Google, ti consiglio di valutare il tuo rischio di reputazione. Come amministratore delegate dovresti avere familiarità con la gestione del rischio aziendale, ma la gestione del rischio reputazionale potrebbe risultarti molto più nebulosa. Prova a valutare l’impatto in termini di costi delle notizie positive e negative su un marchio. Anche qui esistono servizi di valutazione quantitativa e qualitativa della rassegna we e stampa. Oppure ingaggia il professionista delle PR di prima. Un buon assessment infatti va oltre l’identificazione dei potenziali rischi, valuta anche le opportunità. Le opportunità possono arrivare da tutta la presenza online effettiva e potenziale, quindi profili sui social media, piattaforme varie e altre risorse digitali rivolte al pubblico, network digitale.
3. Ottimizza i contenuti esistenti
Assicurati che i tuoi clienti e azionisti scoprano i contenuti positivi che raccontano la tua storia. Questa è forse la parte che richiede più tempo nella gestione della tua reputazione di Ceo. Rileggi tutto quello che è pubblicato sui tuoi canali social (da Facebook a twitter passando per Linkedin) e sul sito aziendale, sul blog dell’università e sul forum dove scrivevi di pesca sportiva o di collezionismo di francobolli. Insomma migliora tutto quello che puoi migliorare, cancella battute inappropriate e considerazioni che decontestualizzate potrebbero dare un’immagine negativa di te. E non fidarti di nickname e pseudonimi: l’ultima volta io stessa ho impiegato meno di 8 minuti per identificarne uno su un sito con decine di migliaia di utenti.