Perché partecipare ad un ritiro: 3 buoni motivi che non ti aspetteresti
Quando senti la parola ritiro sono sicuro che ti immagini di partire per un viaggio dove camminerai su carboni ardenti e sentirai discorsi motivazionali per buona parte del tempo. Per un cospicuo numero di persone la parola ritiro è ancora peggio: una sorta di setta che si ritira appunto per un percorso spirituale o ascetico.
In un contesto moderno e professionale il ritiro 2.0 è un'esperienza in grado di generare un cambiamento. Nelle migliori situazioni il ritiro genera un cambiamento duraturo che va dritto alla parte più profonda della persona. Interpretando la piramide di Dilts possiamo dire che un cambiamento profondo va dritto al nostro sé passando per le credenze, i valori e l'identità. E quando succede questo è difficile tornare indietro al proprio modo di pensare e agire.
Potrebbe risultarti chiaro da precedenti esperienze che i cambiamenti difficilmente avvengono in un'aula di formazione. Nelle aule di formazione puoi ascoltare una lezione e imparare tante ottime nozioni utilizzabili nei giusti contesti. Nei convegni pubblici o corporate ti puoi galvanizzare con un pò di sano empowerment ma nei giorni successivi ritornerai al tuo stato originale perché quasi nulla della piramide è stato toccato.
Non possiamo mai dire con certezza quando e cosa ci farà cambiare ma possiamo dire con buona approssimazione quali sono i contesti in cui è altamente probabile.
C'è un'altra caratteristica che rende il ritiro molto potente per il cambiamento ed è l'esperienza stessa che facendo provare forti stati d'animo in contesti non convenzionali attraverso esperienze non convenzionali stimola i livelli logici della piramide di Dilts.
Un buon ritiro può essere fatto in solitaria o in gruppo o con il team con cui lavori tutti i giorni. Tutte le soluzioni hanno punti di forza e peculiarità che le rendono uniche. Da solo, il ritiro può essere un'esperienza di introspezione più profonda. Quando è fatto in gruppo, il mutuo aiuto e l'energia di altre persone permette di superare ostacoli che da soli sarebbe più difficile superare. Ovviamente il gruppo dovrà essere scelto con attenzione con persone, per così dire, likeminded. Per un team è il momentum dove accadono molti cambiamenti e l'evoluzione prende il via oppure continua da precedenti esperienze.
Se durante le aule di formazione hai imparato a camminare, durante un ritiro puoi imparare anche a volare
Imparare a volare vuol dire imparare a progettare la propria vita personale e professionale utilizzando strumenti e metodologie concreti (come può essere utilizzando un approccio di Design Thinking) e alcuni elementi intangibili come la felicità. Nondimeno vita e lavoro sono diventati elementi imprenscindibili di una vita appagante.
Non credi agli elementi intangibili? Chip Conley in un suo TED Talk nomina un sondaggio che ha mostrato come il 94% dei business leader nel mondo crede che gli aspetti intangibili siano importanti nel loro business. Cose come la proprietà intellettuale, la cultura aziendale, la loro brand loyalty e solo il 5% degli stessi leader ha in verità un modo per misurare gli aspetti intangibili nel loro business.
Come leader capiamo che gli aspetti intangibili sono importanti ma non abbiamo modo di misurarli. Così ricordando un pensiero di Einstein: "Not everything that can be counted counts, and not everything that counts can be counted."
Ancora Chip dice che le aziende hanno una grande responsabilità verso le persone, meglio ancora verso i loro dipendenti. Devono iniziare a prendersi cura delle persone e vedere il profitto in un modo diverso, non come la prima e unica metrica di successo di un'azienda ma una delle metriche.
Per le singole persone, invece, come non essere d'accordo con quello che dice Swiss Miss:
la vita è il progetto più importante che abbiamo.
A seconda della modalità con cui partecipi ad un ritiro (da solo, in gruppo o in team) potresti passare per una di queste 5 aree.
Superare le proprie paure
Imprenditori, startupper, dipendenti, freelancer proviamo tutti quella sensazione democratica che ci rende molto simili nella vita e nel business, la paura.
La paura riduce la nostra capacità di agire e di prendere decisioni. In molte di situazioni la paura ci immobilizza non lasciandoci altra scelta che stare fermi. Da un ventaglio di opportunità e scelte ci troviamo a dover scegliere il minimo sindacale.
Quando proviamo paura ci domandiamo:
- Guadagneró abbastanza soldi?
- Cosa dovró sacrificare per il lavoro?
- Cosa succede se fallisco?
- Riusciró a fare carriera?
- Saró sufficientemente bravo?
e fino alle paure più intime...
Gestire la paura è una skill essenziale. Superare le proprie paure è un'evoluzione, un salto quantico. Essere in grado di farlo singolarmente è difficile ma spesso grazie all'energia del gruppo più risultare più facile.
Molte competenze sono influenzate negativamente dalle prospettive create dalla paura. Chi supera le proprie paure più intime risveglia skill assopite e riscopre se stesso più forte, pronto per essere migliore nella vita e nel lavoro.
Anche i team e le aziende hanno paure condivise semi-scritte nella loro cultura azienda o ancora peggio in quella che non hanno. Anche solamente la capacita di discutere apertamente di paure e tensioni è un grosso aiuto al team, perché di creare una mappa evolutiva per risolvere step-by-step quelle paure.
Conoscersi meglio e farsi conoscere meglio.
Lasciare i contesti usuali e abitudinari delle attività quotidiane permette di ascoltarsi e fare introspezione. Potresti riscoprire passioni assopite che risvegliano competenze inutilizzate.
...da piccolo volevo fare il meccanico di biciclette...
Forse potresti usare queste nuove competenze in altri contesti.
Durante il ritiro di un team potresti scoprire degli amici oltre a dei colleghi di lavoro e scoprire che il tuo collega è un ottimo cuoco e il tuo manager un bravo cantante. Oppure spagaiando in un torrente fianco a fianco di un tuo collega puoi scoprire qualità del suo carattere che non immaginavi.
Focalizzare gli obiettivi
Buona parte dei progetti di vita e di lavoro fallisce per una mancanza di focalizzazione verso un obiettivo preciso. Un ottimo focus garantisce chiarezza su quello che vuoi raggiungere e una sana pianificazione per raggiungere l'obiettivo. Una fase di incertezza e ambiguità iniziale in questo momento storico e in molti contesti di lavoro è necessaria e vale come fase di esplorazione.
Tutto ciò che non è chiaro è in partenza fallimentare
Quando sei in un team o stai facendo crescere un business gli obiettivi condivisi sono l'equivalente della chiarezza per il singolo. Senza una forte focalizzazione su obiettivi condivisi il rischio di fallimento per l'intera azienda è alto. All'interno di un team o di un dipartimento si possono creare barriere personali e barriere professionali che non permettono di lavorare su obiettivi condivisi. Ad esempio una differente percezione del successo e degli obiettivi raggiunti.
Be Happy Remotely organizza per il secondo anno all'Isola del Giglio, The Fly - Ora che hai imparato a camminare, impara anche a volare. Un'esperienza di 3 giorni per riprogettare la propria vita personale e professionale in maniera felice.
Freelance, Italian Culinary Specialist, Associate Teacher, Business Facilitator
5 anniTienimi aggiornato
Dottore Agronomo libero professionista
5 anniSe pensate di organizzare un ritiro in campagna e imparare a fare l'orto, come attività di team builinding, io mi offro per venire come docente- tutor :)
Contabile presso Digital Safety Service
5 anniDiciamolo pure, per chi ha lapossibilità di lavorare da remoto, riunirsi periodicamente può essere molto importante; pur essendo a contatto con i colleghi tramite Skype, e-mail o telefono, il contatto umano spesso manca, e quindi è fondametale vedersi ogni tanto.