Perché più lotti meno riesci ad ottenere quello che desideri...rabbia e gentilezza

Perché più lotti meno riesci ad ottenere quello che desideri...rabbia e gentilezza

Ti capita di avere comportamenti aggressivi con le persone che ami per poi sentirti inevitabilmente in colpa? Hai tentato di tutto ma l’emozione ha sempre il sopravvento? Ti stai chiedendo se non ci sia qualcosa che non va in te?

𝐡𝐚𝐢 𝐛𝐢𝐬𝐨𝐠𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐥𝐞𝐠𝐠𝐞𝐫𝐞 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨

Molte persone pensano che si possa gestire questo problema impegnandosi a cambiare, magari promettendo a se stessi e a chi amano che non perderanno più la pazienza.

Succede così: sopportano ogni giorno piccole sofferenze che si accumulano sul cuore fino a diventare macigni. Così, quando meno se lo aspettano, per un gesto mancato del partner, un rimprovero malcelato di un genitore o all’ennesimo capriccio dei figli, il cuore esplode di dolore, sputando fuori tutto il macigno: per la recente ferita e per tutte le altre precedenti.

Il malcapitato che in quel momento è lì, non comprende il nesso tra ciò che ha fatto e la gravità delle conseguenze che ha scatenato. È come se per un graffio si sentisse arrivare una raffica di pugni.

Questa discrepanza di esperienze, dovuta al fatto che l’altro non trova corrispondenza tra la sua azione e la risposta disperata che riceve, fa sì che giudichi il comportamento eccessivo.

Questo è il motivo per cui spesso queste persone si sentono dire che sono “esagerate” o “fuori di testa”… parole che le fanno sentire ancora più sole e incomprese.

In realtà avrebbero bisogno di un abbraccio e un po' di rassicurazione, ma lo chiedono ringhiando… impedendo agli altri di avvicinarsi e ottenendo proprio l’opposto di quanto desiderano.

Promettersi che tutto cambierà, rimproverarsi e arrabbiarsi con sé stessi o continuare ad accumulare rancore per chi non capisce, non funziona mai.

Sto parlando di persone molto in gamba, spesso stimate sul lavoro, che stanno lottando per ottenere riconoscimento anche nelle relazioni intime e familiari e per trovare un po' di pace…

Lottano senza sosta e più lottano più si allontanano dalla pace che desiderano.

𝑪'𝒆̀ 𝒖𝒏𝒂 𝒔𝒑𝒊𝒆𝒈𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒎𝒐𝒍𝒕𝒐 𝒔𝒆𝒎𝒑𝒍𝒊𝒄𝒆 𝒂 𝒕𝒖𝒕𝒕𝒐 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒐.

È qualcosa che sappiamo già, ma raramente comprendiamo o mettiamo in pratica.

Quindi, invece di continuare a rimproverarti, prova a vedere se questa spiegazione di cosa succede dentro di te ti risuona e ti è utile.

𝗣𝗿𝗼𝗺𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝘁𝗶 𝗰𝗵𝗶𝗮𝗿𝗶𝗿𝗮̀ 𝗹𝗲 𝗰𝗼𝘀𝗲.

Ognuno di noi ha diverse “parti” interne che si comportano come un’intera famiglia e ogni personaggio della nostra famiglia interna rappresenta una funzione essenziale. Tutte le figure sono importanti ma a volte alcune prendono il sopravvento sulle altre, diventando un po' sproporzionate.

Quindi abbiamo parti forti e parti fragili, parti “adulte” e parti “bambine”.

A volte le nostre figure “adulte”, anziché comportarsi da genitori rassicuranti e affettuosi assomigliano più a degli aguzzini: criticano continuamente il nostro comportamento (e quello degli altri) e spesso si comportano con noi molto peggio dei genitori che abbiamo avuto realmente.

𝗜𝗻 𝗰𝗵𝗲 𝗺𝗼𝗱𝗼 𝗲̀ 𝗮𝗰𝗰𝗮𝗱𝘂𝘁𝗼 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼?

C'è una risposta semplice: questi “personaggi” così duri e crudeli, che non fanno altro che rimproverarci, sono emersi tanto tempo fa, in una fase difficile della nostra vita. Probabilmente quando eravamo piccoli e i nostri genitori, chissà per quali motivi, non sono stati in grado di darci quello di cui avevamo veramente bisogno.

𝗖𝗶𝗼̀ 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗶𝗴𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮 ovviamente che è tutta colpa dei genitori (anche se molti lo pensano).

Semplicemente, pur avendo fatto del loro meglio, non sono riusciti a fare abbastanza.

Forse stavano attraversando a loro volta un periodo difficile della loro vita, avevano troppo lavoro da fare, avevano problemi di salute o erano semplicemente troppo fragili o addolorati per accorgersi di quello che stavano passando i figli…

Comunque sia andata, quel bambino che siamo stati, avrebbe avuto bisogno di essere visto e aiutato davvero.

In queste situazioni si cresce troppo in fretta e in molti casi i bambini imparano a prendersi cura loro di un genitore troppo impegnato, addolorato o problematico.

Mentre una parte del bambino cresce e si fortifica, un’altra parte rimane piccola e triste.

Una parte troppo forte e dura, l’altra troppo fragile e addolorata.

𝙌𝙪𝙚𝙨𝙩𝙤 𝙚̀ 𝙞𝙡 𝙢𝙤𝙩𝙞𝙫𝙤 𝙥𝙚𝙧 𝙘𝙪𝙞 𝙨𝙥𝙚𝙨𝙨𝙤 𝙘𝙞 𝙨𝙚𝙣𝙩𝙞𝙖𝙢𝙤 “𝙙𝙞𝙫𝙞𝙨𝙞 𝙞𝙣 𝙙𝙪𝙚”: siamo capaci sul lavoro, bravi a risolvere i problemi (degli altri), sappiamo cosa fare nei momenti difficili…e contemporaneamente ci sentiamo fragili e immeritevoli di essere amati.

In un momento di emergenza (una fase difficile dell’infanzia), una parte di noi ha scelto di diventare forte per salvarci dalla disperazione e in qualche modo ci è riuscita, anche se a caro prezzo.

Per farlo ha dovuto indurirsi e sacrificare un po' di ingenuità, tenerezza e leggerezza.

Per quel bambino in quel momento sentirsi forte era una priorità. Pazienza se poi, da grande, si ritroverà nella sua “famiglia interna” al posto di un genitore amorevole, un persecutore inflessibile, che non tollera errori e debolezze.

Adesso la domanda da farti è:

𝙎𝙚𝙞 𝙥𝙧𝙤𝙣𝙩𝙤 𝙖 𝙛𝙖𝙧𝙚 𝙞 𝙘𝙤𝙣𝙩𝙞 𝙘𝙤𝙣 𝙦𝙪𝙚𝙨𝙩𝙚 𝙥𝙖𝙧𝙩𝙞 𝙙𝙞 𝙩𝙚, 𝙘𝙖𝙢𝙗𝙞𝙖𝙣𝙙𝙤 𝙘𝙤𝙢𝙥𝙡𝙚𝙩𝙖𝙢𝙚𝙣𝙩𝙚 𝙥𝙧𝙤𝙨𝙥𝙚𝙩𝙩𝙞𝙫𝙖?

Potresti essere una di quelle persone che pensano che se si rimboccano le maniche possono farcela, che basta impegnarsi di più e stringere ancora un po' i denti... Ma in questo caso non è così.

𝐏𝐫𝐞𝐭𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐝𝐚 𝐬𝐞́ 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐢 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐢 𝐬𝐚𝐜𝐫𝐢𝐟𝐢𝐜𝐢 𝐍𝐎𝐍 𝐟𝐮𝐧𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞𝐫𝐚̀.

Occorre un cambiamento radicale di prospettiva: trasformare il “persecutore interno” in un buon amico, capace di rassicurarti e di farti sentire amato e al sicuro.

Forse ti sembra impossibile e invece si può fare.

Quella parte fragile di te che forse arrivi a disprezzare ha bisogno esattamente di ciò di cui hanno bisogno tutti i bambini: un buon genitore!

Più la parte “genitore” è critica e giudicante, più la parte “bambina” si sente triste e spaventata, incapace di muoversi proprio nelle situazioni che più gli interessano.

È come pretendere che un bimbo smetta di piangere a furia di rimproveri o critiche.

Questo significa che se vogliamo che quel bimbo smetta di urlare e sembrare “fuori di testa” o esagerato nelle reazioni, dobbiamo scegliere di prenderci cura del suo bisogno e capire cosa lo fa sentire così disperato.

𝗖𝗵𝗶𝗲𝗱𝗶𝘁𝗶: "𝗱𝗶 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗵𝗮 𝗯𝗶𝘀𝗼𝗴𝗻𝗼 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗯𝗮𝗺𝗯𝗶𝗻𝗼?"

Ma attenzione, potresti scoprire la dura verità (che molti rifiutano di vedere): che, con te stesso, NON sei migliore del genitore che hai avuto (e che spesso tanto critichi).

Non si tratta di “diventare normali” ma di essere sé stessi ancora di più, fino in fondo.

Non si tratta di riuscire a cambiare gli altri ma di acquisire potere sui nostri comportamenti senza rinunciare alle emozioni.

Si tratta di salvare il bambino senza uccidere il persecutore, anzi, imparando a capire come ci ha protetti e come, con un po' di pazienza e qualche segreto, si può trasformare in un buon amico.

So che molti di voi stanno pensando: "Si, ho capito il concetto…ma nella realtà come si fa?"

Oppure vi sembra troppo semplice per essere efficace.

In effetti, pur essendo semplice, non è per niente facile. Ma prendere in considerazione questa possibilità ha cambiato la mia vita e quella di molte persone che hanno deciso di lavorare con me.

Non mi occupo di risolvere tutti i vostri problemi, non do consigli e non faccio miracoli.

Sono brava ad aiutare le persone a far pace con sé stesse e non ho paura di scendere con loro nell’ inferno che si sono create. Ho imparato a stare con il dolore e con la paura…e anche con la rabbia. Non temo le emozioni forti ma mi piace lavorare con gentilezza, leggerezza e ironia.

So che la parola “gentilezza” può essere associata a “debolezza”. Lo so perché era così anche per me.

So che pensate che tutto debba essere fatto con forza e determinazione, che avete avuto una vita difficile e che siete abituati a scalare montagne di difficoltà, a sfidare i nemici e a combattere… ma se state leggendo questo post forse avete voglia di trovare un’altra strada.

𝑸𝒖𝒊𝒏𝒅𝒊,

se stai lottando per liberarti dai comportamenti aggressivi o per rendere la tua vita serena per te e per la tua famiglia, la prima cosa efficace che puoi fare per te è prendere consapevolezza che in questo momento non sai davvero come gestire il tuo mondo interno e iniziare immediatamente a trovare dei modi per FARLO.

La buona notizia è che TUTTI possono riuscirci.

Devi solo decidere di volerlo.

Ora ti rendi conto che non hai un sistema per dirimere i tuoi conflitti interni, che non sai come toglierti la corazza che ti sei costruito o forse hai solo paura di farlo.

Quindi prenditi un po' di tempo, chiudi gli occhi e contatta la tua parte fragile e bisognosa.

Scrivi 3 momenti in cui la tua vita, nell’infanzia, è stata difficile.

Mentre lo fai prova, per una volta, a non criticarti. Se riesci, regalati almeno un sorriso benevolo.

Questo è il primo passo per iniziare il tuo percorso verso una vita più serena.

Forse sei abituato alla tua modalità da guerriero e togliere la corazza ti sembra impossibile.

Tienila pure per il lavoro. Ma, onestamente, potrebbe essere il momento di lasciarla andare quando si tratta della relazione con te stesso e con le persone che ami.

Devi solo guardare dentro di te, fare un bel respiro e scegliere un’altra strada. Si può fare.

Decine e decine di persone lo hanno già fatto insieme a me.

Leggere questo post per intero è un ottimo inizio. Ma ora prova a mettere in pratica ciò che hai imparato.

Se lo hai trovato utile commenta qui sotto come intendi utilizzare quello che hai imparato….e buona vita!

Laura

#10settimaneperamarsi #vogliadime

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