A te, Donna.

A te, Donna.

A te che hai sopportato le sue angherie, perché non c’era altro da fare. A te che pur di non sopportare hai rinunciato alla vita. A te che ti sei accontentata di essere il suo braccio destro, quando lui era meno del tuo sinistro.

A te che hai vissuto senza un lui per non dover essere il più uno di nessuno. A te che hai dedicato la tua esistenza al benessere dei tuoi figli, dimenticando il tuo. A te che hai compreso che essere madre è una vocazione, non un obbligo morale.

A te che sei nata nel corpo di un altro, che non accetti di essere definita da un caso fortuito.

A te che mi hai permesso di indossare questi pantaloni, di sedere da sola su questo treno, di alzarmi domattina per andare a lavoro.

A te che mi hai dato le parole per scrivere, la voce per urlare. Che hai obbligato il mondo ad ascoltarmi.

A te che mi hai dato il diritto di dire no, il piacere di dire si. Il rossetto rosso e la possibilità di non metterlo. La minigonna, il bikini, la carriera, la libertà di indossare gli anelli su qualsiasi dito io desideri.

A te che mi hai permesso di votare, e incazzarmi con i politici quando il mio salario resta ancora un po’ più basso del suo.

A te che hai capito che essere donna è un dono irrinunciabile, che il patriarcato è cultura, e in quanto tale un’invenzione dell’uomo.

A te che non hai mai provato il piacere dell’amore, perché il primo gesto d’odio lo hai subito appena nata. A te che dell’amore sei innamorata e non smetterai mai di crederci.

A te che ancora prima di venire al mondo hai già dato un dispiacere a tuo padre. A tua madre che nel profondo sa che il tuo primo respiro sarà vento di cambiamento.

A te che non hai il permesso di mostrare la tua bellezza, che ti devi nascondere dietro metri di stoffa. A te che porti quegli stessi metri come un mantello dell’invisibilità.

A te che credi di essertelo meritato, perché la cena era davvero senza sale. A te che questa sera hai fatto tardi e ordinerai una pizza che mangerai in compagnia del tuo gatto.

A te, mia cara sorella, dedico questo pensiero, e la promessa che nessuno sforzo è stato vano, e nessuna resterà indietro.


Con amore,

Federica

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