Più psicologi che economisti!

Più psicologi che economisti!

Il mondo dei pagamenti on line è in piena rivoluzione e di sicuro nel periodo di maggiore espansione.

Ho avuto modo di leggere diversi articoli sul tema e quello di  Smart Money, in particolare, mi ha  fatto  riflettere.

 Google ha deciso di entrare con forza nel redditizio mercato dell’ecommerce, business in continua crescita nel quale non poteva più restare semplice spettatore. Il cavallo armato con cui entrerà in rete è Pay with Google, il suo nuovo sistema di pagamento online con il quale promette di sfidare gli attori già presenti nel settore. Inizierà quindi la personale competizione con PayPal e Apple Pay.

Il nuovo servizio ridurrà i tempi di acquisto e renderà sempre più rapido il circuito de l’e-commerce, in particolare su smartphone e tablet.

L’opzione sarà disponibile dando la possibilità di scegliere tra i metodi di pagamento registrati sul proprio account Google.

Non servirà inserire nient’altro, in quanto Google invierà automaticamente i dati dell’utente al venditore del prodotto acquistato per la fatturazione.

Ma a breve, anche in Italia, si aggiungeranno altri attori a questo palcoscenico. Samsung ha infatti annunciato che dal 2018 il suo progetto per i pagamenti per il mobile” sarà disponibile nel nostro paese. 

Quindi la sfida per accaparrarsi uno spazio nell’e-commerce rimane aperta.

Nell’ultimo articolo del mio Blog vi avevo descritto il circuito di Facebook Pay tramite Paypal. Beh, non è l’ultimo. Infatti, da poco è nato Big G nel  florido mercato degli acquisti online e lancia un nuovo servizio con il quale vuole sfidare i rivali già presenti nel settore.. 

Bene, si traccia sicuramente una nuova strada. Ma a questo punto è d’obbligo una domanda.

Le banche e la finanza? Come si muoveranno tra gli oltre 40 fornitori di acquisti on line già presenti? e quale sarà la reazione all’avvento dei robot?

E’ e sarà una gestione completamente antitetica al progetto della banca standard.

Sarà infatti la gestione emotiva del cliente a fare la differenza e sarà proprio il cliente a trarne vantaggio. 

A tale proposito, infatti, e non casualmente, il premio nobel per l’economia degli ultimi anni, nel 2002, è stato assegnato a Daniel Kahnemann e , due psicologi premiati per avere integrato risultati della ricerca psicologica nella scienza economica, specialmente in merito al giudizio umano e alla teoria delle decisioni in condizioni d’incertezza.

Perché quello che conta è l’aspetto psicologico non solo le abilità di investimento.

Gli istituti bancari non potranno andare contro corrente, perché porterebbe a delle diseconomie piuttosto che a vantaggi, in termini di fidelizzazione e di customer satisfaction.

Un futuro non solo finanziario ma evidentemente emotivo!

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