Pianificazione Finanziaria #5: gli investimenti
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Pianificazione Finanziaria #5: gli investimenti

“Che tipo di investitore sono?”

Questa è la prima domanda che dovremmo rivolgere a noi stessi prima di investire i nostri risparmi.

Prima di scegliere cosa acquistare e che rendimento attenderci dai nostri investimenti è necessario definire il nostro profilo di investitore, chiedendoci:

👉🏻 quali sono i nostri obiettivi di investimento?

👉🏻 qual è il nostro orizzonte temporale?

👉🏻 qual è la nostra capacità di sopportare i rischi?

Rispondere senza remore a queste domande ci aiuta nel compiere scelte d’investimento coerenti, efficaci e, soprattutto, consapevoli.

Ecco perché, il primo investimento da compiere è quello sulla nostra formazione personale, migliorando progressivamente la nostra educazione finanziaria.

Fondamentale, ad esempio, è la conoscenza di almeno tre concetti chiave in tema di investimenti: l’orizzonte temporale, il rapporto rischio rendimento, la diversificazione.

ORIZZONTE TEMPORALE

Immaginati tra 5 anni, 10 anni, 20 anni.

Vorresti cambiare o ristrutturare casa?

I tuoi figli andranno all’università?

Hai un sogno nel cassetto?

Bene, ora definisci un tempo per raggiungere ciascun obiettivo.

Quel tempo, si chiama orizzonte temporale e coincide con quel periodo in cui dovresti rinunciare all’utilizzo immediato del tuo denaro per investirlo nell’ottica di uno specifico obiettivo futuro.

Ogni obiettivo di investimento è legato ad un orizzonte temporale e viceversa e per ogni obiettivo è necessario prevedere un importo preciso di risorse finanziarie.

Ovviamente, non si può avere tutto nella vita.

Ma qualcosa è sicuramente più importante di tutte le altre.

Quindi è fondamentale mettere le priorità ai nostri obiettivi.

È più importante cambiare casa o viaggiare? 

È più importante far terminare gli studi ai nostri figli o cambiare auto?

È più importante fare il viaggio della vita o avere una riserva per gli imprevisti?

RISCHIO E RENDIMENTO


Nel linguaggio comune, associamo la parola “rischio” a qualcosa di negativo.

In finanza, non è così.

Infatti, negli investimenti, si rischia di perdere, così come si rischia di guadagnare.

Per fortuna, a differenza di quel che avviene nella vita, in finanza il rischio può essere stimato.

Ogni strumento finanziario, ogni titolo, (azioni, obbligazioni, titoli di Stato…) ha, infatti, una sua volatilità.

La volatilità di un titolo descrive l’ampiezza delle variazioni che uno strumento finanziario ha subito in un certo periodo di tempo rispetto al suo prezzo medio.

Maggiore è la volatilità di uno strumento finanziario, maggiore è il rischio associato all’investimento ma anche maggiori sono le opportunità di ottenere nel tempo buoni rendimenti da quello strumento finanziario.

Ciò che dovremmo sempre ricordarci è che, in finanza, non esistono prodotti di investimento senza rischio e che rischio e rendimento si muovono sempre insieme.

Se, quindi, acquistiamo un prodotto con maggior rendimento, acquistiamo anche un prodotto con maggior rischio: se sale il rendimento sale anche il rischio; se scende il rendimento scende anche il rischio.

Solo se abbiamo chiaro questo principio possiamo acquistare un prodotto o un’attività finanziaria che promette un rendimento elevato o, comunque, non in linea con quello del mercato.

Nella scelta dei nostri investimenti occorre sempre trovare il giusto equilibrio tra rendimento e rischio.

Purtroppo, però, si cade spesso in un errore di valutazione.

Molti risparmiatori italiani, pur avendo obiettivi di lungo termine, investono in titoli a breve, soprattutto perché temono la maggiore volatilità tipica di alcuni strumenti finanziari come, ad esempio, le azioni.

Nella pratica, esiste un modo per aumentare il rendimento e, al tempo stesso, diminuire il rischio.

Lo si può fare attraverso la diversificazione del rischio, altro concetto fondamentale negli investimenti seppur non chiaro ancora a molti.

DIVERSIFICAZIONE

Immaginiamo il principio alla base di una corretta «dieta alimentare»: è importante bilanciare e variare gli alimenti (es. pasta, carne, pesce, verdure, legumi) affinché ciascun ingrediente, tenuto conto del “profilo” della persona, apporti il proprio specifico valore nutrizionale e nel complesso il suo metabolismo acquisisca vigore in modo bilanciato, senza eccessi o carenze.

Allo stesso modo, in finanza, è importante impiegare i propri risparmi in maniera diversificata, tenuto conto del proprio orizzonte temporale e della propria propensione al rischio.

Diversificare significa investire il proprio patrimonio ripartendolo tra attività finanziarie diverse, ad esempio, per tipologia di strumenti finanziari (es. azioni, obbligazioni), settori economici, valute e aree geografiche.   

Come dice il proverbio, non bisogna “mai mettere tutte le uova in un solo paniere”, perché chi investe tutti i suoi risparmi su un unico strumento finanziario si espone al rischio che quel singolo titolo renda meno degli altri o, addirittura, perda il suo valore nel tempo.  

Chi, al contrario, suddivide il proprio investimento su un numero maggiore di strumenti finanziari (e, quindi, distribuisce le sue uova su più panieri), si tutela da questo rischio perché bilancia l’eventuale perdita registrata da un titolo con la possibile performance positiva di un altro titolo, presente nello stesso portafoglio.  

Attenzione, però, perché scegliere i titoli da soli e senza seguire uno specifico criterio rischia di realizzare una diversificazione soltanto apparente.  

Ecco perché, parlando di diversificazione, è importante conoscere un altro concetto fondamentale: la correlazione.

Si tratta di un numero che indica la direzione in cui si muovono due strumenti finanziari.

Se questo numero è -1, i due strumenti seguono direzioni opposte (un titolo sale, mentre l’altro scende); se è pari a +1, i due strumenti salgono o scendono contemporaneamente.

Quando è vicino a zero, ogni strumento si muove indipendentemente dall’altro.  

CONCLUSIONI

Investire i propri risparmi è un passo importante per il proprio futuro finanziario, ma è fondamentale farlo con consapevolezza.

Conoscere il proprio profilo di investitore non è solo una pratica utile, ma costituisce un vero e proprio scudo di difesa contro i rischi derivanti dalla cattiva o mancata gestione dei propri investimenti.

L’orizzonte temporale, il rapporto rischio/rendimento e la diversificazione sono aspetti tecnici che è fondamentale conoscere prima di investire il proprio patrimonio.

Per questo è sempre consigliabile evitare il “fai da te” ed affidarsi a professionisti esperti che, attraverso una #consulenzafinanziaria dedicata all'analisi delle nostre esigenze, ci forniscano indicazioni specifiche per raggiungere tutti i nostri obiettivi di investimento.

Il modo corretto per iniziare questo percorso di pianificazione finanziaria è attraverso il questionario MiFid che dobbiamo compilare presso l’intermediario, con il supporto del consulente finanziario.

Spesso, lo vediamo come una seccatura, anche a causa della naturale ritrosia che abbiamo nei confronti degli interrogatori.

Rispondere alle domande del consulente è tuttavia cruciale per la nostra corretta profilazione e per ricevere consigli mirati per i nostri specifici bisogni nell’ambito della nostra personale pianificazione finanziaria.

Non fornire tutte le informazioni al consulente è rischioso, poiché la consulenza si basa sulla conoscenza reciproca e sulla fiducia.

Investire da soli è un po' come cimentarsi in cucina per la prima volta, sperando di disporre di tutti gli ingredienti e di applicare la ricetta giusta.

Al contrario, se ci affidiamo ad un consulente finanziario, come degli esperti chef possiamo “miscelare” i diversi strumenti finanziari nelle giuste quantità e tipologia e così costruire un portafoglio ben diversificato il cui risultato sia maggiore della somma delle singole componenti.

Dopo aver parlato di sicurezza e di stabilità economica attraverso budgeting, indebitamento, protezione, previdenza e condivisi i concetti chiave da approfondire prima di investire i nostri soldi, nel prossimo articolo approfondiremo il tema del passaggio generazionale, ossia di come gestire al meglio e con strumenti adeguati la nostra pianificazione successoria, evitando litigi tra chi ci sarà dopo di noi e, al contrario, lasciando di noi il ricordo di “buoni antenati”.

Roberto Pugliesi

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Ti aspetto!

Giorgio Magnini

Manager presso Banca Mediolanum

7 mesi

Esempio molto chiaro e calzante…

Francesca Raster

Consulente Finanziario Poste Italiane S.P.A.

7 mesi

Userò questa metafora Posso vero Roberto Pugliesi?

Barbara Minelli

Direttore ufficio postale Campobasso 4 presso Poste Italiane

7 mesi

Nessuno come te. Hai una capacità incredibile di rendere comprensibile quello che per molti non lo è. Grazie Roberto. 😍

Enrico Maria Cervellati

Professore Universitario di Finanza Esperto di Finanza Comportamentale | Fondatore di EMC³ Solution, società di consulenza e formazione specializzata in finanza comportamentale applicata e personalizzata e neuroeconomia.

7 mesi

Roberto Pugliesi bellissima è chiarissima metafora quella del viaggio! 👏🏻

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