Ponte Genova, Remo Calzona: «Servono almeno 18 mesi per progettare e ricostruire»
Il prof e progettista: «Serve struttura in acciaio a poche campate, gara veloce per l'impresa, 300 giorni lavorativi per i lavori»
«Servono almeno 18 mesi per progettare e ricostruire il Ponte di Genova crollato: tre per fare il progetto, tre per scegliere le imprese con mini-gara, 12 mesi per ricostruire. Diffidate di chi vi propone tempi più rapidi: sono irrealizzabili». Il professor Remo Calzona, 79 anni, oltre a essere uno dei massimi esperti di ingegneria strutturale in Italia, è anche uomo schietto e diretto. Professore ordinario di "Tecnica delle Costruzioni" alla facoltà di Ingegneria alla Sapienza di Roma dal 1978, titolare dal 1974 della società di progettazione Co.Re. Ingegneria, Calzona è stato anche per sette anni membro del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, coordinatore tecnico delle principali opere del Giubileo di Roma 2000, consulente della Stretto di Messina per il Ponte (società con la quale poi ruppe i rapporti per un dissenso sul progetto).
«Dimentichiamoci anche il progetto di Renzo Piano - dice senza peli sulla lingua - che ha disegnato un ponte di vecchia concezione, con decine di piloni. I ponti del nuovo millenio hanno invece ampie campate o sono sospesi, io farei un pilone ogni 250 metri». Il che significa - per superare il tragitto obbligato di 1.100 metri tra i due tratti monchi dell'autostrada - tre soli piloni nell'idea di Calzona, contro i nove del vecchio ponte Morandi, i 18 immaginati da Renzo Piano (uno ogni 50 metri) e gli 8 del progetto Spea depositato da Autostrade.
Professore, è giusto escludere Autostrade dalla ricostruzione, come fa il decreto?
Ma certamente! Al momento di fare il progetto di retrofitting, negli anni scorsi, le perizie chieste da Autostrade a vari esperti esterni tra cui il Politecnico di Milano diedero pareri coincidenti che l'opera era pericolosa, che bisognava intervenire urgentemente. A quel punto Autostrade avrebbe dovuto chiudere il ponte o almeno limitare il traffico dei mezzi pesanti, e nel frattempo intervenire urgentemente. Dunque oggi è giusto che a ricostruire sia lo Stato.
Come va progettato il nuovo ponte?
I ponti del terzo millennio non sono più opere civili, realizzate in cantiere in calcestruzzo: Sono in gran parte un prodotto industriale, progettato nei minimi dettagli, realizzati in fabbrica con componenti in acciaio e poi montati sul cantiere. E sono ponti che occupano meno territorio possibile, leggeri e sospesi, o con campate più ampie possibile e meno piloni.
Anche i piloni in acciaio?
No, quelli vanno bene in calcestruzzo, ma devono essere pochissimi, uno ogni 250 metri sul Polcevera (sarebbero tre in tutto, ndr).
L'acciaio è la soluzione migliore per fare presto?
Sì. Si assemblea più velocemente e con più certezze rispetto al progetto, e fra l'altro ci sono meno imprese che lo sanno fare, dunque è più facile sceglierle.
Bene. Quanto ci vuole a fare il progetto, e il commissario come dovrebbe scegliere il progettista?
Ci vuole pochissimo, 2-3 mesi. Non c'è molto da inventare, il commissario dovrebbe scegliere uno studio di progettazione che abbia già fatto progetti simili. Il tracciato è già definito, bisogna connettere due tronchi autostradali. Il tema semmai è che siccome l'opera si deve adeguare alle attuali norme, la carreggiata non sarà più larga 15 metri come nel vecchio Morandi, ma 25 metri, e dunque si pone il tema di adeguare anche le tratte di adduzione su A7 e A10, comprese le gallerie. Il che farebbe salire i costi totali a 5-600 milioni di euro (oggi il decreto ne stima e copre 360, ndr).
E le autorizzazioni? La valutazione di impatto ambientale, le autorizzazioni idrauliche e paesistiche, la conferenza di servizi?
Il commissario Bucci dovrà scegliere un progettista di sua totale fiducia, che faccia tutte le verifiche tecniche richieste dalla legge, dalla Via alla compatibilità idraulica al piano di smaltimento delle macerie, e si dovrà far carico di gestire i rapporti con il territorio e gli altri enti coinvolti. Poi, una volta arrivato il progetto, dovrà firmare subito, sennò i tempi si allungherebbero ancora.
E la demolizione?
Non è un problema: si demolisce mentre si progetta, e anche mentre si cominciano i lavori.
Poi la scelta delle imprese: è possibile secondo lei l'affidamento diretto?
Ma non diciamo sciocchezze! C'è chi pensa, con grande provincialismo, di "affidare a progettisti e imprese di Genova". Scegliere con gara è la strada migliore. Bisogna appaltare su progetto esecutivo, affidando alle imprese solo i lavori, senza possibilità di chiedere varianti o iscrivere riserve, ma con pagamenti certi entro 15 giorni dai Sal. Facemmo così io e il sindaco Rutelli per il Giubileo, e le imprese correvano e rispettavono i tempi. La gara va fatta al massimo ribasso, ma invitando a partecipare solo le migliori sul mercato, un'impresa generale associata a specialisti in carpenteria metallica, imprese che abbiano già fatto ponti di grandi dimensioni come questo, in acciaio e poche campate.
Quanto costerà il ponte?
Seimila euro a mq, per 25 metri di carreggiata, per mille metri di lunghezza. Uguale: 150 milioni di euro. Non più di 150.
Quanto tempo ci vorrà a costruire?
Tempi raoidi, diciamo circa 300 giorni lavorativi (15 mesi su 5 giorni a settimana, 12,5 mesi su 6 giorni, ndr), ma inserendo premialità per chi fa prima si può accorciare un po'.
Autostrade però stimava tempi più rapidi lavorando 22 ore al giorno, sette giorni su sette.
I tempi contrattuali li dobbiamo calcolare su 8 ore al giorno, è impensabile lavorare di notte su opere all'aperto di quella complessità, sono troppo alti i rischi per la sicurezza dei lavoratori, oltre ai maggiori costi. Si può recuperare con la tecnologia, non con il lavoro notturno. Non è credibile parlare di ricostruzione in nove mesi.