Prefazione: VIAGGI IN EGITTO 1980-2009. Libro dedicato a Cecilia Gatto Trocchi (Roma, 19 giugno 1939 – Roma, 11 luglio 2005)
Il presente libro è il risultato di quattro viaggi in Egitto. Il primo dei quali, il più “antico”, risale al XX secolo, al dicembre del 1980. Viaggio propedeutico ad una complessa ricerca antropologica sul campo, da effettuare nell’allora Sudan meridionale. In quella lontana occasione ero accompagnato dalla (non ancora) celebre e compianta antropologa Cecilia Gatto Trocchi[i], scomparsa tragicamente nel 2005[ii], alla quale dedico oggi questo libro.
Grazie al preziosissimo supporto di un’agenzia di viaggio egiziana, avevo organizzato una “crociera aerea”, che ci avrebbe permesso, dopo la visita dell’area del Cairo (Giza e Menfi), di recarci prima ad Abu Simbel, nell’Alto Egitto, ai confini con il Sudan. In seguito, risalendo il nord geografico, in pratica “tornando indietro”, avremmo visto Assuan, poi Luxor e Karnak. Rientrando, infine, al Cairo. Dove, in attesa di imbarcarci su un aereo diretto a Khartoum, avremmo avuto altro tempo per approfondire la conoscenza della megalopoli nordafricana.
Dopo questo primo viaggio, alla scoperta del Mashreq egiziano, sarebbe dovuto trascorrere oltre un quarto di secolo, ben 27 anni, prima di poter effettuare, nel 2007, la classica crociera fluviale sul Nilo. Certamente più breve rispetto a quelle svolte in passato dalle navi della leggendaria Cook. Alle quali nel 1933 avrebbe anche partecipato, a bordo della SS Sudan, Agatha Christie allorché accompagnò il marito archeologo Max Mallowan. Grazie ad essa scriverà il suo brillante Assassinio sul Nilo.
In quell’anno mi sarei servito di un viaggio organizzato di gruppo, fortunatamente assai ristretto, a causa del periodo scelto[iii]. Oltre tutto la nostra guida aveva studiato con il celebre archeologo Hawass, allora Ministro di Stato per le Antichità,[iv] perciò conosceva in maniera approfondita ogni singolo sito archeologico visitato.
A seguito del mio ritorno in Egitto, ho avuto modo di osservare i notevoli cambiamenti (nel bene e nel male…) da allora intercorsi nel paese. Sia nell’ambiente (città, zone archeologiche, ecc.)[v], come tra la gente (integralismo diffuso nei costumi delle donne, ad esempio). Rivedendo ciò che conoscevo, ma anche avvicinando località e monumenti, che nel 1980 mi erano sfuggiti. Oppure non erano ancora disponibili alla curiosità e all’ammirazione del visitatore. Come la nave funeraria di Giza, collocata a lato della piramide di Cheope, nel suo apposito museo: un mix di futuristico e di “funebre” (dall’esterno), ma perfettamente adeguato dall’interno. Poi, grazie alla navigazione fluviale, ho potuto visitare altri straordinari siti archeologici. Situati tra Assuan e Luxor e ovviamente preclusi alla crociera aerea, così da integrare efficacemente tra loro le due crociere. Oltre tutto la priorità, anche dei nostri pensieri e dei nostri ragionamenti, in ognuno di quei giorni del 1980, non poteva che essere rivolto verso l’imminente, non certo facile, e anche un po’ rischiosa, ricerca da effettuare in Sudan, ad 850 km a sud di Khartoum. Comunque, nonostante da quasi due secoli l’Egitto facesse parte integrante, come dire, del Grand Tour “esteso”, il nostro micro-gruppo, cioè Cecilia e io, avrebbe conosciuto da nord a sud luoghi e siti archeologici non ancora invasi da masse turistiche, spesso desiderose solo di “fare” il paese…
Devo infine aggiungere che, grazie alle informazioni ottenute “in loco” nel 2007, avrei anche avuto modo di “scoprire” quale sarebbe stata la destinazione del prossimo viaggio in Egitto, da effettuare già nel giugno successivo. Accorgendomi della presenza di un comodo resort, da utilizzare come base, ubicato proprio nei pressi dell’antica e mitica città di Berenice, lungo la sponda del Mar Rosso, a non molta distanza dal confine con il Sudan. Sito archeologico che, purtroppo, non riuscirò ad avvicinare, per la sua prossimità ad una base militare egiziana. Nonostante ciò, quel secondo viaggio si dimostrerà un successo! Perché non avrei mai potuto immaginare come, nel corso di un’escursione verso l’interno, mi sarei ritrovato lungo la parte iniziale dell’importantissima “via degli undici giorni”, che nell’antichità portava dal Mar Rosso fino al Nilo.
Due anni dopo, nel maggio del 2009, nonostante potessi dirmi abbastanza appagato, per aver avuto la possibilità di apprezzare il Mar Rosso dalla località che, all’epoca, costituiva il meglio della regione, anche perché ancora poco conosciuta e altrettanto scarsamente frequentata[vi], mi tolsi la curiosità di andare a vedere Sharm, nel Sinai. Da decenni località “quasi di casa” per tanti italiani. Meta diventata ben presto popolare, realizzata in un’area pressoché desertica, soprattutto grazie ad un’invenzione “italiana”[vii] e oltre tutto a “due passi[viii]” dal nostro paese e provvista di tutti i comforts, suqs compresi. Tanto cari ai turisti, alla perenne ricerca di souvenirs più o meno kitsch. E Sharm si affaccia sulle altrettanto stupende acque tropicali del Golfo di Aqaba, caratterizzate dai suoi pesci multicolori, dai coralli, oltre che dagli… squali! Anche se, rispetto a Berenice, ma non poteva essere altrimenti, l’avrei trovata “affollata”, “quasi” come la costiera romagnola in agosto.
[i] La corrispondente pagina Wikipedia in italiano riporta 35 libri (favole, semiologia, magia, sciamanismo, esoterismo, miti e riti, sette italiane, manuale di antropologia, antropologia dell’arte), di cui è stata autrice o curatrice (Web Page, 20.3.2020).
[ii] Anonimo, 2005; Lugli, 2005.
[iii] Gennaio che, assieme a dicembre, è invece il mese migliore per visitare il paese…
[iv] Tra l’altro Zahi Hawass (Damietta, 1947) era stato gravemente colpito in testa da un frammento di un rudere e costretto a farsi curare negli Stati Uniti. Quando atterrai al Cairo proprio dal mio “Virgilio” avrei saputo che ormai era in via di netto miglioramento. Tanto che presto i telespettatori, non solo italiani, lo poterono rivedere sul piccolo schermo. Come al solito, energico e determinato come un ragazzo, mentre mostra agli intervistatori nuovi ritrovamenti o importanti dettagli di passate scoperte archeologiche!
[v] Caratterizzati, ad esempio, da numerose scoperte archeologiche; dal restauro di statue, monumenti, templi, moschee; dall'ottimizzazione delle esposizioni e dal perfezionamento degli allestimenti museografici; dal potenziamento e miglioramento della qualità dell’illuminazione, come nel tempio di Luxor o nelle tombe della Valle dei Re; ampliando, con File (1985) ed Abu Simbel (2000), l’offerta dei sempre suggestivi spettacoli “Suoni e Luci”, nel 1980 limitata alle Piramidi ed a Karnak, ecc.
[vi] La maggior parte dei turisti preferiva fermarsi a Marsa Alam, dove l’aereo atterrava, o si spingeva più a nord, ad Hurghada.
[vii] Risale a Ernesto Preatoni, che ha ideato e sviluppato il più grande resort del Medio Oriente, il Domina Coral Bay, nei pressi di Naama Bay. Dando vita all’esplosione turistica, che gli valse il soprannome di “inventore di Sharm”. Anche se alberghi e un resort erano già stati costruiti dagli israeliani nel 1968.
[viii] Sarebbe forse meglio dire, in questo caso: “nuvole”?!
[da: VIAGGI IN EGITTO 1980-2009. Crociera aerea e fluviale sul Nilo; ai confini con il Sudan, alla ricerca di Berenice Trogloditica e della “carovaniera degli 11 giorni”; nel Sinai. In corso di pubblicazione su Amazon]