Prendiamoci cura del cuore
L’8 novembre è ricorso il centenario dalla nascita di Cristiaan Barnard, chirurgo e accademico sudafricano, il primo a effettuare un #trapianto di #cuore su un essere umano nel lontano 1967. Dopo aver passato anni a perfezionare la tecnica sugli animali, Barnard intervenne su un uomo impiantandogli il #cuore di una ragazzina deceduta poche ore prima. Fu un evento storico per la storia della #cardiochirurgia e della #medicina: benché i risultati non furono del tutto positivi (il paziente infatti sopravvisse solo due settimane) il cammino della moderna medicina era ormai stato tracciato.
Tutti noi oggi conosciamo quali sono le tecniche #cardiochirurgiche e vascolari, dalla riparazione delle valvole ai bypass coronarici, fino al trapianto dell’organo: un ventaglio di soluzioni possibili fino a pochi decenni fa impensabili che consentono ai medici di rimediare alle numerose problematiche che affliggono il nostro “motore” (tenendo sempre conto che sono soluzioni estreme).
Ma le patologie #cardiovascolari sono ancora il principale motivo di ricovero e anche di decesso a livello globale (coinvolgendo anche la popolazione sotto i 70 anni, benché siano dati in diminuzione) e la situazione italiana è in linea con questi dati; inoltre, i ricoverati maschi per patologie cardiovascolari (infarto acuto del miocardio, ischemie) sono più del doppio delle femmine (dati al 2019, estrapolati dal documento “Prevenzione delle malattie cardiovascolari lungo il corso della vita” pubblicato dall’Alleanza italiana per le malattie cardio-cerebrovascolari e scaricabile dal sito del Ministero della Salute https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_3128_allegato.pdf
Le cardiopatie si dividono in congenite (presenti dalla nascita) o acquisite: nelle prime, i miglioramenti terapeutici e chirurgici hanno avuto un impatto importante sulla sopravvivenza dei bambini; nelle seconde si sono ottenuti risultati enormi sia nella diagnosi che nel trattamento, portando molto spesso alla cura definitiva. Aritmie, infarti e scompensi ora sono spesso trattabili se non addirittura risolvibili. E va da sé che prima si scopre una patologia, maggiori sono le probabilità di risolverla o limitarne i danni.
Cosa possiamo fare allora per prenderci cura del nostro #cuore? Quali sono i #fattori di #rischio e come possiamo intervenire?
Innanzitutto, esistono fattori non modificabili sui quali, come dice il termine, non si può intervenire: afferiscono all’ambito genetico e fisiologico (familiarità, età, genere) e forniscono i dati per descrivere il quadro generale del paziente.
Noi però possiamo influire tantissimo su quelli modificabili: l’assunzione di contraccettivi orali e le terapie ormonali sostitutivi nelle donne, l’ambiente e il contesto sociale e familiare del paziente (il livello di stress, l’uso di droghe, il livello di scolarizzazione, ma anche il territorio di residenza e l’inquinamento atmosferico) sono tutti fattori che possono e devono essere gestiti, ma quelli che possiamo maggiormente influenzare con i nostri comportamenti sono quelli riguardanti il nostro stile di vita.
Evitare il fumo, limitare il consumo di alcol, fare attività fisica costante e adottare un’alimentazione varia e moderata (il sovrappeso e l’obesità comportano anche un rischio maggiore di diabete e propensione all’ipercolesterolemia) contribuiscono a ridurre non di poco il rischio di danneggiare il nostro cuore e il nostro apparato cardiovascolare.
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Al #PoliambulatorioOberdan siamo pienamente consapevoli di questo sistema complesso, multifattoriale, in cui ogni piccolo tassello conta.
Per questo la #prevenzione è una delle nostre priorità: la nostra squadra di specialisti lavora per informare i pazienti su come, già in età giovanile, si possano evitare comportamenti nocivi e adottare invece buone pratiche per proteggere il cuore e farlo lavorare in serenità.
E vi lascio con una piccola anticipazione: in questo mese di novembre, la prevenzione al #PoliambulatorioOberdan si colorerà dei toni dello sport perché avremo un gradito ospite che rappresenterà l’importanza di prevenire, controllarsi e prendersi cura del cuore. Non vi resta che scoprirlo!
[1] I dati riportati sono estrapolati dal documento “Prevenzione delle malattie cardiovascolari lungo il corso della vita” pubblicato dall’Alleanza italiana per le malattie cardio-cerebrovascolari e scaricabile dal sito del Ministero della Salute https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_3128_allegato.pdf