Processi Emergenti
Quando nel 1775 venne presentato il motore a vapore di Watt i giochi erano fatti. Quello è stato uno dei vari momenti in cui un processo emergente è arrivato a manifestarsi. La mentalità della gente stava cambiando rapidamente e veniva creato il substrato tecnologico per supportare questa mentalità. Quel substrato tecnologico ha portato alla progressiva meccanizzazione del processo industriale. Oggi siamo alle soglie di un altro di questi scatti. La nostra mentalità sta cambiando ancora, e sta cambiando molto velocemente. Dall’introduzione dell’alfabetizzazione informatica ad oggi la nostra visione si è aperta sempre di più su orizzonti inesplorati. Di nuovo l’evoluzione del nostro concetto lavorativo sta portando al prossimo passo nello sviluppo tecnologico e questo passo si chiama Digital Transformation.
Non facciamoci confondere dall’idea, anche piuttosto diffusa, che sia la tecnologia a plasmarci e a cambiare il nostro modo di vedere le cose. È invece proprio il contrario. È l’evoluzione del nostro pensiero, l’evoluzione del modo in cui vediamo le cose che ci ha portato a sviluppare la tecnologia attuale e quella che ci sarà nel nostro futuro. Siamo pronti a questo nuovo paradigma, ora la tecnologia ci deve supportare. Ma non è solo tecnologico il substrato che stiamo creando, questo riguarda anche il modo in cui concepiamo il processo industriale e lavorativo. Stiamo attuando l’iterazione 4.0, così almeno è come ad oggi questo cambiamento è riconosciuto.
Nell’Industry 4.0, l’AI guiderà molti processi di automazione, ma soprattutto di ottimizzazione, dei processi industriali. Tale guida dovrà (…e sarà) necessariamente ispirata da idee “ecologiche”. Una migliore e più efficiente gestione delle risorse a disposizione, consentirà all’automazione del processo di raggiungere risultati estremamente mirati al contesto e all’obbiettivo di marketing, consentendo a quest’ultimo di essere ampliato al di là delle odierne capacità predittive e tutto questo con un impiego di risorse molto più limitato di quello attuale. Sono sotto agli occhi di tutti i primi risultati di questo processo. Risultati che nonostante siano ancora molto acerbi, danno un’idea dell’immenso potenziale di questo trend: #RPA e #IoT stanno diventando i contesti trainanti e di strada da fare ce n’è davvero ancora tanta.
Dopo tutto, quella che noi in maniera inappropriata chiamiamo AI, è solo agli albori del suo splendore. Neppure noi abbiamo ancora capito fino in fondo le potenzialità di questa nostra creazione e per questo la stiamo usando al minimo delle sue capacità, ma fortunatamente impariamo velocemente e presto arriveremo a chiamare l’AI con il suo nome, cioè, invece che Artificial Intelligence, la dovremmo chiamare Augmented Intelligence. Infatti, l’intelligenza, essendo un processo emergente, non ha niente di artificiale. Artificiale è solo il supporto necessario a fa emergere processi “intelligenti”.
Molte iniziative e associazioni si stanno muovendo spinti da questo cambiamento e anche alcuni governi, ma quello che ora dobbiamo cercare di fare è creare punti di accumulazione verso i quali tutta questa conoscenza, queste idee e le vision di moltissime persone che hanno ben chiaro il futuro, convergano per creare la giusta massa critica necessaria a far emergere questa nuova rivoluzione 4.0. Non c’è più tempo. Il momento è ora. Il futuro ci chiama.