PROMOZIONE DEL PORTO DI TARANTO.


Quale agente marittimo e spedizioniere, incontro spesso delle " anomalie " nell'assistenza prestata alle mie navi dai Servizi prestati nel Porto di Taranto.

Per chiarire meglio le circostanze, in qualità di agente marittimo e/o spedizioniere, in occasione dell'approdo di navi a me appoggiate o per merci da me gestite quale spedizioniere per l'imbarco o lo sbarco, devo richiedere l'intervento di diversi soggetti che hanno specifiche ed esclusive competenze per lo svolgimento di talune attività.

Nel caso dell'arrivo di navi nel nostro Porto di Taranto, la loro permanenza e quindi la partenza, sono richiesti diversi servizi, quali: pilotaggio, rimorchio, ormeggio, avvisatore marittimo, ritiro rifiuti solidi e liquidi, rilascio di autorizzazioni da parte di soggetti istituzionali per attività tecniche avanzate, come l'utilizzo di fiamme libere a bordo di navi.

Si tratta di servizi irrinunciabili d'interesse collettivo, a salvaguardia della sicurezza della navigazione e della tutela dell'ambiente.

La gestione di questi servizi ha ovviamente un costo che viene pagato mio tramite, dall'armatore/noleggiatore dell'unità, sulla base di tariffe rese pubbliche, previo controllo istituzionale e delle associazioni di categoria.

Non sempre i suddetti servizi e/o il rilascio di specifiche autorizzazioni é tale da consentire il fluido svolgimento delle attività richieste.

Faccio un esempio per chiarire meglio il ragionamento.

Se é necessario utilizzare il taglio con fiamma su una nave, viene richiesto il necessario nulla osta alle Autorità ma, alle volte, tale autorizzazione viene rilasciata dopo molte ore. Questa circostanza non risulta da responsabilità personali ma da fatti incidentali, non imputabili alle suddette Autorità. Queste circostanze negative determinano comunque dei ritardi significativi sull'operatività delle navi, con immaginabili carichi economici sugli operatori interessati.

Cosa vorrei portare all'attenzione dei Colleghi del settore?

Se da un lato certe situazioni, economicamente penalizzanti, non sono imputabili a nessuno, nondimeno danneggiano gli interessi di CARICATORI/RICEVITORI/ARMATORI/NOLEGGIATORI e, non meno rilevante é il danno d'immagine per il nostro Porto di Taranto.

A questo punto del pensiero, é utile ricordare che le merci, che a qualsiasi titolo vengono movimentate nel Porto di Taranto, pagano allo Stato le TASSE PORTUALI in ragione delle loro quantità, come anche le navi che vi approdano, pagano la TASSA d'ANCORAGGIO in ragione della loro stazza netta, in misura mensile o annuale per importi sempre considerevoli.

In forza di tali tributi, le MERCI e le NAVI hanno forza per pretendere " un'accoglienza / cura " dal Porto che li ospita, al punto che se i " servizi " prestati risultassero in alcuni casi carenti, sarebbe necessario prevedere UNA MISURA ECONOMICA che indennizzi chi d'interesse ha subito una conseguente perdita economica.

Tale indennizzo dovrebbe essere erogato dallo Stato, ricavandolo dall'ammontare delle TASSE PORTUALI e dalle TASSE D'ANCORAGGIO.

Infatti, il ragionamento si basa sul principio che "" La tassa è un tributo che il singolo soggetto è tenuto a versare in relazione ad un'utilità che egli trae dallo svolgimento di un'attività statale e/o dalla prestazione di un servizio pubblico (attività giurisdizionale o amministrativa) resi a sua richiesta e caratterizzati dalla "divisibilità", cioè dalla possibilità di essere forniti a un singolo soggetto. ""

Mi auguro che l'idea possa incontrare la condivisione di tanti Colleghi, promuovendo un'iniziativa che affermi il suddetto meccanismo compensativo.

Cordiali saluti a Tutti.

Pasquale Cippone





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