QUALE DI QUESTE ABITUDINI TI IMPEDISCE DI ESSERE UN GRANDE COMUNICATORE?

QUALE DI QUESTE ABITUDINI TI IMPEDISCE DI ESSERE UN GRANDE COMUNICATORE?

Harvey Deutschendorf riassume per noi alcuni principi chiave, che penso risuoneranno a molti.

Alcuni di noi pensano che per coinvolgere ed entusiasmare gli altri, e spingerli a fare quello che vogliamo, serva convincerli che la nostra prospettiva è giusta; alzare i toni e sottolineare quanto il nostro pensiero sia corretto; usare il garbo e l’astuzia per far capire (se serve) che la loro idea è meno buona della nostra. 

L’effetto di queste convinzioni è che spesso spingiamo troppo, alziamo i toni, esageriamo. E produciamo un effetto contrario. Oppure generiamo un risultato di breve termine, che “evapora” in breve tempo. Facciamoci un piccolo esame di coscienza, per valutare se cadiamo in qualcuna di queste trappole.

1. VUOI VINCERE UNA GUERRA DI IDEE 

Se ci troviamo di fronte qualcuno che non si fa convincere dalle nostre parole, o non si fa coinvolgere nelle nostre iniziative, la reazione naturale spesso è che entrambi ci mettiamo sulla difensiva: io mi sento costretto a vincere, l’altro si sente forzato e quindi scappa. Invece che difendere a spada tratta le nostre idee, cercando più o meno direttamente di dimostrare che l’altro ha torto, la nostra energia dovrebbe in primis concentrarsi su quello su cui siamo d’accordo. Se chiariamo e riconosciamo che abbiamo una base comune che possiamo condividere, questo crea le premesse per un’apertura successiva 

2. NON ASCOLTI IN MODO ATTIVO 

Le persone diventano più aperte all’ascolto e più disponibili a seguirci, se si sentono ascoltate. Ascoltare assolutamente è la prima cosa da fare, prima di “dire” quello che pensiamo. E ascoltare in modo attivo significa “ascoltare per capire” non “ascoltare per rispondere”.

Gli altri capiranno che abbiamo voglia di ascoltarli e che li stiamo effettivamente ascoltando se:

- faremo loro delle domande

- rifraseremo o sintetizzeremo le loro parole

- chiederemo chiarimenti

Dunque non dovremo controbattere ogni affermazione, ma dovremo prima di tutto raccogliere un quadro completo, e solo dopo introdurre la possibilità di un punto di vista diverso. Se una persona non si sente ascoltata, smette di ascoltare. E può decidere di fare muro per il puro bisogno di difendere la sua identità. 

3. PARLI SOLO TU 

Per coinvolgere gli altri devi permettere che si sentano in controllo della situazione, non forzarli a entrarci o a seguirti. Le persone più persuasive normalmente sono quelle che parlano meno.  Ascoltano, cercano nelle parole altrui le opportunità, i valori, gli insights a cui agganciarsi per “buttare la palla dall’altra parte”.  Continua a leggere


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