QUANDO è IL MOMENTO GIUSTO?
Il sogno di ogni investitore è un investimento che cresca stabilmente nel tempo, senza rischi e senza oscillazioni.
Scordatevelo.
In uno scenario di estrema incertezza, in cui le quotazioni dei mercati finanziari tendono a subire oscillazioni più marcate e imprevedibili, la fuga dagli attivi percepiti come rischiosi diventa, purtroppo, la norma. La componente emotiva dell’investitore prende il sopravvento su quella razionale e le considerazioni di natura tattica prevalgono su quelle strategiche.
Nella finanza comportamentale questa reazione viene definita “avversione alla perdita”.
Secondo la teoria dei premi Nobel Daniel Kahneman e Amos Tversky, infatti, la motivazione a evitare una perdita è due volte più potente della motivazione a realizzare un guadagno.
Questo bias cognitivo ha una doppia implicazione negativa.
Da un lato impedisce agli investitori di vedere i ribassi come nuove possibilità di acquisto e dall’altro nega, a chi aveva investito e ha deciso di liquidare le proprie posizioni, la possibilità di partecipare ai potenziali e probabili successivi rialzi di mercato.
I mercati finanziari, infatti, hanno storicamente dimostrato come a periodi di forti correzioni siano seguite fasi di importanti rimbalzi, capaci non solo di recuperare il terreno perso, ma anche di dare il via a nuovi cicli di crescita stabili nel tempo e l’ anno appena trascorso è stato un incredibile esempio di quanto detto.
In passato molte crisi finanziarie sono state segnate da momenti di “panic selling”, in cui le vendite massicce degli operatori hanno accentuato il movimento al ribasso dei prezzi.
Nel timore che la discesa possa continuare, gli investitori sono spesso portati a liquidare rapidamente le proprie posizioni.
Eppure, ancor di più durante correzioni di mercato di cui non si conoscono a priori durata e minimi, la pazienza dovrebbe essere la virtù su cui basare le proprie scelte di investimento e disinvestimento.
Infatti, ciò che ha accomunato tutte le crisi del passato è stato il seguente brillante recupero dei listini, in un congruo orizzonte temporale. In media, a 1 anno di distanza dai minimi, i mercati hanno sempre mostrato guadagni pari a quasi il doppio rispetto alle perdite registrate durante i picchi di volatilità.
Al contrario, fare il cosiddetto “market timing”, ossia ricercare i punti migliori per comprare e vendere titoli, quasi sempre finisce per “distruggere” valore.
Ad esempio, considerando un orizzonte di 20 anni e perdendo i 40 giorni migliori dell’S&P 500 (ovvero i soli due migliori giorni di ogni anno), la performance annualizzata del proprio investimento scenderebbe dal +6% al -4%.
Risulta evidente, quindi, come il “market timing” rappresenti un significativo fattore di rischio in grado di trasformare drasticamente il risultato dei propri investimenti.
INVESTIRE CON GRADUALITA’
Una possibilità per ovviare a tale problema e ridurre drasticamente la rilevanza della tempistica con cui si effettua l’investimento o il disinvestimento, è rappresentata dai piani di Accumulo (PAC).
I PAC non sono altro che programmi di investimento graduale nel tempo, che prevedono un versamento iniziale e una serie di rate periodiche la cui cadenza e il cui importo trovano la massima libertà di gestione.
Questa modalità di investimento è utilissima per mantenere una strategia disciplinata e orientata al lungo termine, attraverso investimenti periodici spalmati lungo la durata del proprio progetto di investimento.
Permettono inoltre di cogliere le opportunità di lungo termine dei mercati finanziari, rendendo più leggero il peso della volatilità di breve termine grazie all’effetto della mediazione dei prezzi di ingresso.
UN ESEMPIO PRATICO
A inizio aprile, due risparmiatori decidono di investire la stessa somma, pari a 1.200€, nel corso di 1 anno. Uno dei due investe tutta la somma in un’unica soluzione, mentre il secondo suddivide l’investimento in 12 rate mensili di 100€ ciascuna. Nell’ipotesi che il prezzo iniziale e finale siano esattamente gli stessi, dopo 12 mesi il primo investitore avrà mantenuto inalterato il valore dell’investimento avendo comprato 120 quote a 100 euro. Il secondo investitore invece, grazie al saliscendi del prezzo delle quote nel corso dell’anno, avrà acquistato alla fine del periodo un numero di quote superiore di circa il 6%.
I PUNTI DI FORZA DEL PIANO DI ACCUMULO
PERSONALIZZAZIONE: Il PAC può essere facilmente adattato alle esigenze di ciascun investitore in termini di durata, frequenza e importo dei versamenti. Tutto ciò a prescindere dal patrimonio a disposizione
GESTIRE L’EMOTIVITÀ: Nessuna decisione di investimento o disinvestimento viene presa in base al momento contingente, bensì seguendo un programma graduale e predefinito.
DIMENTICARSI DEL MARKET TIMING: Individuare il momento migliore per effettuare un investimento sui mercati finanziari è un esercizio molto complesso, tanto più rilevante quanto maggiore è il patrimonio inizialmente a disposizione. Il PAC riduce drasticamente l’impatto della tempistica con cui si effettua l’investimento sui risultati finali, in virtù del fatto che diluisce i versamenti nel tempo, mediando così i prezzi di ingresso.
RIDUZIONE DELLA VOLATILITÀ: Mediare i prezzi di acquisto riduce la volatilità complessiva dell’investimento, ottimizzandone la stabilità in termini di rendimento nel tempo.
ABITUDINE AL CONCETTO DI RISPARMIO: Il PAC consente di risparmiare periodicamente una quota del proprio patrimonio per dedicarla agli investimenti in modo automatico. Permette dunque di costruire gradualmente i propri investimenti, partendo anche da piccole somme iniziali.
In conclusione, ogni momento è quello giusto ed ogni investitore dovrebbe avere tra le proprie strategie di investimento quella di acquisto ricorrente attraverso un piano di accumulo.
“Non litigate con il mercato, perché è come il tempo: anche se non è sempre buono, ha sempre ragione.”
Andrea Miculan