Quando il PIL diviene un'ideologia
Segnalo una autorevole analisi (UN) per per un'economia "post-crescita".
Dall'introduzione del Rapporto ONU sulla povertà della 56° sessione del Human Right Council (18 giugno-12 luglio 2024):
"L'approccio dominante alla lotta contro la povertà si basa sull'aumento della produzione aggregata dell'economia (misurata come prodotto interno lordo), combinato con la ridistribuzione post-mercato attraverso tasse e trasferimenti. Il Rapporto sostiene, tuttavia, che l'attuale attenzione all'aumento del prodotto interno lordo (PIL) è fuorviante. Un aumento del prodotto interno lordo non è una precondizione per la realizzazione dei diritti umani o per combattere la povertà e le disuguaglianze. L'ideologia della "crescita" non dovrebbe diventare una distrazione dall'urgente necessità sia di fornire più beni e servizi che migliorano il benessere sia di ridurre la produzione di ciò che è inutile o addirittura tossico. Finché l'economia sarà guidata principalmente dalla massimizzazione del profitto, risponderà alla domanda espressa dai gruppi più ricchi della società, portando a forme di produzione estrattive che peggiorano l'esclusione sociale in nome della creazione di maggiore ricchezza e non riuscirà a soddisfare i diritti di coloro che vivono in povertà. Passare da un'economia guidata dalla ricerca della massimizzazione dei profitti a un'economia basata sui diritti umani è possibile e, per restare entro i limiti planetari, necessario. Nel presente rapporto si spiega perché questo cambiamento è necessario e come potrebbe essere"