QUARTO TOOL per il CAMBIAMENTO
Come anticipato, questo post è dedicato alle più evidenti forme nelle quali si può esplicitare la capacità di adattamento al cambiamento continuo. Le chiamo "capacità", ma va da sé che non è scontato che si possano apprendere con facilità, come si possono apprendere specifiche tecniche o approcci comportamentali. In effetti, come si potrà ben intuire, esse poggiano su una 'piattaforma' di inclinazione naturale che costituisce un ausilio a detto apprendimento. In altre parole, invece di partire da zero con questa inclinazione si può anche iniziare da 30 o 40, a seconda della sua consistenza, per raggiungere la meta dei 100.
Al grande scrittore russo Leone Tolstoj viene attribuita una frase intrigante: "Ognuno sogna di cambiare l'umanità, ma nessuno pensa di cambiare se stesso". Ed in questa prospettiva mi pare necessario che ogni assunzione di capacità debba confrontarsi (o scontrarsi...) con il prezzo da pagare - prima di tutto a livello individuale - per completare il processo: energia da spendere, riflessioni sui possibili ritorni, eventuali 'trasfigurazioni' interne che possono incidere su credenze valoriali e percepite come rinunce a caratteristiche personali, che pensiamo vadano ad alterare l'immagine che abbiamo di noi stessi. Ma concentriamoci sulle 4 forme di adattamento più volte evocate:
1. capacità di adattamento fisico/energetico: il cambiamento continuo ha innanzitutto un impatto sulla produzione di energia per poter controbilanciare la ruota instancabile dei mutamenti interni ed esterni all'azienda. Si tratta di una capacità che dipende sia dalla tendenza individuale rispetto alla fatica da profondere, sia dai possibili accorgimenti di modalità di "save energy" (migliore organizzazione personale, maggiore focalizzazione su obiettivi e attività, ottimizzazione tra tempo speso e priorità,....)
2. capacità di adattamento mentale: si tratta di una propensione alla riflessione di ognuno al fine di allineare il proprio ragionamento alla situazione da approcciare. Tale capacità dovrebbe avvalersi di una corretta impostazione, di stampo giornalistico, del "fact checking", ossia di verifica dei dati reali e fattuali per leggere i molteplici aspetti della vita organizzativa, compresi quelli che sono alla base dei ripetuti cambiamenti
3. capacità di adattamento conoscitivo: oggi sempre più di ieri si rende fondamentale l'aggiornamento continuo rispetto alle necessità del proprio ruolo. E' una forma di adattamento molto correlato a quel nuovo sapere che si aggiunge al famoso trittico del "sapere, saper fare, saper essere", cioè il saper apprendere. Di fronte al cambiamento incessante, questa capacità non solo deve nascere dalla semplice curiosità dell'individuo, bensì deve essere annoverata nell'ambito dei doveri da ruolo, ovviamente da stimolare in gradazioni differenti rispetto alla rilevanza organizzativa del ruolo medesimo
4. capacità di adattamento interpersonale: in questo caso parliamo di una abilità che porta ad elaborare differenti tipi di risposte ai vari attori dei cambiamenti interni ed esterni, nonché per le situazioni di più ordinaria amministrazione. Detta capacità può rivelarsi come elemento vincente anche all'interno di una dimensione interculturale, sempre più presente nelle evoluzioni organizzative.
Quindi il Quarto Tool è "CHANGE by ADAPTING"
Ed ora un' imminente capacità di adattamento, quella delle prossime delle vacanze natalizie, a cui credo nessuno opporrà alcuna resistenza... auguri.
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9 anniMolto interessante, oggi viviamo in un momento storico dove il cambiamento è inevitabile, bisogna solo affrontarlo nel modo corretto.
Comunicazione Istituzionale, Web Content, Reputazione aziendale
9 anniCredo sia inevitabile questo approccio della realtà. Veramente l'unico possibile in questo momento storico. Grazie
Head of Execution - Head of Business Transformation
9 anniDavvero interessante lo split delle varie dimensioni in cui si scompone il cambiamento e l'invito a stimolare la capacità di apprendere come dovere di ruolo
Business Plan & Strategie Marketing BAR
9 anniAuguri anche a te Tiziano, è sempre un piacere e istruttivo leggerti