Raccontiamo la nostra storia (all'epoca del coronavirus)

Raccontiamo la nostra storia (all'epoca del coronavirus)

PREMESSA

Sono fotografa e mi occupo di storytelling per la componente visual della comunicazione di piccoli brand, soprattutto al femminile.

Cosa vuol dire? Sulla base dei piani di business, di strategie di comunicazione, buyer personas e obiettivi definiti, offro alle mie clienti libere professioniste, artigiane, piccole imprenditrici:

  • consulenza su quale impostazione dare alla loro comunicazione visual sui diversi mezzi di comunicazione;
  • servizi fotografici studiati ad hoc e personalizzati sulla loro realtà imprenditoriale.

Lo faccio perché ho un passato in ambito di comunicazione e marketing, e un presente come fotografa (di storie).

PHOTOSTORYTELLING ALL'EPOCA DEL CORONAVIRUS

In questo momento, con l'emergenza coronavirus in corso, ho suggerito alle mie clienti di non bloccarsi o di non fare finta di nulla.

È vero che abbiamo stilato dei sacrosanti piani editoriali, ma la situazione impone di rivederli e in fretta. Leggere oggi dei post avulsi dal contesto suona stridente e anche un po' (parecchio) irritante perché lo svago passa attraverso altri contenuti che hanno sempre come punto di riferimento (vicino o lontano) la situazione attuale.

Allo stesso modo, mettere la testa sotto la sabbia e aspettare che sia passata è controproducente. Soprattutto perché non sappiamo davvero quanto durerà e quando finirà questa situazione.

Abbiamo tutti bisogno di non sentirci soli in questo isolamento e di sapere che condividiamo la stessa barca in mare aperto. Consiglio perciò alle mie clienti, e a tutti, di esserci e mostrare il proprio presente e l'attività. Con leggerezza nonostante il periodo e con la consueta passione. E magari con un pizzico di ironia.

RACCONTIAMO LA NOSTRA STORIA

Capisco non sia facile, ma è un esercizio da fare. Le idee non mancano, almeno a me che vedo l'opportunità di farlo in (quasi) tutto.

Alcuni grandi brand lo hanno fatto. Mi auguro se ne aggiungano altri, senza speculazioni, ma per costruire un grande (photo)storytelling collettivo e italiano.

Restiamo a casa e andrà tutto bene, ma non fermiamoci.

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