Restare brave persone.

Restare brave persone.

I miei nonni erano sarti, antichi artigiani di umilissime origini: mio nonno faceva abiti da uomo, e mia nonna quelli di donna; così ho avuto la fortuna di passare soprattutto la mia prima infanzia con persone molto semplici quanto speciali, che davvero facevano tanto senza mai apparire, e che solo ora mi rendo conto quanto abbiano caratterizzato la mia vita, forse anche oggi. Ho un ricordo molto nitido di me piccolo sotto il tavolo a giocare, proprio lì dove si preparavano i modelli e i tessuti da tagliare con quelle grandi forbici e i gessetti, e con i miei nonni seduti a cucire per ore. Ricordo che per preparare un vestito classico per intero, facendolo completamente a mano, impiegavano giorni, a volte settimane. E mio nonno mi diceva, mentre imbastiva senza sosta, ormai senza più nemmeno mettersi il ditale: "sapessi l'ago quanto pesa"

Così pensavo che quando ho voluto correre, nella mia vita come nel lavoro, magari cercando facili scorciatoie anche in buonafede, forse pure per evitare di sentire quel peso; a quando non ho fatto attenzione ai dettagli, alle persone sbagliate, ai punti che andavano messi uno ad uno con pazienza mentre io avevo fretta, ecco, proprio allora il vestito non è venuto dritto, il tessuto tirava da una parte, e l'abito, alla fine, è caduto male. Ci ho messo quasi 40 anni a sentirle davvero quelle parole, a capire che quella non era solo una frase come un'altra, ma il risultato di fatica, attesa, costanza: un orlo e un'asola alla volta. Ma quello che ti insegna un vestito è anche lasciar apparire lui e a sparire tu, a sapersi mettere da parte: a imparare a stare dietro le quinte. Non si vede mai il sarto quando si vede un buon vestito, ma dietro ogni gran vestito c'è sempre un grande sarto: forse la mia più grande lezione di branding.

Ma allo stesso tempo credo che già quando si è piccoli, se è il seme è piantato con cura e la terra è buona, che si veda la parabola di ciascuno: la prospettiva. Credo facessi le elementari quando con i fili avanzati dai gomitoli, mia nonna mi insegnò ad intrecciarli dando vita a improbabili braccialetti. Fino a quando non si stufò di reggere ogni treccia e mise un chiodo nel muro per farmi fare da solo. Ricordo che modificai un vecchio astuccio (avete presente quelli con tre zip che avevano tutti i colori e i pennarelli dentro? Quello!), lo svuotai trasformandolo in una sorta di campionario, e con i braccialetti autoprodotti, nei colori più diversi, lo portai a scuola per venderli. Probabilmente da allora non credo di aver più smesso di fare marketing. Ovviamente la maestra protestò per quella sorta di borsa nera non autorizzata, e credo che anche in questo le cose per me non siano poi cambiate molto nel tempo.

Ma forse la cosa più importante che mi hanno insegnato i miei nonni è in qualcosa di ancora più sottile, se volete di non detto, e che probabilmente oggi ha ancora più significato. Che il vero "successo", se ha ancora un qualche senso chiamarlo così, è restare brave persone, nonostante tutto e tutti. Ah beh, lo so cosa state pensando: queste frasi sembrano fatte, possono sembrare vuote, retoriche, ma solo se non si riempiono di umanità, di esperienza, di ciò che possiamo essere davvero. Quindi serve uno sforzo, certo, per far sì che non siano solo altre parole. Forse la stessa fatica che mettevano loro nel sollevare quell'ago col filo, un punto alla volta: un gesto apparentemente leggero, ma solo se ripetuto con dedizione e precisione, ma soprattutto con determinazione instancabile, che può fare la differenza. E nel frattempo, per quel che mi riguarda, sono certo che i miei nonni sono ancora lì, da qualche parte: un po' come le moire con il loro filo, pronte a tagliare ma anche a cucire, mentre io sono ancora l'apprendista che spera un giorno di riuscire a fare bene anche il suo vestito, sapendo già che in ogni caso non sarà mai come il loro.

Alessandra Ciccotosto

Consulente di Marketing responsabile e rigenerativo / Docente di Marketing e Comunicazione / Autrice per eventi e webinar

11 mesi

Questo post è bellissimo. Da spiegare in tutte le Università. Ci sono tanti strumenti che ottimizzano le attività, ma lavorare di qualità significa avere quella dedizione, attenzione, la paziente devozione del tuo nonno o del mio papà macellaio 😉

Flavia Rubino

Brand Strategy Design | Global Marketing Director 20+yrs | Autrice HOEPLI e Podcaster 🎙️ | Cocreation Labs & Lean Workshops | Seguimi per i fondamentali del Branding

11 mesi

et voilà, si spiegano molte cose... nonno sarto a Napoli, e mia sorella maggiore ha sposato il figlio di un sarto, che mi ospitava spesso dopo la scuola. So bene di cosa parli con quei banconi, quei gessetti e quelle forbicione.

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