Reti gas e transizione energetica: un asset strategico per il nostro futuro?
Qualche spunto per un dibattito costruttivo e fact-based sul futuro dell'energia e delle infrastrutture gas
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Lo scenario globale. Nel mondo ferve il dibattito su come centrare gli ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti perseguendo direttrici di sviluppo che siano economicamente sostenibili per la collettività. Nel settore energetico, in particolare, può dirsi ormai definitivamente superata la dialettica, quasi manichea, fra i sostenitori dell’elettrificazione totale a tutti i costi e gli strenui difensori dello status quo dominato dalle fonti fossili, a favore di un modello di sviluppo energetico più realistico basato sul sector coupling, ovvero l’integrazione delle fonti finalizzata a una decarbonizzazione più efficace, rapida e sostenibile dell'economia e dei consumi energetici.
D’altra parte è la stessa Eurelectric, l’associazione europea che rappresenta 3.500 operatori della filiera elettrica, che nel suo “Decarbonisation Pathways” (2018) prevede che il tasso di elettrificazione dei consumi a livello europeo possa incrementarsi dall’attuale 22% a non più del 38-60% per cogliere l’obiettivo, entro il 2050, di una riduzione dell’80-95% delle emissioni climalteranti rispetto al livello del 1990 e, nel più recente “Connecting the dots: distribution grid investment to power the energy transition” (2020), quantifica in 375-425 miliardi di euro l’ammontare complessivo di investimenti richiesto nei prossimi 10 anni per l’adeguamento a tale scopo dell’infrastruttura di trasmissione e soprattutto di distribuzione locale dell’energia elettrica.
Si tratta di capitali ingenti, che inducono a chiederci se sia davvero questa la strada più efficiente da intraprendere. Dall’altra parte, oggi esiste un’infrastruttura di trasmissione, distribuzione e stoccaggio del gas, presente in vasta parte dell’Europa e capillarmente su tutto il territorio italiano, che è già prontamente disponibile e che può facilitare questo sfidante percorso di transizione.
Il contesto italiano. Nel Belpaese la centralità del gas per il sostentamento attuale e futuro del sistema energetico è un dato di fatto: prova ne è data, ad esempio, dagli esiti delle prime “aste madri” bandite nel 2019 per l’assegnazione della riserva di capacità del sistema elettrico nazionale, che hanno tutte premiato in misura largamente preponderante gli impianti di produzione di energia a gas a ciclo combinato, quelli esistenti e addirittura alcuni ancora sulla carta, a concreta testimonianza dell’assoluto bisogno di questo tipo di tecnologia per il futuro del Paese.
E come non citare, dall’altra parte, l’enorme difficoltà che lo sviluppo di ulteriore capacità di produzione da fonte rinnovabile sta incontrando negli ultimi anni in Italia, un Paese morfologicamente complesso, ad alta densità abitativa e ricchissimo di aree protette e vincolate? Ecco, quindi, che non fa più notizia l’esito sempre più deludente delle aste periodicamente bandite dal GSE per l’assegnazione della capacità incentivata prevista dal D.M. 4/7/2019, mettendo a serio rischio il raggiungimento degli ambiziosissimi obiettivi (realistici?) in termini di crescita delle rinnovabili tracciati dal PNIEC.
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E infine, guardando al consumo residenziale, si dice spesso che la richiesta di gas in Italia sia in continua decrescita e che le famiglie preferiscano l’elettrificazione delle proprie utenze: come spiegare, allora, il costante incremento anno su anno della customer base servita dal gruppo Italgas? Operando dalla Val d’Aosta alle estreme propaggini del Sud Italia, il gruppo ha ricevuto nel solo biennio 2019/21 quasi 100.000 richieste di nuovi allacci incrementali rispetto al parco contatori attivi già servito a riprova fattuale che il gas è tuttora una risorsa ambita dai consumatori italiani.
Lo sviluppo dei nuovi gas. È in questo scenario che si inserisce lo sviluppo di nuovi gas rinnovabili, quali il biometano, l’idrogeno verde, il gas naturale sintetico. Su questo fronte, oggi in tumultuosa evoluzione, è possibile intravedere due stadi di sviluppo: un primo, nel quale ci troviamo già oggi e che ci accompagnerà per tutto il decennio, caratterizzato dalla diffusione del biometano generato dalla metanazione di biogas prodotto da scarti biodegradabili. Si tratta di una tecnologia consolidata e matura, sulla quale si fondano aspettative importanti: il Consorzio Italiano Biogas, ad esempio, stima in oltre 8 miliardi di metri cubi la produzione annuale di biometano raggiungibile in Italia attraverso la progressiva conversione della flotta di impianti biogas esistenti, una delle maggiori in Europa, e l’aggiunta di nuove installazioni.
Seguirà poi una seconda fase che vedrà la crescente diffusione dell’idrogeno verde, prodotto a partire da energia rinnovabile in eccesso tramite l’innovativa tecnologia del power-to-gas basata sull’elettrolisi dell’acqua, una volta che i suoi costi di produzione, oggi ancora proibitivi, si saranno drasticamente ridotti soprattutto per le economie di scala e l’evoluzione tecnologica. Con il power-to-gas l’energia rinnovabile prodotta in eccesso potrà essere stoccata nella rete gas attraverso la trasformazione in idrogeno o metano sintetico con vantaggi di tempo e di spazio: potremo ritirare e utilizzare domani l’energia che abbiamo stoccato oggi, oppure ritirarla in un luogo molto distante rispetto al campo eolico off-shore o al parco fotovoltaico da cui è stata prodotta.
Le reti gas e la transizione energetica. Esiste dunque un ruolo futuro per le reti gas? Certo che sì. Ne sono convinto e i fatti lo dimostrano. L’infrastruttura distributiva già oggi disponibile in Italia e in gran parte dell'Europa si candida ad evolvere da rete tradizionale dedicata al metano ad una più evoluta rete idonea a vettoriare miscele di nuovi gas, continuando a svolgere un ruolo strategico nel garantire il futuro approvvigionamento di energia per uso domestico, terziario e industriale, sia in Italia che in Europa.
A questo scopo è indispensabile anzitutto investire nella digitalizzazione dell’infrastruttura: è solo controllando da remoto reti e impianti, monitorando in tempo reale il gas vettoriato e i suoi parametri chimico-fisici, potendo agire sull’assetto distributivo per soddisfare al meglio le variazioni di domanda, passando da una tradizionale manutenzione ordinaria/straordinaria ad una più moderna manutenzione predittiva basata sulla raccolta dal campo di big data e su advanced analytics e, infine, investendo in nuove tecnologie per l’abbattimento delle emissioni fuggitive, che queste infrastrutture potranno accogliere e distribuire miscele varie di gas rinnovabili, in totale sicurezza e con i massimi standard di efficienza e qualità.
Ecco come la consapevolezza della necessità di promuovere la transizione verso un’economia decarbonizzata si può tradurre, attraverso un piano di investimenti mirato, in risposte concrete, realisticamente percorribili, che contribuiscano a creare le migliori condizioni per l’avvio di una nuova fase di sviluppo economico e sociale del nostro Paese.
CFP@ SBS Editorial Board/PHD University Professor in Berlin & UK / Juror at BPW/ Member Advisory Council at Harvard Business Review
2 anniSperiamo d'essere presto in tutto il mondo e in tutti i settori questa transizione...prima d' essere troppo tardi.
Responsabile Commerciale at ITALGAS RETI SPA
2 anniArticolo chiaro e più che condivisibile! La #transizione_ecologica è un processo che impiegherà decenni, per il suo compimento. In questo percorso il ruolo del gas, e di conseguenza delle reti di distribuzione, sarà a mio avviso fondamentale nel breve (garantendo l'approvvigionamento energetico necessario ai nostri sistemi industriali e rendendo possibile la sostituzione degli impianti a carbone) nel medio (per un significativo utilizzo del biometano) e nel lungo termine (con la diffusione del power-to-gas, l'utilizzo dell'idrogeno e dei sistemi di cattura e stoccaggio del carbonio). Il gas resta e sarà indispensabile per sostenere lo sviluppo delle fonti rinnovabili e gli investimenti di digitalizzazione e sviluppo di nuove tecnologie delle reti gas sono necessari per muoverci su questa strada.
Misure e Settlment Gas presso Servizi integrati srl (Gruppo Sidigas)
2 anniSono d'accordo in parte, molto dipenderà dal costo futuro della materia prima, con un livello alto come oggi è tutto più difficile,inoltre credo che non bisogna sottovalutare le nuove scoperte relative ai sistemi di accumulo dell'energia elettrica, potrebbero nel medio periodo rendere più conveniente il trasporto dell'energia elettrica rispetto a quello del gas.
Responsabile Ingegneria e Realizzazione Investimenti presso Italgas Reti
2 anniUn’analisi lucida che mette in evidenza la necessità di affrontare gli aspetti concreti della #transizioneenergetica su cui spesso la discussione si pone invece in termini di confronto manicheo, quasi da opposte tifoserie, senza entrare nel merito delle azioni effettive e degli investimenti che occorre implementare per raggiungere realisticamente gli obiettivi. Il percorso di decarbonizzazione passa necessariamente anche attraverso le reti di distribuzione gas e alla loro capacità di evolversi verso il vettoriamento dei nuovi gas. Tramite la digitalizzazione delle proprie reti, #Italgas è pronta ad affrontare queste nuove sfide continuando a svolgere un ruolo strategico per la competitività green del nostro sistema Paese.
Presidente Metano Sant'Angelo Lodigiano
2 anniE' assolutamente innegabile come le infrastrutture della distribuzione del gas siano capillarmente presenti sul territorio nazionale con continui piani di sviluppo conseguenti alle nuove metanizzazioni di recenti e prossime realizzazioni, alle costanti attività di estensioni delle reti esistenti per soddisfare le continue richieste di fornitura, alle trasformazioni di reti in GPL. E' altrettanto evidente come sia rilevante l'ingente impegno economico da utilizzare per incrementare il tasso di elettrificazione dei consumi con la necessità di realizzare nuove infrastrutture in territori complessi e vincolati. L'analisi contemporanea di questi due elementi non possono che far propendere sul forte ruolo che le reti di distribuzione del gas, opportunamente digitalizzate e remotizzate, possono avere nel processo di #transizione energetica e nell'assetto strategico di fornitura di energia al nostro paese, mediante l'utilizzo di miscele con nuovi gas #green. Una strategia che consente di dare in prima fase un ruolo rilevante alle attuali infrastrutture mediante l'immissione di miscele con #biometano fino all'utilizzo in seconda fase, con tecnologie di produzione mature ed economicamente equilibrate, di miscele con #idrogeno. Su questi aspetti sicuramente #italgas ha ed avrà un ruolo determinante. #Goitalgas