Riconoscere TARDI i propri #ERRORI
Uno dei #comportamenti più difficili da mettere in atto per l’essere umano è certamente il riconoscimento degli errori compiuti. Dal punto di vista prettamente psicologico, intendiamo con il termine errori tutti quei comportamenti messi in atto al fine di aumentare la condizione di benessere, ma che invece sono stati valutati in modo estremamente errato, ed hanno portato alla condizione opposta a lungo termine. Vista la caratteristica di “animale sociale” comune a tutti gli esseri umani, il benessere individuale è ovviamente inteso come una sensazione di benessere che coinvolge non solo il singolo individuo, ma anche le persone a lui più vicine. Il comportamento “sbagliato” si caratterizza quindi per essere stato messo in atto con una motivazione di base derivante da una valutazione della situazione decisamente non corrispondente alla realtà. L’errore di valutazione più comune, che porta al comportamento sbagliato, è di solito il presupposto di sapere cosa sia meglio per le persone vicine. Paradossalmente, più teniamo ad una persona e maggiormente riteniamo di sapere cosa questa persona provi, o senta intimamente, senza chiederglielo. Questo paradosso potrebbe anche derivare dall’idea romantica che due persone davvero innamorate raggiungano il livello massimo di empatia, cioè della capacità di immedesimarsi l’una nell’altra.
Questa idea di empatia è appunto un concetto idealizzato che, se fosse vero, magari sarebbe anche deleterio, in quanto renderebbe estremamente noiose le relazioni interpersonali, fatte da persone che sarebbero in grado di prevedere le reazioni altrui, rendendo banale qualsiasi rapporto.
La realtà è invece altro. La realtà è fatta di incomprensioni, di idee diverse e di #persone diverse. Ciascuno di noi non vive in un mondo ideale, ma nel mondo reale, dove però interpreta a modo suo gli input che arrivano dall’esterno, creando la propria versione della realtà. Sarebbe bello poter interpretare la realtà sempre in maniera oggettiva, ma questo è decisamente impossibile, e diventa ancora più impossibile quando parliamo di relazioni tra due persone, in quanto ciascuna delle due interpreta a modo suo la stessa realtà. Se poi uno dei due presume di interpretare la realtà per entrambi, lì nasce l’errore, che si può anche pagare caro, in termini emotivi.
Cosa fare quindi per evitare l’errore che potrebbe costare caro? Come rimediare all’errore? La risposta alla prima domanda è relativamente semplice, mentre diventa arduo risolvere la seconda. Solo attraverso il confronto si chiariscono le diverse interpretazioni della realtà, solo parlandone si trova il giusto compromesso, e nel momento in cui si smette di parlarne spesso si allontana sideralmente la soluzione dell’errore. E ad errore fatto, come se ne viene a capo? In un primo tempo il comportamento sbagliato viene ritenuto “giusto” da chi lo attua, e questo lo porta a rinforzare la propria interpretazione della realtà. Più passa il tempo, meno ci si confronta, e più viene rinforzata l’interpretazione della realtà che ha generato l’errore, fino a far ritenere sensato l’errore anche dalla persona che quel comportamento l’ha subito.
Il più delle volte un comportamento sbagliato porta all’interruzione della relazione (amicale, di lavoro, sentimentale, familiare, …) tra due persone, le quali magari non avranno più contatti per il resto della vita. In alcuni casi però un comportamento sbagliato può aver danneggiato relazioni davvero fondamentali per un soggetto che, all’atto del comportamento sbagliato, non ha valutato adeguatamente la situazione. Più una relazione è importante e più tempo occorre a comprenderne l’importanza, magari ripetendo gli stessi comportamenti sbagliati più volte, fino ad arrivare a comprendere i propri errori. Solo al raggiungimento della piena consapevolezza di un’errata interpretazione della realtà è possibile ricostruire l’errore commesso, cercando di porvi rimedio. Purtroppo a volte tale presa di consapevolezza può richiedere anche diversi anni (con o senza l’aiuto di professionisti), e questo allontana le persone che avevano instaurato la relazione interrotta. Spesso la probabilità di risoluzione degli sbagli è inversamente proporzionata al trascorrere del tempo ma, se esiste anche solo una flebile possibilità di risoluzione, questa passa dal confronto e dal dialogo tra due persone che hanno raggiunto la piena consapevolezza della situazione. In rarissimi casi le persone migliorano con il tempo, e magari riescono anche a rimediare. Non lasciamo nulla di intentato.
Dott. Alfonso DI GIUSEPPE
Psicologo