Ripartenze
Oggi lo sport di base e le attività motorie in genere possono ripartire.
Possono ripartire dopo più di due mesi di stop che hanno messo e stanno mettendo a dura prova la stabilità dell'intero settore, che ha però reagito positivamente a queste difficoltà trovando ad esempio vie alternative per la pratica casalinga, creando webinar tematici e formativi, lanciando proposte costruttive e preparando strutture, atleti e tecnici per una ripresa delle attività in sicurezza.
È chiaro che non si potrà ripartire da dove ci si è fermati: molti campionati sono stati interrotti e terminati, molte manifestazioni sono state annullate o rimandate, molti progetti tecnici e impiantistici stanno vedendo difficili variazioni nelle loro tabelle di marcia anche a causa di minori introiti, molti atleti con disabilità stanno perdendo i progressi fisici e psicologici acquisiti con l'attività sportiva, molti professionisti del settore vedranno il proprio lavoro decisamente mutato sotto diversi punti di vista.
In queste settimane gli Enti Locali, le Regioni ed i Ministeri hanno provato a dare risposte concrete approvando delle misure a sostegno di tutto il compartimento sportivo, per le quali sarà però necessario attenderne i primi esiti per capire se possano essere sufficienti o meno.
Ma questa ripresa delle attività, in totale sicurezza e in totale rispetto delle prescrizioni, non potrà essere considerato un punto di arrivo per riformare, sostenere e modellare il sistema sportivo.
Deve essere il punto di partenza.
Altrimenti, oltre a mettere a rischio un mondo che crea lavoro e benefici tangibili e intangibili a tutta la cittadinanza, avremo perso l'occasione per dare dignità, stabilità e futuro a tutto il settore.
C'è ancora tanto da fare ma, oggi, è bello vedere il mondo dello sport ripartire: buon lavoro a Tutti e un ringraziamento per ciò che avete fatto, state facendo e farete.