SPORT IN COVID TIME
Seppur non contagiati, il Covid è entrato nella vita di tutti, poiché la sua presenza ci ha costretto a ri-progettare non solo le nostre vite ma anche le nostre attività e quello che rende tutto questo maggiormente assurdo, è che dobbiamo farlo in un ambito di incertezza assoluta, vista l’imprevedibilità delle ordinanze sanitarie.
E’ stato un duro colpo per lo sport perché in fondo tutto quello che esso insegna: confronto, relazione, incontro, contatto fisico emozionale psicologico, il Covid lo ha soppresso per ovvi motivi di emergenza e quindi da dove possiamo ripartire essendo stati privati dei principi basilari del nostro lavoro?
Una sfida che non ha precedenti per il mondo dello sport che si trova a pianificare l’incerto ma che forse, per la prima volta, prende consapevolezza in uno stato di immobilità, dei mille volti che lo sport ha sempre avuto ma spesso ignorati o ritenuti di minore valore rispetto al ruolo principe dell’attività agonistica sportiva.
Forse è il momento perfetto per iniziare a parlare adesso di Sport Sociale, quello sport che forse tutti, compresi noi dello sport, abbiamo sempre un po’ snobbato ma che potrebbe fare veramente la differenza culturale se tutti diventassimo consapevoli della valenza educativa che uno sport più inclusivo potrebbe offrire se progettato in funzione di un contesto socio-territoriale. Ora più che mai è il momento di parlarne e di valorizzarlo visto il particolare momento storico che il settore economico sta subendo.
Lo sport può essere anche uno stile di vita, una pratica di benessere, una cultura di movimento e di crescita, un’esplorazione curiosa del mondo e della natura, una ricerca di bellezza, un’espressione creativa, un desiderio di miglioramento e se le Federazioni, gli Enti di promozione sportiva, le società sportive stesse riusciranno a trovare in queste idee la nuova ripartenza ce ne sarà per tutti.
Il fattore condizionante del cambiamento stesso è non avere legami con le proprie formazioni, con i propri luoghi, con le nostre smanie da risultato, ampliando la nostra visione di sport e rendendoci conto che le nostre competenze possono esprimersi con chiunque e in qualsiasi luogo. Mi riferisco per esempio al desiderio di riappropriarsi delle risorse del nostro territorio valutando la possibilità di sviluppare una nuova interpretazione di sport legata ad un turismo di qualità che educhi le persone alla riscoperta dei luoghi e alla salvaguardia dell’ ambiente grazie al movimento, mi riferisco alla ri-progettazione del valore dei parchi e delle aree verdi cittadine recuperando il gioco di strada guidato e vigilato per lo sviluppo psicomotorio dei bambini, mi riferisco ai gruppi di cammino senza limiti di età per educare al benessere e alla prevenzione sanitaria.
E questi sono solo minimi esempi di come lo sport potrebbe essere presente nella vita di tutti cambiando la qualità della nostra vita e diventando proposta creativa del nostro benessere quotidiano.
Lo Sport si, è anche questo, ma siamo troppo pochi a dirlo, a ricordarlo ma adesso è il momento perfetto per provarci. Se riusciremo a considerare lo Sport non solo un semplice risultato ma un’esperienza personale accessibile a tutti in modalità diverse, diventeremo una realtà operativa a 360 gradi e reale patrimonio di salute e felicità per la vita di tutti.
Quanti di noi saranno capaci di ricostruirsi, inventarsi, riproporsi attraverso un processo sportivo che generi uno strumento di cultura personale a beneficio di tutti ?
Ed è proprio quello che non si potrebbe che vorrei
Ed è sempre quello che non si farebbe che farei
Ed è come quello che non si direbbe che direi
Quando dico che non è così il mondo che vorrei Vasco Rossi
Pedagogista e pedagogista dello sport. Presidente ASD Insieme verso la meta" ideatrice progetto "Insieme verso la meta
4 anniCiao Michela, parli il mio linguaggio e non posso che condividere ciò che scrivi poiché corrisponde anche al mio pensiero e anche a ció che faccio. Siamo in pochi dici? Importante é la forza della contaminazione 😉 importante é fare formazione, mostrare i risultati di uno sport così inteso. Volere o volare ci si dovrà arrivare!
Assistente promo e sviluppo | Content Creator sport Outdoor | you tube
4 anniDa pellegrina/viandante posso solo apprezzare questo tipo di post. Quest'anno sono tante le persone che si sono messe in marcia su cammini più o meno battuti in Italia. (es Via degli dei o via francigena). Spero non sia la moda del momento