RIPARTIAMO DAI NOSTRI TERRITORI
Tutti a parlare di fase due, tre ….. si dice tutto e il contrario di tutto; commissioni, tavoli, task force …..
In realtà se non ci rimbocchiamo le maniche e guardiamo al di la del cancello della nostra casa, della nostra impresa, del nostro negozio, come siamo spesso abituati a fare, difficilmente potremo risollevarci rapidamente.
Usiamo lo stesso approccio che in passato si usava: la solidarietà e la condivisione di esperienza e di supporto fra vicini, fra compaesani, fra conterranei; è una rete naturale di relazioni e di conoscenza che, se messa a frutto, può dare nuovo impulso ad una società civile che comunque dovrà tenere conto di questa tremenda prova e non potrà tornare a prima semplicemente cancellando il trauma.
Reti di imprese locali per la famosa economia circolare o a filiera corta, servizi sociali diffusi e di vicinato, un nuovo approccio all’educazione ed allo sport (fatto anche di supporto solidale tra famiglie), una mobilità ripensata e adattata, una maggior sensibilità alle nostre campagne e ai nostri preziosissimi percorsi culturali e archeologici (il FAI docet)
La ricetta? Non la conosco ma per buon senso direi che possiamo contare su alcune certezze:
· I nostri piccoli Comuni che hanno saputo stringersi in un abbraccio solidale senza se e senza ma riscoprendo e consolidando lo spirito di coesione anche in presenza di nuove culture, credo, abitudini … senza lasciare indietro nessuno
· Le nostre piccole e micro imprese non sono solo il “tessuto economico del paese”; sono una risorsa piena e inesauribile di creatività, tecnologia, capacità di resilienza. Le filiere non sono più solo verticali o orizzontali, sono e devono diventare un sistema neurale integrato e dinamico
· La nostra cultura che, oggi più che mai, deve far tesoro delle generazioni passate tanto preziose quanto sottovalutate (non esiste wikipedia che tenga a confronto con i pochi grandi saggi rimasti dei nostri piccoli borghi e paesi)
· I nostri Sindaci e le nostre Amministrazioni (senza colore, credo, ideologia) che si sono messi in prima linea con coraggio e abnegazione in questa fase di emergenza, sono un punto di riferimento da cui partire per stringerci ed unirci in un unico grande sforzo di volontà comune
· Le nuove generazioni, la tecnologia, lo spirito di innovazione sono e devono essere il valore aggiunto che mette a frutto ciò che esiste e lo sviluppa, lo migliora lo rende fruibile e coerente con i valori a cui tutti noi aspiriamo.
Mettiamo a rete tutto questo, condividiamo idee, progetti, esperienze con iniziative semplici, immediate e replicabili: ripartiamo dai nostri territori.
G.L.