Ripartire dall'ABC...

Ripartire dall'ABC...

"Non conta che cosa fate, ma come lo fate"

Se è vero che ogni infortunio mortale sul lavoro è da insegnamento, costituisce monito per evitare di continuare a ripetere errori che possono costare caro, è altrettanto vero che probabilmente non riusciamo a eliminare tutte quelle cause, quelle circostanze, quelle situazioni che ci espongono a pericoli che non siamo pronti a gestire.

Ci si espone a rischi che si concretizzano con una velocità inimmaginabile, ingestibile dalla maggior parte degli esseri umani.

Il caso di Luana D'Orazio, operaia di 22 anni non è l'ultimo esempio dal quale dobbiamo partire per cambiare atteggiamento, perché nelle ore successive alla sua morte, altri operai hanno subito lo stesso destino, l'ultimo poche ore fa in un Cantiere nella Bergamasca.

Non servono proclami, non servono scioperi, non servono titoli.

Serve chiarezza, disciplina e coerenza.

L'immagine allegata costituisce una prova, l'azione di un comportamento errato in grado di causare danni gravissimi, conseguenza di azioni giustificate motivazioni prive di senso.

Gli operatori impegnati in questa fase sono trasportatori e conduttori, questa è la loro mansione.

Nessun datore di lavoro formerebbe mai un trasportatore per l'esecuzione di lavori in quota, perché normalmente nessuno di loro è esposto a rischi di caduta dall'alto, quindi nessuno di loro è equipaggiato con dispositivi di protezione individuale contro la caduta dall'alto, in teoria non è un rischio legato alla mansione.

Per essere espliciti, le operazioni di carico e scarico non sono normalmente comprese fra i compiti lavorativi dell'autotrasportatore, ad esso spetta unicamente il controllo delle operazioni di carico e scarico, che deve essere effettuato restando in posizione di sicurezza.

La realtà quotidiana è ben diversa, la conoscono i trasportatori che la vivono e la conoscono i datori di lavoro, che spesso la ignorano, rassicurati dalle disposizioni del Contratto Collettivo Nazionale Trasporto Merci che definiscono chiaramente le responsabilità degli autisti.

Salire sul cassone, in alcuni casi, salire sui carichi quando lo scarico prevede l'uso di una gru o altri mezzi è praticamente routine.

Infortuni con traumi anche gravi conseguenti cadute accidentali dal piano di carico, sono frequenti, e per questo è previsto che gli autisti operino sul piano di carico con le sponde sollevate.

Ad eccezione dei lavori su autocisterne, per le quali è prescritto l'uso del parapetto e della cintura di sicurezza, nulla è prescritto per attività che implicano il raggiungimento di quote che vanno oltre il piano di carico.

E' così che l'imbrago di un container (o altri oggetti) per lo scarico e il posizionamento a terra o altrove, diventa di fatto una fase operativa aggiuntiva, che amplia il profilo di rischio degli autotrasportatori.

Normalmente il raggiungimento della copertura del container avviene per mezzo di una scala, per alcuni l'unico modo, quindi si percorre il piano copertura, si attendono i ganci grù per accompagnarli ed agganciarli ogni top corner, guidare la massa in tiro, e poi di nuovo giù, attraverso la scala, per tornare con i piedi per terra ed assistere allo scarico.

"Anche questa volta è andata, questo lavoro lo facciamo sempre cosi, è routine".

Purtroppo, le conseguenze positive di un comportamento errato continueranno ad evocare quel comportamento errato e cambiare sarà difficile se quell'azione sarà giustificata dall'ottenimento di uno o più vantaggi.

Valutare tutti i rischi, mettere in atto tutte le misure necessarie per risolverli, fornire informazioni, formazione adeguata, procedure, protezioni e quant'altro sia necessario, indispensabile, al di la delle circostanze, significa agire responsabilmente ed evitare che un'operazione come quella descritta possa trasformarsi in tragedia.

E' ora di investire in interventi concreti che coinvolgano direttamente Datori di Lavoro e Lavoratori, è ora di investire nella sicurezza comportamentale.

Nella maggior parte dei casi, un comportamento errato non conduce sempre a conseguenze gravi, ma quelle poche volte che accade, il danno è inestimabile.

Comportamenti corretti generano sempre conseguenze positive, apprezzabili, le uniche in grado di costruire antecedenti solidi ai quali aggrapparsi.

Cambiare il comportamento e l'atteggiamento ci consentirà di dare valore al bene più grande, alla nostra Vita.

Alessandro Medini


Antonio Palmarini

Imprenditore seriale e Founder di askjinn.ai

8 mesi

Alessandro, Interessante, grazie per la condivisione!

Roberto Gabriele

Fotografo e Accompagnatore Turistico presso Viaggio Fotografico. Direttore presso OTTO Rooms

3 anni

Bravo, Alessandro Medini, molto interessante anche per me che apparentemente non c'entro nulla con i lavori in quota. In realtà, come tu dici, a volte siamo tutti a rischio di sottovalutare i pericoli, che facciamo lavori per i quali non sappiamo come comportarci, che per risparmiare 30 secondi che servono a scendere da una scala spostarla e risalirci ci esponiamo a pericolose cadute...

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