RIPICCHE E RICATTI DEI CONIUGI SEPARATI

RIPICCHE E RICATTI DEI CONIUGI SEPARATI

Si sa, la vicenda separativa quasi sempre porta con sé conflitti e sofferenze.

Le due persone che prima si amavano alla follia, che credevano nel “per sempre insieme”, che sognavano di diventare genitori, dopo la decisione di separarsi, diventano i più acerrimi nemici.

Ed è così che, giorno dopo giorno, a colpi di ‘ricatti’ e velate ‘minacce’, i due ex coniugi si danno battaglia.

È difficile fare un elenco esaustivo ma possiamo dare uno guardo alle rappresaglie più frequenti, prestando attenzione anche alle reali conseguenze.

“SE NON SI FA COME DICO IO, NON TI PAGO IL MANTENIMENTO!”

Questo ‘ricatto’, di solito, avviene in presenza di figli.

Come se fosse una merce di scambio, il figlio viene barattato con il (suo) diritto al mantenimento.

Innanzitutto, il mantenimento serve per il sostentamento economico del proprio figlio, per cui il danno verrebbe arrecato a lui e non all’ex e, poi, la mancata assistenza familiare (il mantenimento) integra il un reato punito dall’art. 570 c.p.

E se anche il mantenimento è previsto per l’ex coniuge, il suo mancato e ingiustificato pagamento integra comunque il reato di cui sopra.

A nulla vale la giustificazione di essere arrabbiati per aver subito un tradimento o perché l’altro non si comporta come si vorrebbe.

“TI PORTO VIA I BAMBINI!”

Quante volte il genitore ‘minacciato’ mi ha riferito di aver subito questa avvertenza e quante volte a questi genitori, con un sorriso sulle labbra, ho detto: “Troppi film!”.

E sì perché la storia che un genitore porta via i figli all’altro genitore, come se fossero oggetti di proprietà (non so, una macchina, un pezzo di arredamento…) è ormai superata da anni.

Risale al 2006 la Legge n. 54 che ha previsto la c.d. bigenitorialità ossia, il diritto del minore a mantenere un equilibrato e stabile rapporto con entrambi i genitori, pur se separati/divorziati.

L’orientamento dei Tribunali, pertanto, è quello dell’affidamento condiviso dei minori.

Quindi, cari genitori, nessuno porta via i figli a nessuno.

Questi eventuali casi, si verificano solo in presenza di grave e accertato pregiudizio per il minore (genitore violento, assente e non curante, genitore che vieta all’altro di vedere, senza alcun fondato motivo, i propri figli…). Solo in tali situazioni si può prevedere un affidamento esclusivo o, in quelle molto più gravi, addirittura una decadenza dalla responsabilità genitoriale.

E a disporlo sarà il Giudice, non uno dei genitori.

ATTEGGIAMENTO AGGRESSIVO E OSSESSIVO.

Spinti dalla rabbia per ciò che si ritiene essere un’ingiustizia, ci si sfoga con insulti e minacce, di solito alimentate dai social.

Continui messaggi, appostamenti, ingiurie.

Sono stato/a tradito/a e quindi pretendo di essere “risarcito/a” provocandoti sofferenza, in altre parole, “te la faccio pagare!”

La rabbia e la tristezza sono legittime, certo, ma anche in questo caso il confine tra sfogo e reato è davvero sottile.

Minacce, Stalking, Violenza privata…e da vittima si passa a carnefice, basta un attimo.

Naturalmente, chi si trova a dover affrontare una vicenda separativa è molto sofferente e spesso infuriato.

Tutto comprensibile. È anche vero che farsi giustizia da sé serve davvero a poco, anzi, direi a nulla.

È sempre più opportuno rivolgersi ad un esperto che possa aiutare e consigliare la strada più giusta da percorrere, sia egli un avvocato, un mediatore familiare, per evitare il ‘fai da te’ che fa incorrere in spiacevoli situazioni che aggraverebbero, di certo, la propria posizione anziché risolverla.

“Ogni volta che entrate in conflitto con un'altra persona è come se affondaste la mano in un mucchio di schegge di vetro. Senza dubbio avrete qualcosa da scagliare contro il nemico per ferirlo, ma in realtà sarete voi a farvi più male.” (B. Berckhan)







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