Le inutili rivalse verso i collaboratori. Una piccola buona notizia

Le inutili rivalse verso i collaboratori. Una piccola buona notizia

A quasi sette anni dall’entrata in vigore della lege Gelli, che ha completamente rivoluzionato la responsabilità medica soprattutto in ambito privato e l’odontoiatria è quasi esclusivamente privata, vi sono molte persone, a vario titolo coinvolte dalla lege Gelli, che ancora non comprendono pienamente la loro applicazione.

·         Avvocati che ancora avviano procedimenti senza una preventiva valutazione medico legale che dimostri un nesso di casualità fra il danno e la prestazione sanitaria

·         Strutture odontoiatriche che continuano a non avere un adeguata copertura assicurativa

o   Perché convinti di non averne necessità

o   Perché non a conoscenza dell’obbligatorietà

o   Perché complesso e costoso

·         Assicuratori che confondono la RC professionale con la conduzione proponendo polizze inadeguate

Se da un lato la situazione si stà normalizzando e le telefonate alla nostra associazione riguardanti la validità della legge Gelli sono ormai un ricordo e quelle per avere conferma dell’obbligatorietà per le strutture diventate sporadiche, dall’altro lato insorge un problema che nei prossimi anni porterà certamente a mettere in seria difficoltà molti odontoiatri: l’aumento delle rivalse inutili nei confronti dei professionisti.

 

E’ ormai prassi comune, all’interno delle strutture odontoiatriche che ricevono richieste di risarcimento, l’utilizzo di quello che nel nostro ufficio sinistri viene definito “il metodo Vietnam” e cioè la scelta di chiamare in causa indistintamente tutti coloro che a qualsiasi titolo hanno firmato il diario clinico senza minimamente valutarne l’effettiva necessità; In pratica si sceglie di lanciare una bomba al Napalm sull’intera equipe per colpire il presunto responsabile senza considerare minimamente i danni collaterali che questo comporta.

 

Ed ecco quindi che direttori sanitari, collaboratori con l’incarico di effettuare le prime visite o semplicemente perché frequentemente in studio incaricati di risolvere piccoli problemi in regime di urgenza (scementazioni, ribasature, provvisori fratturati, viti allentate, ecc…) si ritrovano coinvolti in ogni contenzioso a carico dello studio con il dubbio sulla necessità di aprire o meno il sinistro sulla propria polizza di RC professionale arrivando sempre a subirne un danno importante:

·         Non apro il sinistro: a distanza di mesi o anni mi ritrovo un atto giudiziario e la compagnia respinge la mia richiesta perché tardiva

·         Apro il sinistro e la mia compagnia mi annulla la polizza per frequenza di sinistri anche se in nessuno di questi vi è un coinvolgimento diretto.

Nel tempo questo atteggiamento comporterà anche un importante danno alle strutture stesse, ancora non visibile, ma chiaramente distinguibile dalle telefonate dei professionisti involontariamente divenuti un danno collaterale e cioè la scelta di NON collaborare più all’interno di queste strutture.

 

Come associazione abbiamo affrontato l’argomento con alcune di queste strutture, nella maggior parte dei casi hanno preferito continuare con il metodo “Vietnam” seguendo i suggerimenti dei loro legali, in alcuni casi, il nostro suggerimento è stato accettato magari solo parzialmente, alcune strutture invece stanno seguendo i nostri suggerimenti che sono semplicemente l’applicazione del buonsenso.

 

Basta infatti, a seguito del ricevimento di una richiesta di risarcimento indire una riunione con tutti i coinvolti, incluso il direttore sanitario e l’amministratore della struttura, analizzare la situazione, valutare le richieste e decidere, di comune accordo, come procedere.

Non deve essere e non deve essere neppure percepito come “una crocefissione in sala mensa” ma solo come un confronto costruttivo fra professionisti che hanno collaborato a diverso titolo alla cura di un paziente che insieme valutano i motivi per cui il paziente non è soddisfatto e inseriscono nella loro pratica quotidiano dei correttivi per evitare il ripetersi di ulteriori casi, identificano una linea comune di difesa, valutano l’eventualità di un risarcimento stragiudiziale senza il coinvolgimento delle compagnie soprattutto in quei casi, ancora frequenti, in cui la struttura non ha una copertura assicurativa o quando la richiesta è inferiore o di poco superiore alla franchigia e, nel caso si decida di attivare le coperture assicurative, lo si faccia coinvolgendo solo i collaboratori che effettivamente possono avere delle responsabilità (sempre se esistenti)

 

Questo ridurrebbe notevolmente il numero dei sinistri aperti, in particolare quelli inutili, evitando o riducendo i danni collaterali che anche quando non hanno risvolti economici sono comunque un evento spiacevole, stressante e traumatizzante.

 

Una buona notizia viene in questo senso dai decreti attuativi alla legge Gelli recentemente entrati in vigore che concedono 45 gg di tempo alle strutture per valutare la situazione e decidere se e chi coinvolgere nel contenzioso; Ci auguriamo che questo tempo sai ben sfruttato per ridurre le inutili rivalse verso i collaboratori.

 

I nostri uffici sono a disposizione non solo ai nostri associati ma a tutti per approfondimenti o chiarimenti:

 Odontomar

Via Aliprandi, 32

20833 Giussano (MB)

sinistri@odontomar.it

sinistri@pec.odontomar.it  (Posta Certificata)

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