Rotta verso il 2025: le vostre previsioni e un giro del mondo in sei Big Ideas
a cura di Marco Valsecchi
progetto grafico di Arunagiri Ramadurai
L'ultima edizione dell'anno di 'Tech in breve', la newsletter sui temi della tecnologia dell'innovazione realizzata da LinkedIn Notizie, guarda già ai prossimi 12 mesi. In occasione del lancio di Big Ideas 2025, l'iniziativa editoriale che a dicembre ci vede raccogliere spunti e previsioni formulate da esperti di diversi settori, vi abbiamo infatti invitato a dire la vostra, suggerendoci attraverso video e post quelli che saranno i temi più caldi nell'immediato futuro. Tra le tante proposte, abbiamo trovato una buona dose di tech: ne rendiamo conto nella prima parte di questo approfondimento.
Ma non finisce qui. Big Ideas è uno speciale internazionale, che coinvolge editor di tutti i Paesi dove LinkedIn ha le sue redazioni. Ne abbiamo approfittato per allargare ulteriormente gli orizzonti: nella seconda parte dell'approfondimento troverete una serie di Big Ideas a sfondo tecnologico che abbiamo raccolto in giro per il mondo, dall'Australia agli Stati Uniti, passando per Europa e India.
Nella lista che abbiamo pubblicato a inizio dicembre, le Big Ideas "tecnologiche" erano tre: il chief innovation officer di Humanitas, Victor Savevski , ci ha parlato di come l'intelligenza artificiale renderà le cose più semplici per medici e pazienti; Margherita Maria Mancini , ricercatrice dell'Osservatorio Travel Innovation, ci ha suggerito come la realtà estesa cambierà il modo in cui viaggiamo e l'astrofisica Simonetta Di Pippo ci ha anticipato novità in arrivo dallo Spazio per le telecomunicazioni.
Gli spunti che avete postato nella settimana successiva sulla piattaforma con l'hashtag #BigIdeas2025 aggiungono nuove variabili, analisi e approfondimenti al nostro articolo. Abbiamo sintetizzato qui cinque idee che sono emerse con particolare chiarezza e che parlano del nostro rapporto con la tecnologia da prospettive diverse.
Il modello di business delle piattaforme, intese come ambienti di fondati sulla presenza di gruppi di clienti multipli e interdipendenti e sugli effetti di rete generati dalle loro interazioni, lo conosciamo tutti. Non fosse altro che in questo momento ci troviamo proprio su una di loro. Già nei mesi scorsi abbiamo avuto modo di scrivere di come non si tratti comunque più di una prerogativa del settore tech: quasi la metà delle aziende che fanno parte del listino principale della Borsa di Milano hanno sviluppato negli ultimi anni almeno un progetto di questo tipo.
La nuova tendenza, ci spiegano ora Daniel Trabucchi e Tommaso Buganza , docenti del Politecnico di Milano, è l'utilizzo di questo modello come motore di innovazione per i processi interni. Un trend spinto - come altri che vedremo - dall'intelligenza artificiale.
"Negli ultimi mesi, molte aziende stanno sviluppando chatbot basati su GenAI, allenati sui propri dati aziendali per risolvere problemi specifici", racconta Trabucchi, invitandoci a immaginare un sistema di gestione del sapere aziendale "in cui chi crea la conoscenza percepisce il chatbot come un servizio utile per diffonderla".
Scendendo dal generale al particolare, a mostrarci l'innovazione che sta abilitando questo tipo di processi è l'architetto software Emiliano Musso , che ci ha proposto come Big Idea per il 2025 la crescente diffusione della RAG (Retrieval-Augmented Generation). Che sintetizza così: "La fusione tra la creatività dell’intelligenza artificiale e la capacità di utilizzare dati aggiornati e utili per risolvere problemi reali".
Parliamo di AI in grado di sintetizzare conoscenza da più fonti diverse, non solo facendo riferimento al proprio modello linguistico di riferimento, ma andando anche a reperire informazioni nei database, nei documenti e nei sistemi aziendali per fornire soluzioni concrete e applicabili. E che di fatto ci permetteranno di attingere in tempo reale dal sapere diffuso della nostra azienda.
Buon appetito digitale: il 2025, ci dicono gli esperti, sta apparecchiando sulle nostre tavole un intero menu di novità potenzialmente dirompenti.
Su scala globale i brand del Food and Beverage potranno contare su nuovi strumenti di intelligenza artificiale e di analisi dei dati che consentiranno loro di arrivare in modo sempre più efficace e diretto ai consumatori. Questo, spiega il laureando in Enogastronomia d'Impresa Luigi Pirolo , si tradurrà in contenuti ultra-personalizzati che ci verranno proposti sui social in tempo reale sulla base delle nostre interazioni, in campagne pubblicitarie che non solo arriveranno in modo mirato al target giusto, ma che saranno anche in grado di anticipare i trend di consumo prima che siano evidenti. E nello sviluppo di chatbot sempre più bravi ad assisterci anche a tavola: non solo ci mostreranno la carta dei vini, ma ci daranno anche la dritta giusta sul calice da abbinare al piatto.
A raccontarci il futuro dal punto di vista del consumatore è invece Alex Revelli Sorini , professore di comunicazione delle culture e politiche alimentari dell'Università San Raffaele, che in un video ci parla di copiloti tecnologici in cucina, di personalizzazione e di cene multisensoriali condite con la realtà aumentata.
La Top Voice ed esperta di agroalimentare Simona Riccio ci propone infine un focus sull'Italia, dove il 2025 si preannuncia come "un anno di integrazione tra le filiere corte e la digitalizzazione, con le tecnologie che faranno da ponte tra i produttori e i consumatori", per la gioia del Made in Italy. Nel concreto, prevede, vedremo l'informazione digitale entrare con forza nei luoghi del consumo quotidiano: sedendoci al ristorante leggeremo sullo smartphone la storia dei piatti che consumeremo, spingeremo i nostri carrelli all'interno dei supermercati tra scaffali e corner interattivi, consulteremo app che ci mostrano nel dettaglio il percorso compiuto da ogni prodotto.
Estetica sì, ma prima di tutto filosofia. Parliamo di design e della previsione della ceo Frida Riolo , secondo cui il 2025 sarà l'anno del "minimalismo digitale". Un approccio alla progettazione "che pone l'accento sull'essenziale, promuovendo un uso più consapevole e mirato della tecnologia". E allora aspettiamoci linee pulite per i prodotti fisici, ma anche interfacce essenziali che eliminano le distrazioni superflue, privilegiando la funzionalità e l'intuitività per quanto riguarda le applicazioni.
Le implicazioni di questo approccio vanno oltre la tecnologia in sé, toccando il tema dell'equilibrio psicofisico e della riduzione del carico cognitivo al quale siamo costantemente sovrapposti negli ambienti digitali, ma anche quello dell'inclusività. "Un design che privilegia la semplicità e la chiarezza - scrive ancora Riolo - può rendere la tecnologia più accessibile a tutti, indipendentemente dall'età o dalle competenze tecniche".
Sarà un anno di interazioni spaziali! Nel senso di "interazioni umana con una macchina, in cui la macchina conserva e manipola i riferimenti a oggetti e spazi reali", per dirla con meno entusiasmo e un po' più di rigore, riprendendo la definizione di spatial computing formulata nel 2003 da Simon Greenwold, ricercatore del MIT Media Lab. Se il concetto non è dunque nuovo - ve lo ricordate il Metaverso? - a farlo tornare sotto i riflettori è l'evolu<ione tecnologica.
Il progresso che sta portando alla miniaturizzazione e al potenziamento degli strumenti che ci permettono di accedere a nuove realtà o di sovrapporle alla nostra li sta rendendo infatti sempre più strategici anche in ambito professionale, spiega il tecnologo Biagio Teseo .
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"Avremo tutti modo di lavorare, studiare, fare formazione e team building sia con la realtà virtuale che con la realtà mista o aumentata", prevede l'esperto, anticipando un futuro utilizzo dei computer in ambito professionale "un po' più vicino all'uomo, in senso antropologico".
E di umanità andiamo a parlare anche in quest'ultima idea che ci avete suggerito, andando a chiudere questa prima parte della newsletter sulla stessa nota con cui abbiamo aperto l'articolo di Big Ideas di quest'anno: parlando di human skills e, più in particolare, della necessità di mettere noi esseri umani al centro del discorso.
"La vera trasformazione che auspico per il 2025 non riguarda una nuova tecnologia (quella è già arrivata e la stiamo vivendo giorno dopo giorno), ma la cultura della Persona come elemento distintivo e unico", scrive in un post l'engineering manager Enrico Scognamillo , ricordandoci che "la tecnologia, per quanto avanzata, resta un mero strumento di supporto, mentre è l'essere umano a guidarla, a darle un senso, a trasformare un'intuizione in un cambiamento che beneficia tutti".
La Top Voice e docente Claudia Morelli fissa l'attenzione su una competenza in particolare: il pensiero critico, inserito tra le "top skills" da padroneggiare anche dal World Economic Forum.
Per svilupparlo, spiega l'esperta citando Platone, i passaggi fondamentali sono tre: innanzitutto, formarsi una propria opinione avendo analizzato i fatti e le prove, quindi accettare che questa opinione possa essere fallibile nel confronto con le altre e, infine, imparare ad argomentarla in modo efficace attraverso un linguaggio concreto, che rifugga le troppe astrazioni.
Big Ideas è un progetto internazionale, che vede impegnati editor di LinkedIn nella pubblicazione di articoli in diverse nazioni e aree geografiche. La tecnologia è un ingrediente importante di questi approfondimenti: vi proponiamo un ideale giro del mondo attraverso le idee che abbiamo raccolto tra Asia, Europa, America e Oceania.
🇦🇺 AUSTRALIA - I colleghi Gen Z ci faranno parlare per GIF
Con più attività da svolgere e la capacità di attenzione che si riduce, i formati ispirati ai social media – video brevi, GIF, avatar e infografiche – rimodelleranno sempre più la comunicazione ibrida sul lavoro, rendendola più efficiente ma anche più coinvolgente. Le generazioni native digitali ci aiuteranno a sostituire le lunghe telefonate con messaggi vocali e le catene di mail con immagini e formati brevi. ( Cayla Dengate )
🇫🇷 FRANCIA - Tutti allo stadio per guardare gli e-sport
La ricerca di nuove fonti di ricavo farà sì che nei prossimi anni sempre più spazi vengano dedicati a ospitare regolarmente competizioni videoludiche tra team di professionisti. Se la raccolta fondi e le sponsorizzazioni sembrano infatti vivere una fase di stagnazione, la vendita di biglietti per le gare dal vivo presenta interessanti prospettive di crescita, che andranno a stabilizzare il modello economico del settore avvicinandolo a quello degli sport professionali "tradizionali". ( Pierre Le Baud )
🇺🇸 STATI UNITI D'AMERICA - Lo streaming ci proporrà i suoi pacchetti
Negli ultimi 15 anni, Hollywood ha attraversato una difficile transizione dalle redditività garantita dalle televisioni a un'era dello streaming frammentata e spesso in rosso. Le piattaforme sono però sempre meno disposte ad accettare le perdite, mentre per gli spettatori è diventato frustrante doversi muovere tra più abbonamenti a prezzi sempre più alti. Una via d'uscita potrebbe arrivare dal consolidamento del settore e da collaborazioni tra player che hanno capito di non essere abbastanza grandi per competere puntando solo sulle proprie forze. Apple da questo punto di vista ha già aperto la strada, portando la Apple Tv+ su Prime Video. ( Andrew Murfett )
🇩🇪 GERMANIA - La tecnologia ci aiuterà a ridurre gli incendi
Nel 2025, l’intelligenza artificiale darà ai vigili del fuoco di tutto il mondo un vantaggio temporale decisivo nella lotta contro gli incendi boschivi. A questo scopo si riveleranno cruciali due tecnologie in particolare: da un lato l’interazione tra intelligenza artificiale e immagini satellitari e, dall’altro, sensori di gas intelligenti. ( Benjamin Freund )
🇮🇳 INDIA - L'AI renderà più inclusivi i luoghi di lavoro
L'intelligenza artificiale consentirà alle persone con disabilità di entrare a far parte della forza lavoro come mai prima d'ora. Da una parte permetterà di personalizzare gli uffici in base alle esigenze specifiche di chi lavora, per esempio grazie a sottotitoli, comandi vocali o sistemi di trascrizione. Dall'altra renderà più inclusivi i processi di selezione e fornirà opportunità di apprendimento e aggiornamento su misura. ( Neha Jain Kale e Abhiraj Ganguli )
🇳🇱 PAESI BASSI - Robot per combattere la crisi immobiliare
In un contesto che vede la produttività del settore edile in calo, con le aziende che lamentano una forte carenza di manodopera, a offrire una soluzione potrebbero essere i robot. Il mercato globale degli automi da costruzione è dato infatti in crescita del 17,5% all’anno fino al 2030, con soluzioni sviluppate ormai in tutto il mondo: si va dai robot di Singapore che piastrellano i pavimenti e dipingono le pareti a quelli che costruiscono i tetti negli Stati Uniti. ( Melvin Captein )
La nona edizione di 'Tech in breve' si chiude qui. Ti aspettiamo nei commenti: facci sapere qual è il tuo punto di vista sui temi che abbiamo trattato e segnalaci gli argomenti che vorresti vedere approfonditi nelle prossime settimane!
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Ottimo approfondimento su un 2025 che si preannuncia ricco di innovazioni tecniche. Le riflessioni su come l'intelligenza artificiale e i modelli di business basati sulle piattaforme continueranno a trasformare diversi settori sono molto stimolanti. In particolare, mi ha colpito l'approccio alla Retrieval-Augmented Generation (RAG): la capacità di integrare dati esterni nei modelli di AI non solo per migliorare la precisione delle risposte, ma anche per risolvere problemi reali in tempo reale. Un cambiamento significativo soprattutto nel contesto aziendale, dove la gestione del sapere e la personalizzazione dell'assistenza potrebbero fare un enorme salto in avanti. Mi interessa molto anche la parte sull'Italia e l'integrazione tra filiere corte e digitalizzazione: un'opportunità unica per il Made in Italy di adottare soluzioni tecnologiche che migliorano la trasparenza e la tracciabilità dei prodotti. Non vedo l'ora di vedere come queste tendenze prenderanno forma!
Consulente di carriera/Career coach | Consulente per l'orientamento professionale | Formatore esperto di comunicazione (Freelance) | Registro Orientatori Asnor nr 1399
1 settimanaL'intelligenza artificiale rappresenta una straordinaria opportunità per rendere il mondo del lavoro più inclusivo, ma dobbiamo considerarla come un mezzo, non un fine. Come orientatore e consulente di carriera, vedo ogni giorno quanto sia importante adattare le tecnologie alle reali esigenze delle persone. Il vero cambiamento avverrà quando l'IA sarà integrata in strategie più ampie di inclusione, che coinvolgano formazione, sensibilizzazione e una cultura aziendale capace di valorizzare la diversità. Solo così potremo trasformare il potenziale dell'IA in un reale motore di crescita per tutti.
Professore di comunicazione delle culture e politiche alimentari presso Univ. San Raffaele Roma - Resp. Internazionalizzazione presso Univ. AMF Brasile - Giornalista.
1 settimanaGrazie dell'opportunità di condividere idee e visioni
Engineering Manager @Jagaad
1 settimanagrazie 😊