Rubrica di Storia dell'Ingegneria: Wernher von Braun, la passione che ha guidato un bambino ad arrivare sulla Luna.
Fonte: Wikipedia

Rubrica di Storia dell'Ingegneria: Wernher von Braun, la passione che ha guidato un bambino ad arrivare sulla Luna.

Sognatore da bambino, scienziato e ingegnere da adulto.

Il giovane Wernher, figlio del barone Freiherr Magnus von Braun e di Emmy von Quistorp, diretta discendente di Valdemar I di Danimarca (1131-1182), amava scrutare il cielo con il telescopio che sua madre gli aveva regalato per la cresima. All’età di tredici anni applicò sei razzi per fuochi d'artificio a un trabiccolo che fece scorrazzare come una cometa per le vie della città. Un giorno si trovò di fronte uno strano libro dal titolo “Il razzo nello spazio” interplanetario scritto da Hermann Oberth. La vita del giovane Wernher cambiò in quel momento.

Uomo dalla doppia vita: quella di Wernher Magnus Maximilian von Braun nato il 23 marzo del 1912 a Wirsitz nella Germania Orientale, e quella del Wernher von Braun di acquisita nazionalità americana nato nello stesso giorno in cui si scomparve l'altra, il 18 settembre del 1945.

Due vite differenti, ma accomunate da un unico grande sogno: la conquista dello spazio.

Appassionato di razzi, venne presto a contatto proprio con Hermann Oberth. Insieme al grande pioniere dell'astronautica, Wernher ebbe modo di frequentare anche i giovani assistenti del professore, Klaus Riedel e Johannes Winkler.

Oberth, Riedel e Ley, nel 1927, avevano fondato la prima società al mondo dedicata alla tecnologia spaziale, la “Società per i viaggi nello spazio”. Anche Wernher entrò a far parte della società astronautica.

Il passo successivo della società fu quello di costruire un razzo vero e proprio in grado almeno di sollevare il proprio peso. Verso la metà del 1931, gli esperimenti iniziarono a dare gli esiti sperati e con il Repulsor, vennero raggiunti i sessanta metri d'altezza.

Perfezionando gli apparati di propulsione, impiegando ossigeno liquido e alcol, ed eseguendo decine di esperimenti al banco e lanci di razzi, la fama del gruppo crebbe grandemente. Oltre Oceano si venne a sapere di von Braun e dei suoi amici tanto che anche Edward Pendry, fondatore dell'American Rocket Society, si recò di persona a far visita al gruppo.

Ben presto la situazione politica internazionale andò mutando e l'incubo di Hitler si espandeva. L'esercito si interessò agli esperimenti eseguiti dal gruppo e Karl Becker, colonnello di artiglieria attorno al quale si era costituito un gruppo militare di ricerca sui razzi, assistette a una prova. Fu von Braun a impressionare i tecnici, e lo stesso Becker che gli propose subito di entrare nell’esercito. Il primo novembre 1932, a venti anni, Wernher von Braun firmò un contratto con l'esercito e si recò a Kummersdorf, la base operativa degli esperimenti del gruppo di Becker.

Due anni più tardi la gloriosa società chiuse per bancarotta. Von Braun dopo essersi diplomato nel '32 in ingegneria meccanica, ottenne il dottorato di ricerca in ingegneria aerospaziale, presso l'università di Berlino. La sua tesi venne classificata come "oggetto strategico segreto" e non venne pubblicata.

Eseguì numerosi esperimenti con propellente liquido, concependo varie migliorie tecniche da apportare alla struttura per stabilizzarne il volo, ottimizzare il sistema di accensione e rendere più sicura la fase di iniezione dei carburanti.

Ormai von Braun aveva radunato attorno a sé un gruppo costituito da diverse decine di tecnici scienziati. Nel 1937 il gruppo si spostò nel Mar Baltico, vicino alla foce del fiume Peene, ricordata come la base di Peenemünde. Le dimensioni della base crebbero. L’intera penisola a nord del centro fu invasa dalle famiglie dei tecnici e degli scienziati, mentre nuove strutture crescevano intorno alla struttura di ricerca: una centrale elettrica, un impianto per la produzione di ossigeno e idrogeno, gallerie del vento, caserme militari, rampe di lancio e una fabbrica di razzi.

In tempi di guerra un genio come il suo, però, non poteva essere sfruttato se non per costruire mezzi per vincere le guerre.

E von Braun, che voleva viaggiare per lo spazio, costruì le famigerate V-2, in grado di portare una testata esplosiva di 800 Kg, nome tristemente famoso per la parola Vergelttungswaffe, arma di rappresaglia.

Ma la guerra da tempo aveva preso una direzione segnata per il Terzo Reich. Peenemünde oramai era circondata. Da una parte i russi erano alle porte della base e dall'altra parte gli americani controllavano mezza Europa. Iniziò allora una sorta di migrazione di massa per sfuggire ai russi.

La base fu smantellata e il 2 maggio 1945 un folto gruppo di tecnici e scienziati, tra i quali Wernher, si consegnarono nelle mani degli americani. Durante gli interrogatori a von Braun e al suo gruppo venne offerto un contratto di sei mesi per lavorare negli Stati Uniti allo sviluppo di razzi.

Il primo ottobre del 1945 partì l’Operazione Paperclip, con la quale vennero trasferite nel suolo americano le migliori menti al servizio del Reich.

La vita del primo von Braun terminò in quel giorno. E iniziò la vita dello scienziato tedesco sotto la bandiera americana. La vita privata di von Braun nel corso degli anni cinquanta mutò radicalmente; divenne ben presto un personaggio pubblico. Si guadagnò la copertina del Time nel 1951, divulgando le sue teorie sulla conquista dello spazio. L'America era in piena febbre da spazio e spopolò la fantascienza.

Tra gli articoli: Crossing the Last Frontier, The Journey, Man on the Moon, The Exploratium, Man's survival in Space, Testing the men, The Baby Space Station, Can We Get to Mars?

Non trascurò comunque il suo lavoro di scienziato.

Nel 1950 il Governo spostò il gruppo di White Sands presso Redstone, nell'Alabama. Al Redstone Arsenal a Huntsville, l'esercito fondò l'Army Ballistic Missile Agency, dove vi giunse in aprile von Braun. Riformò attorno a lui un affiatato gruppo di amici e scienziati, la "Huntsville gang" animati dal vecchio desiderio di costruire razzi per le stelle. 

Il primo concreto risultato della banda di von Braun fu il razzo Redstone, lanciato nell'agosto del '53. Alto più di 17 metri e pesante 30 tonnellate. Tre anni più tardi, nel ‘56, von Braun fu pronto a lanciare l'evoluzione del Redstone, lo Jupiter C, in grado di mettere in orbita un satellite. L'ultimo stadio del razzo non riuscì a entrare in orbita, e la missione fu un fiasco. Von Braun non alzò bandiera bianca e continuò i suoi esperimenti.

La svolta capitò nell'autunno del '57. I russi il 4 ottobre 1957 misero in orbita lo Sputnik 1, cui seguì lo Sputnik 2 con a bordo la cagnetta Laika. Gli Stati Uniti si sentirono umiliati. Fu data allora carta bianca a von Braun. E il 31 ottobre 1958 gli Stati Uniti risposero alla Russia immettendo in orbita l'Explorer 1. Nello stesso anno fu fondata un'agenzia con lo scopo di essere un ente civile che limitasse l'ingerenza dei militari nei programmi di conquista dello spazio: la Nasa. La grande rincorsa allo spazio era ufficialmente partita.

Buzz Aldrin e Neil Amstrong il 20 luglio del 1969 sventolarono sulla Luna la bandiera americana e grande merito lo ebbe von Braun. Al termine dell'impresa del secolo, von Braun fu osannato in tutta America e divenne famoso in tutto il mondo. 

In questo periodo von Braun, al top della fama, intraprese una serie di viaggi in giro per il mondo, compresa l'India e l'Iran, sempre pronto a divulgare le sue teorie e le sue esperienze sulla rincorsa allo spazio.

Dopo aver fondato il National Space Istitute e supervisionato il progetto SkyLab messo in orbita nel ‘75, morì il 16 giugno del 1977 ad Alexandria, in Virginia, per un tumore allo stomaco.

Il magazine Life ha inserito von Braun tra i cento uomini più importanti d'America nel corso del ventesimo secolo, essendo l'uomo che ha lanciato la più grande avventura di tutti i tempi, quella verso la Luna.

Fonte: Wikipedia - Torino Scienza

#storia #ingegneria

Giovanna Giarrusso

Medical Devices Research - HR Office Manager for Advanced Electronic Biosystem - Psychotherapist

1 anno

I collaboratori sono risorse speciali! Grazie per queste pillole di cultura 🍀

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