Sai cos’è la fortuna? È credere che sei fortunato, ecco tutto

Sai cos’è la fortuna? È credere che sei fortunato, ecco tutto

 

In questo particolare momento della vita di molti, spesso mi sento dire di come la sfortuna si sia accanita su amici, parenti e conoscenti. Lo stesso dicasi per tanti Linkediani che, anche scrivendomi, lamentano difficoltà anche per colpa di una fortuna che li ha abbandonati. O forse mai trovati.

Quanto è sbagliata questa affermazione. Quanto è lontana dalla verità.

Non saprai mai se la tua cattiva fortuna ti ha salvato da una fortuna ancora peggiore.
(Cormac McCarthy)

Ma la fortuna è davvero cieca?

Gli psicologi che si sono posti il problema, spiegano che dietro alla nostra convinzione di essere "fortunati" o "sfortunati", c'è il desiderio di tenere sotto controllo gli eventi, soprattutto quelli che si inquietano.

Una vecchia barzelletta diceva che da mesi una persona andava davanti alla statua di San Gennaro e si lamentava perchè non aveva fatto uscire il suo terno al lotto. Il santo, ormai reso esausto da tanta insistenza, sbottò: "io il terno voglio anche fartelo vincere, ma tu giocalo almeno una volta!"

A nessuno la fortuna pare tanto cieca quanto a coloro che non ne sono beneficati.
(Francois de La Rochefoucauld)

Nel 1994, per tradurre un concetto così elusivo in caratteristiche concrete, il professor Richiard Wiserman ha messo un annuncio su un giornale, chiedendo a persone particolarmente fortunate e sfortunate di mettersi in contatto con lui per poter analizzare i comportamenti. Scoprì così che circa il 9% degli individui può definirsi sfortunato, mentre il 12% è classificabile come favorito dalla sorte. Tutti gli altri (79%) rientrano nella media. In base ai dati raccolti dallo psicologo, essere fortunati vuol dire sopratutto saper cogliere o creare l'opportunità e gli incontri più vantaggiosi.

Wiseman ha osservato che chi si ritenesse fortunato, fosse più estroverso di chi invece ritenesse di essere sfortunato. I fortunati frequentano un maggiore numero di persone, ma soprattutto mantengono contatti stretti con più persone cercando di approfittare di ogni occasione per conosce nuova gente.

L'esempio che porta lo psicologo è interessante, sappiamo che in genere una persona mantiene un numero di contatti pari più o meno a 300 persone (un po' la popolazione dei primi villaggi che per millenni hanno ospitato gli esseri umani).

Se ad una cena mi trovo seduto con 10 persone, vuol dire che sono ad una stretta di mano da 3000 persone, (in realtà diverse persone potrebbero avere qualche contatto in comune, ma questo non inficia l'esempio). Quindi se in quella serata dico di voler comprare un'auto usata, allora i miei commensali potrebbero fare una veloce ricognizione mentale tra le proprie conoscenze per verificare se qualcuno tra queste vuole vendere la sua auto. In parole povere, se ho una rete di amicizie molto vasta è molto più facile avere informazioni utili atte a fare buoni affari o a risolvere un problema.

Sai cos’è la fortuna? È credere che sei fortunato, ecco tutto.
(Anonimo)

Se poi vogliamo fare un esempio pratico possiamo pensare a quella frase che viene sempre detta a coloro che si disperano del fatto di essere single: "Quando meno te lo aspetti l'amore arriverà." Molti di voi avranno sperimentato l'esattezza di questa affermazione e soprattuto adesso vi sarà chiaro il perché. Chi vive l'ansia della ricerca, non nota quei sottili segnali di interesse che l'altro può lanciarci; proprio come le persone oggetto dell'esperimento non riuscivano a vedere occasioni molto evidenti.

Il ruolo delle intuizioni è molto controverso però secondo Wiseman i fortunati dicono di seguire molto l'intuito mentre gli sfortunati non gli danno ascolto.

Gli uomini primitivi correvano spesso il rischio di diventare pasto per altri animali o perdere la vita improvvisamente. Quando l' esistenza è appesa ad un filo diventa essenziale essere capaci di "fiutare" il pericolo, ovvero, di intuire la minaccia utilizzando poche informazioni. Proprio per garantire la sopravvivenza i neuroni non smettono mai di funzionare anche oggi che abbiamo ben poche probabilità di imbatterci in una fiera

Gli sfortunati sono convinti che il destino si accanirà contro di loro e qualora si presenti un colpo di fortuna, essi lo considereranno effimero e, anzi, potrebbero addirittura convincersi che proprio l'arrivo di un evento fortunato sarà all'origine di altri eventi sfortunati.

I fortunati, al contrario, ritengono che il loro destino sarà radioso e che gli eventi sfortunati che capiteranno saranno effimeri e senza conseguenze catastrofiche e ciò influenzerà non poco la vita delle persone in diversi modi (...)

 

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Massimo Tacchini - Dal 1987 mi occupo, fra l'altro, di creazione e sviluppo d'impresa. Sono un imprenditore e amo "intraprendere" spaziando in diversi settori commerciali. Ho fondato numerose società nel campo dei servizi e mi sono occupato di franchising. Tuttora con una mia società di consulenza e partecipazione, sono al fianco di neo imprenditori che desiderano iniziare questa straordinaria avventura senza orari, piena di insidie, di grandi sacrifici, di delusioni e preoccupazioni, ma è...STRAORDINARIA.

       www.massimotacchini.it

 

Audaces fortuna iuvat

Massimo Tacchini

co-founder eCure© Digital Home Care Network | co-founder Past President Italiassistenza Spa - PrivatAssistenza | Entrepreneur-Founder-Owner | Journalist | Creator of New Business

9 anni

Due semplici osservazioni a due commenti: 1) Raffalla Vitulano, chi è Carmelo? 2) Maria Rosaria Lanza, che significa bah...?

Pierangela Feliciani Piera Angela

intermediatrice immobiliare e d'affari/consulente in vari campi e settori/poetessa

9 anni

Non credo nella fortuna e sfortuna! Non esistono nel mio vocabolario! Nel mio c'è la Positività e la Negatività per le quali artefici siamo noi e... gli altri!

maria rosaria lanza

Responsabile Future Quality & Transformation Italia presso MBDA

9 anni

bah ...

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