Salumi e social media? Mi Piace!
Il mondo della comunicazione digitale è oggi molto frequentato anche da realtà storicamente meno propense all’impiego delle nuove tecnologie. Per questo, mentre nessuno si stupisce più di trovare la pagina Facebook di un artista famoso o il profilo Twitter di una casa automobilistica, fino a qualche tempo fa era meno frequente che ciò accadesse per le rappresentanze istituzionali del settore alimentare, come per esempio i Consorzi di Tutela DOP e IGP o gli istituti che si occupano di promozione agroalimentare.
Negli ultimi anni, si è registrato un significativo aumento della presenza sul web nelle cosiddette piattaforme ‘social’ del mondo dei salumi italiani: spazi virtuali dove gli utenti entrano in contatto fra loro e dove ormai si aspettano di trovare le realtà commerciali o istituzionali con la medesima semplicità. Il successo di questi strumenti in chiave di business, oggi imprescindibili per supportare l’attività di comunicazione di un’azienda o un’istituzione, è basato in larga parte sulla possibilità da parte degli utenti di fruire ‘senza filtri’ delle informazioni messe a disposizione, entrando in contatto diretto con la fonte, commentando quanto condiviso e prendendo parte alla storia di ciascun attore di questo palcoscenico virtuale. Così, si arriva a conoscere le attività di un Consorzio, i dettagli sul prodotto che tutela, la sua storia, la tradizione che lo ha portato fino a noi e l’impegno quotidiano dei produttori per mantenerlo vivo: uno strumento dai grandi potenziali, non c’è che dire.
I dati di Wearesocial (agenzia internazionale esperta di comunicazione digitale) di gennaio 2016, mostrano che la situazione italiana del panorama dei Social Media è effettivamente di grande interesse, con oltre 28 milioni di utenti attivi su queste piattaforme dei quasi 38 milioni che hanno accesso ad internet.
A differenza però di pagine e profili creati per scopi commerciali e gestiti dalle aziende, le rappresentanze istituzionali del mondo dei salumi hanno dovuto strutturare la propria presenza sui social media in modo da poter raccontare il prodotto con uno stile tutto nuovo, creando community virtuali interessanti per chi spesso scopre di conoscere ancora troppo poco di questi prodotti. Così, dopo aver selezionato le piattaforme da presidiare, il passo successivo è stato quello di comprendere e fornire agli utenti i contenuti di cui erano alla ricerca, per dare risposta alle tante domande che ogni giorno si pongono. In questo modo, le pagine sui social network sono diventate il veicolo per diffondere tradizione, rapporto dei salumi con il territorio di origine, ma anche ricette, iniziative, concorsi e dettagli sulla partecipazione a fiere in Italia e all’estero di ogni rappresentanza del settore. Inoltre, grazie alla grande interazione consentita da questi strumenti, il canale ‘social’ - frequentato nel 95% dei casi da dispositivi mobili - è quello preferito dagli utenti per approfondire, chiedere informazioni, entrare in contatto.
Gli esempi di come il mondo salumi si sia mosso sono numerosi e così, oltre ai conosciutissimi Prosciutto di Parma DOP e Prosciutto di San Daniele DOP, presenti entrambi sui principali social media con un ampio seguito (anche all’estero), ci sono casi virtuosi, come la Mortadella Bologna IGP, che utilizza Facebook, Twitter, Instagram e Youtube per tenersi in contatto col pubblico di appassionati, per proporre ricette, segnalare gli eventi a cui partecipa durante l’anno, fino ad arrivare a trasmettere una sorta di diretta via web dell’evento MortadellaBò, la festa che si tiene abitualmente nel mese di ottobre ogni anno a Bologna. Oppure la Bresaola della Valtellina IGP, che via Facebook offre spunti creativi in cucina con l’aiuto di una foodblogger e fra i tanti contenuti, propone anche le ‘pillole del nutrizionista’, cioè brevi interventi di carattere nutrizionale in cui un esperto consiglia come consumare la bresaola in una dieta corretta, unendo gusto ed equilibrio: un’iniziativa, questa, che denota la grande attenzione per il tema nutrizionale e che infatti aveva già trovato spazio sul sito del Consorzio, dove gli utenti possono chiedere un consiglio personalizzato all’esperto che è stato messo a loro disposizione.
E ancora, c’è chi anima la propria community con idee innovative, senza dimenticare il comparto trade, come il Prosciutto Toscano DOP, che tiene aggiornati i fan su Facebook e Twitter circa le manifestazioni a cui partecipa il Consorzio e ha indetto il concorso fotografico ‘La vetrina più bella del Natale 2015’ nel dicembre scorso, aperto a tutti gli operatori del dettaglio tradizionale o della ristorazione. Altri interessanti spunti vengono poi dalla pagina Facebook del Consorzio Zampone Modena Cotechino Modena IGP, che pubblica illustrazioni divertenti e diffonde in modo creativo le informazioni sui salumi che tutela, con l’obiettivo di condividere ricette diverse dal solito e destagionalizzare il consumo del prodotto, per portare cotechino e zampone sulle tavole italiane anche nei periodi lontani dalle feste natalizie.
Come non citare il salame italiano DOP più amato, il Salame Cacciatore, che su Facebook ha oltre 20mila fan - fra cui moltissimi giovani - a cui sottopone simpatici quiz, suggerisce accompagnamenti particolari o ricette semplici e veloci per spuntini in compagnia, senza dimenticare di informare il consumatore sul tema degli aspetti nutrizionali, sempre attuale. Il Prosciutto di Modena DOP invece, ha avviato di recente le attività sulle principali piattaforme, ma molto rapidamente ha registrato risultati positivi, come su Facebook (5000 fan), dove condivide ricette e idee creative, oltre a fare un grande lavoro di informazione sul sistema di tutela e garanzia proprio della DOP, con cenni storici sul Consorzio e il rigore con cui viene lavorato secondo regole condivise dai produttori dal 1969. Il Consorzio Salumi DOP Piacentini oltre a raccontare attraverso il proprio sito la storia dei tre salumi DOP, dà la possibilità di scaricare una serie di interessanti pubblicazioni come “I Salumi piacentini nella Storia” o “L’analisi sensoriale dei Salumi Piacentini DOP”. La pagina Facebook (circa 3000 fan) è molto attiva.
Diverso invece l’esempio dello Speck dell’Alto Adige IGP, che ha scelto fare sistema con gli altri prodotti tipici della zona del Sud Tirolo e promuovere sui social media in Italia e nel mondo (con la versione inglese del profilo Twitter) un esempio di coesione territoriale delle produzioni agroalimentari, per creare un filo diretto fra gli utenti e un intero paniere di prodotti tradizionali.
I presidi social attivi del settore salumi ad oggi, quindi, sono davvero tanti: fra questi ad esempio ricordiamo anche il gruppo LinkedIn L’Industria delle Carni e dei Salumi (aperto dall’Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi), che riunisce più di 320 professionisti del settore, oppure SalumiAmo®, creato dall’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani (oltre 26mila fan su Facebook e 1500 iscritti al canale Youtube, con un totale di 950mila visualizzazioni dei video pubblicati). A questi vanno poi aggiunti i tanti canali aperti da realtà meno strutturate: nel complesso si parla di un pubblico che, sommando il numero degli utenti iscritti alle varie pagine/canali esistenti, supera agevolmente le 500mila unità: una platea di tutto rispetto, che dimostra il grande interesse per questi prodotti e il desiderio dei consumatori di tenersi informati attraverso i new media, anche sul mondo dei salumi italiani tradizionali …certo, ma mai così moderni.