Sarà come prima?

Sarà come prima?

Le PMI (Piccole Medie Imprese) rappresentano il 92% circa delle imprese italiane e spesso sono estremamente fragili. Il buco di ordinato e quindi di fatturato, insanabile almeno per i prossimi 12-24 mesi in base al settore, si manifesterà nei prossimi 3 mesi, sovrapposto in ogni caso ad uscite di cassa (seppur dilazionate), comportando l’inevitabile default di molte aziende. Diventa quindi necessario costruire in parallelo un progetto strategico ed operativo di rilancio delle PMI post crisi e per essere preparati a ripartire più velocemente e meglio di prima necessario migliorare il modo di lavorare, diventando più organizzati ed approfittando di questa grave crisi per impostare modelli in grado di superare i vecchi e critici problemi delle PMI, in termini di produttività, redditività e scarsa propensione alla innovazione organizzativa e tecnologica.

Le grandi multinazionali sono già strutturate per affrontare le sfide future, ma le piccole?

Troppe PMI dimenticano che non innovare significa morire. Purtroppo, in questo periodo di grandissima incertezza in molti settori, si tende a muoversi con (troppa) cautela, rimandando le scelte costruttive, le uniche veramente capaci di portare lontano, a quando le cose torneranno come prima.

Ma se non tornassero più come prima?

A ben guardare è piuttosto certo che NON torneranno più come prima.

Il punto è che se non si parte ADESSO per ristrutturare e rinnovare la propria azienda si rischia di non restare abbastanza a lungo sul mercato per poter dire "Ce l'ho fatta".

Bisognerà partire recuperando velocemente il terreno perduto non solo per la crisi del Covid 19, ma anche negli ultimi 15 anni. Successivamente si dovrà puntare ad una veloce crescita del nostro sistema economico lavorando per aumentare le quote di mercato rispetto al periodo pre-crisi, sfruttando questa tremenda discontinuità per creare nuovi modelli competitivi. Sarà necessario partire dalla loro riorganizzazione per renderle più efficienti, occorrerà migliorare il loro modo di produrre. La diagnosi organizzativa veloce sarà lo strumento principale da utilizzare, eseguita tramite strumenti rapidi, collaudati, pronti subito ed efficaci; si dovranno prendere in considerazione la messa in atto di nuove linee guida interne e solidi piani di emergenza per costruire la resilienza (la capacità di adattarsi al cambiamento) e rispondere meglio alle crisi future si ipotizzano dei cambiamenti significativi nelle esigenze e nei comportamenti dei consumatori che avranno ripercussioni su diversi settori come il commercio al dettaglio, l'industria manifatturiera e quella automobilistica.

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La mia scommessa è quella di poter aiutare le PMI ad affrontare queste sfide e poterle vincere applicando semplici metodi di statistica e buon senso; in fondo in questo clima di incertezza sapere come navigare ci permette di poter fare la scelta giusta o, perlomeno, di non fare quella sbagliata.

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