Se le aziende fossero squadre di calcio
Quando parlo di organizzazione aziendale, mi capita spesso di ascoltare delle considerazioni finali con verbi al condizionale, del tipo «dovremmo mettere mano al mansionario, sarebbe ora che ci chiarissimo sulle responsabilità» e via così. Questo accade un po’ perché la produzione e i clienti hanno sempre la priorità, ma forse anche perché c’è un pizzico di timore nell’affrontare dei cambiamenti nell’organizzazione: il dubbio è che questo possa significare spostare degli equilibri e destabilizzare un sistema che “funziona”.
In realtà, costruire organigrammi precisi, distribuire delle responsabilità, condividere delle norme e definire delle procedure sono azioni pratiche che hanno proprio l’intento contrario, ovvero quello di dare stabilità all’azienda. Definire chi fa che cosa, individuare in modo chiaro le figure a cui i collaboratori devono far riferimento, fare una lista delle competenze che devono avere le persone sono tutte attività che aiutano tutti a lavorare meglio, dal vertice alla base. E soprattutto, una volta fatto questo, poi si tratta solo di ritoccare e aggiornare l’organizzazione nel tempo.
Organigrammi, regole e processi sono parte di un organismo vivo. Non vanno scolpiti nella roccia, ma devono essere manutenuti e revisionati ciclicamente.
Per esempio, avere delle regole condivise per il vivere comune crea un migliore benessere interno, certo a patto che ci sia la cultura del miglioramento continuo. Avere chiari i valori, il metodo e le procedure aziendali stimola il senso di appartenenza dei collaboratori e facilità l’inserimento di nuove persone. Ancora, evitare che troppe attività e responsabilità siano concentrate su un'unica persona mette in sicurezza l’azienda di fronte all’eventuale mancanza di quella risorsa, temporanea o dimissionaria, o di un cambio di ruolo. Così come avere dei mansionari definiti, integrati tra loro e sostenibili stimola la fiducia reciproca e permette di lavorare in serenità.
Questa prima fase di ripresa potrebbe essere il momento giusto per ripensare a tutto questo. Un po’ come nello sport la preparazione estiva è essenziale per arrivare pronti all’inizio del campionato. Le aziende sono pur sempre delle squadre e, come tali, prima di giocare si allenano fisicamente e provano schemi, ruoli e azioni condivise.
Il tempo della preparazione è adesso, i verbi da usare vanno declinati all’indicativo, non al condizionale. Il rischio è ritrovarsi comunque, prima o poi, a doversi fermare per ripartire organizzati. Ma nel frattempo il campionato sarà già ricominciato.
preposto di sala scommesse presso B.Betting srl
4 anniIl pensiero ho metafora sportiva , squadra , team , azienda può calzare ,tenendo sempre però ben chiaro che la costruzione del gruppo e fondamentale e spesso non è facile tenere insieme le varie personalità e mediare per il raggiungimento di obbiettivi comuni ,è quel passo in più che ogni mister ho manager vorrebbe nei momenti di difficoltà della squadra , perché quando le cose vanno bene il problema di squadra gruppo team non esiste , ma oggi nelle aziende quanti sono disposti a farlo quel passo in più ,dimenticavo oggi le squadre di calcio sono aziende dalla più piccola della 3 categoria alla serie A ,un saluto da uno sportivo
Project Manager presso Italgas
4 anniUlteriore osservazione sulla metafora sport/azienda: come in una squadra i ruoli sono chiaramente definiti, se faccio il portiere devo parare e non mi si chiede di fare gol, così nell'organizzazione di un azienda deve essere chiaro e riconosciuto da tutti il ruolo di ognuno.
agisco affinchè tutti ottengano il potere di guidare e autorealizzarsi al servizio delle organizzazioni che amano
4 anniSe le aziende fossero squadre di calcio capirebbero che non si può fare goal continuando ad organizzarsi così.... Capirebbero che la subordinazione tra persone mina l'efficacia invece che favorirla, ma soprattutto che si può avere struttura applicando l'intelligenza in modo distribuito e lasciando che i calciatori si muovano sul campo, seguendo uno schema strategico co-creato ma senza dover aspettare ogni ordine o permesso per agire...
Direttore presso Edilcassa Veneto
4 anniRestando in metafora l'organizzazione del lavoro ha un vantaggio e uno svantaggio, a mio avviso, in questa fase e in generale nei confronti del mondo dello sport. Nel calcio le regole sono date e i giocatori sono tenuti a rispettarle, nelle aziende si possono inventare nuovi mercati, nuovi prodotti o nuovi servizi. Addirittura di questi tempi può essere utile trovare delle nuove regole contrattuali, e condividerle, diverse dalla precedenti. Nello sport, però, a tutti i giocatori non piace stare in panchina. Tutti scalpitano e l'allenatore ha gioco facile perchè tutti vogliono essere titolari. Addirittura qualcuno lascia la squadra perchè gioca troppo poco. Ecco nelle aziende mi pare non sia sempre esattamente così. A pallavolo si urla "Mia", in azienda "tua" e la palla cade in mezzo tra due giocatori che volevano stare in panchina. La mia percezione è che in questo particolare momento in tanti, improvvisamente, sono tornati a urlare "mia" e questo va bene perchè non c'è più tempo per il "riscaldamento" nè delle gambe nè delle teste. (cit. "Zorro" Zorzi, ex pallavolista e Stefano Pollini, formatore)
Temporary Manager | Agente del cambiamento | Plant Manager | Operations Manager
4 anni"Il condizionale è d'obbligo" indica che se abbiamo un dubbio dobbiamo usare il condizionale. Se vogliamo comunicare incertezza, sappiamo come fare, mettiamoci un "potrebbe essere" ed otteniamo il risultato. Quindi Michele dici bene: questa prima fase di ripresa *potrebbe* essere il momento giusto. A mio parere se ci pensiamo adesso siamo già in ritardo. Perché adesso dobbiamo darci da fare per recuperare il terreno perduto, dobbiamo produrre, e il tempo per "guardarci dentro" è limitato. La pausa forzata dalle attività era il momento migliore. E le aziende proiettate al futuro hanno colto al volo questa occasione. Sono quelle che non hanno smesso di parlare con i recruiter, incontrare persone, fare colloqui. Perché sanno che ripartire con forze nuove, idee innovative è fondamentale per ripartire concentrati su ciò che conta davvero, dare i prodotti ai clienti. Il campionato è già iniziato, dobbiamo allenarci giocando.