SERVE PIÙ PROPENSIONE AL RISCHIO. NON SOLO RISCHIO
Da qualche settimana si è conclusa l’ edizione 2015 del Salone del Risparmio. E’ l’vento in cui, le maggiori aziende e associazioni italiane operanti nel settore del risparmio, si incontrano per discutere del momento che stiamo vivendo e provano a guardare oltre la congiuntura attuale.
Al discorso di apertura ha partecipato il Ministro dell’ economia in carica Pier Carlo Padoan.
Chiaro e sintetico è stato il suo intervento. Padoan ha toccato diversi punti, quelli a mio avviso più importanti sono:
- La fiducia in Italia si sta consolidando
- L’ economia Italiana ed Europea stanno entrando in una finestra di opportunità
- Non torneremo in una situazione come quella in cui ci trovavamo prima della crisi
- C’e bisogno, ora, di maggiore propensione al rischio buono, inteso come opportunità non come danno.
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Per fare questo il Ministro esorta noi operatori ad alzare il livello di alfabetizzazione, cultura e consapevolezza finanziaria della clientela.
In questo modo sarà tutelato il risparmiatore a vantaggio di una maggiore consapevolezza delle opportunità e delle aree di attenzione.
Solo così il risparmio ne beneficerà e si potrà creare un buon rapporto
fornitore / Banca – cliente / risparmiatore
LE OPPORTUNITÀ CI SONO!
La finestra temporale è aperta ed abbiamo tempo per intervenire.
Il tavolo del buon rapporto bancario con i clienti sembra essere apparecchiato a dovere (parlo esclusivamente per me e per chi è oggi mio cliente).
L’ impegno da parte mia c’è (se no non scriverei cosi tanto), ed io sono seduto al tavolo che ti aspetto.
Serve certamente che tu ti sieda ed abbia voglia di capire cosa si può fare.
Certamente parleremo con prudenza ed attenzione delle opportunità che ci sono, spiegandoti dettagliatamente che propensione al rischio non significa prendersi rischio.
Per lasciarti con un a immagine di cosa significa propensione al rischio di faccio due esempi:
- Viaggiare in auto a 100 km/h nel centro abitato della tua città
- Viaggiare in auto a 100 km/h in autostrada
Il primo caso è una fortuna se non fai incidenti, e sei veramente avventato se ti comporti cosi.
Il secondo è “quasi” una condizione obbligatoria, certamente più rischiosa perchè si viaggia ad una velocita più elevata, ma che inserita del nuovo contesto si riduce drasticamente, soprattutto se il concetto di rischio si paragona alla prima.
Tu hai capito che siamo usciti dal centro abitato e che la prudenza è d’obbligo, ma che forse, sarebbe più opportuno cambiare marcia, allungare lo sguardo, e farsi affiancare da chi è abituato a viaggiare?
Io ci sono
Davide Candeli
INTERMEDIARIO ASSICURATIVO
9 anniMa come si fa' per trova l'operatore professionista che cura l'interesse del cliente?