"Si, posso farlo" > "No, non riesco"?

6 dicembre 2020 – ore 9.30 del mattino. 

☕Una domenica di “quasi festa”. 

Mi ritrovo nella cucina di casa, all’alba del nono mese di gravidanza, e conto il numero di “Si, posso farlo”.

Avete capito bene, il numero di volte che ho detto “Sì, posso farlo”. 💪🏻

🦾 Per call di lavoro, per cene da ospitare a casa mia, per piccoli/grandi favori ad amici, conoscenti e anche ai parenti (per citare Alex Britti). 🦾

“Sì, posso farlo”, anche verso me stessa: le giornate sono colme di liste di cose da depennare nell’idea che “si, posso farlo”, avrò il tempo per fare tutto.🗂️🗂️

Senza però rendermi conto che quel tutto, oggettivamente, non posso farlo in una giornata.

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Enriché, ma come?

Ci stai dicendo che NON SEMPRE POSSIAMO FARLO? 🤨🤨

Dai, siamo la società delle caselle da spuntare, delle to do list da colorare, delle corse alla dimostrazione “a chi fa di più ed è sempre sul pezzo”.

Siamo quelli del “Real Time”: succede qualcosa nel mondo? Wè devo correre per esserci, devo fare qualcosa per lasciare il mio zampino sennò si pensa che non si è abbastanza bravo.

Siamo quelli del “si può fare e, non solo, doveva già essere pronto ieri!”.

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Ancora una volta: fermiamo la giostra 🎡

(chi mi conosce sa che uso quest’espressione per dire, in modo delicato, “svegliamoci”). 

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🎡 Ferma la giostra perché ti propongo un esercizio. 🎡

Un conteggio: per il tuo benessere, per il TUO personalissimo quieto vivere:

i “Sì, posso farlo” sono quantitativamente maggiori dei “No, non riesco”? 

Se è così, stai sovraccaricando. 🤛🏻

Sovraccarichi le tue giornate, le tue possibilità, le tue aspettative e quelle degli altri. 

La formula matematica dovrebbe essere

“Sì, posso farlo” = “No, non riesco”.

Invece, oggi:

“Sì, posso farlo” > “No, non riesco”.

Non sto dando i numeri è che ci ho riflettuto, soprattutto in questi giorni in cui mi avvicino al famosissimo work-life balance da donna libera professionista, che ama la sua famiglia ma anche il suo lavoro. 😍🙆🏻‍♀️

❌ E’ stato allora che ho iniziato a stilare una (NOT!) TO DO LIST: lista di cose da NON fare. ❌

Cosa significa, pragmaticamente?

Che ho preso la mia lista delle cose da fare e ho iniziato a togliere quanto, di fatto, non era prioritario, urgente o importante. ❌

Ho alleggerito, ho tolto quelle cose che erano lì, che mi guardavano da giorni e mi dicevano “ancora devi depennarmi?!?”

Oppure ho tolto quelle cosine che mi guardavano e dicevano “lo soooo che non vuoi ma.. devi.. anche se non è coerente con i tuoi valori/programmi”.

Ah e sapete? Ho tolto anche quelle cosine che semplicemente.. non era il momento giusto.

Ho alleggerito.

E mi son sentita più leggera anche io. 💫

Perché razionalmente possiamo sentirci più sicuri e forti nel sapere di avere delle belle liste colme di intenzione e di “Si, posso farlo”, ma dentro di noi, in fondo in fondo, lo sappiamo che è troppo… e che ci piacerebbe poter dire di no. 🤷🏻‍♀️

E così, senza sensi di colpa e certa di confidare nella vostra comprensione, NON SONO RIUSCITA a tenere fede al nostro calendario dell’avvento negli ultimi 4 giorni (non sai di cosa parlo? Faccio divulgazione su Instagram e ho aperto la rubrica del calendario dell'avvento della felicità).

Recuperiamo oggi e … vi chiedo proprio di partire dalle 3 cose che decidete di NON FARE nei prossimi giorni. 

Di cosa potete liberarvi?

Cosa potete fare per alleggerirvi? 

Ps: la (NOT!) TO DO LIST vi consentirà di liberare del tempo per voi. 

Io per esempio sono riuscita a fare tanti biscotti di Natale. =) 🍪🍪🍪