Siamo già nel medioevo o nel futuro?

Siamo già nel medioevo o nel futuro?

Ieri sera ho guardato la televisione: siamo già nel medioevo o nel futuro?

La Cina negli ultimi 12 mesi ha comperato un terzo di tutti i robot per automazione industriale prodotti nel mondo.

L’intelligenza artificiale oggi è in grado di sostituire nei servizi professionalità come avvocati, commercialisti, giornalisti, intermediari in genere, con l’acquisizione permanente e condivisa di tutte le informazioni e la loro successiva elaborazione e aggiornamento all’ ultima variazione o novità.

Per la diagnostica medica applicativi dedicati acquisiscono serie storiche di dati di pazienti per riuscire a superare, nella individuazione delle malattie, la capacità umana legata all’ esperienza e alla condivisione professionale.

Internet avvicina la domanda e l’offerta in tantissime attività eliminando intere strutture dedicate alla commercializzazione di servizi e prodotti.

L’intelligenza artificiale è in grado di imparare e gestire la sua crescita indipendentemente delle esigenze umane da cui si era partiti per la sua realizzazione.

Le bambole gonfiabili, sia maschili che femminili, grazie alla robotica, sono diventati automi perfetti con capacità relazionali che si adattano al compratore e migliorano con l’assiduo utilizzo imparando gusti e umore del cliente.

Non ci si domanda più “se” ma “quanti” saranno gli espulsi dal ciclo produttivo per l’arrivo di una automazione di un servizio o l’industrializzazione robotizzata di un processo. Dove non è possibile quantificarlo si conteranno le chiusure delle partite IVA o le persone che arriveranno inaspettatamente a ricercare l’assistenza alimentare quotidiana per sopravvivere.

La soluzione è: fuori dal ciclo produttivo, mantenuti dalla collettività, per il guadagno di pochi.

Come rispondere ad un’ economia che non si pone l’obiettivo della piena occupazione ma solo quello del massimo profitto per pochi?

Alcuni esperimenti di reddito minimo ci sono già stati, alcuni paesi lo hanno testato e validato da diversi punti di vista, altri lo propongono ma il problema delle risorse impedisce una sperimentazione efficace e i grossi centri di profitto non riconoscono ancora questo passaggio “sociale”.

Alla fine della serata mi sono sentito proiettato nel Medioevo, dove il Signore, detentore delle risorse, era il solo a decidere chi e dove doveva lavorare. Ma ancora di più, era colui che decideva del destino di tutti i suoi sudditi per tutti gli aspetti della vita, anche i più intimi.

Con lo sviluppo di internet e dell’intelligenza artificiale in due anni si sono raccolti gli stessi dati che si sono raccolti da due anni fa fino all’ inizio della storia conosciuta. Con questa massa di informazione e con l’esponenziale capacità di raccolta ed elaborazione futura, tutto diventa piccolo, conosciuto, controllabile.

Come nel Medioevo.

Ci aspetta un futuro da potentissimi, o da nullità mantenuti in vita con uno stipendio da sopravvivenza per avere il tempo per fare volontariamente ciò che oggi è lavoro morale ovvero: assistenza, volontariato, impegno sociale in genere.

In attesa di essere scelti per compiti “superiori”.

Il lavoro diventato raro, dipendere dal sistema per sopravvivere e non essere più fautori del proprio destino fa sorgere più di una domanda. Per me ieri sera ha rappresentato il momento in cui mi sono sentito interprete, e non spettatore, di un film sul futuro.

Anzi di un film sulla nostra realtà che non è già più quella che credevo che fosse.

O forse dovrei riposare un pò di più!

Cristina Savio

IT Consultant - Functional Analyst presso Exprivia

8 anni

Per gli umani è d'obbligo un'evoluzione spirituale altrimenti si troveranno governati dai robot ...occorre arrivare ad una società in cui i robots potranno fare tutti i lavori più pesanti e ripetitivi e per l'umanità non sarà più necessario lavorare. L'evoluzione vera avverrà solamente quando si lavorerà per il bene ed il progresso di tutti e non per la convenienza individualistica o per sopravvivere, tale situazione genera infatti schiavitù a vari livelli e asservimento.. Purtroppo i mestieri più retribuiti sono di quelli che hanno aiutato a sfruttare maggiormanete il genere umano ed è per questo che ci troviamo ancora ben lontani dal liberarci dal bisogno e quindi dalla schiavitù del lavoro.

Alberto Colaiacomo

Carpentiere Culturale - Presidente di GLOCALitaly

8 anni

Tra le altre cose di cui i robot non dovranno aver bisogno credo sia la necessità di 'andare in analisi...'. Cosa che le nuove generazioni, se avessero la forza di seguire per intero una trasmissione come questa, non potrebbero evitare di fare. Un problema della mia generazione dovrebbe essere non tanto quello di pensare a cosa potrà accadere, ma a come fare ORA, e non domani, a far prendere coscienza di certe evoluzioni ai giovani. Magari prima di andare in analisi potrebbero, proprio loro, le nuove generazioni, trovare la/e soluzione/i necessarie, chissà

Valerio Ronconi

Financial Advisor Mediobanca Premier

8 anni

Caro Monti mi ricordi in quale parte dell'articolo l' ho scritto?

Non sono assolutamente d'accordo con Ronconi quando dice che il lavoro che non si possa vendere non è lavoro.

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