Siamo ignoranti INdiretti e Consapevoli

Siamo ignoranti INdiretti e Consapevoli

Siamo ignoranti consapevoli, ignoriamo e volutamente cerchiamo di disinteressarci (o forse non ci interessa davvero?) di problemi importantissimi che determinano la vita e la morte non solo delle persone che vivono nel nostro stesso territorio, ma anche delle persone più lontane, gli africani, gli indiani e in generale gli asiatici, ma anche sudamericani e persone che sono morte o muoiono non solo di fame ma anche di malattia.

Cerco di fare un discorso semplice e di seguire un ragionamento logico, sottolineando anche l’ipocrisia in viviamo e che alimentiamo giorno dopo giorno.

Ormai penso che non esista una sola donna in italia che non sappia cosa siano i parabeni gli SLS, petrolati od i siliconi. Anche la ragazza più frivola e ignorante sa che i siliconi e i petrolati come la paraffina, sono sostanze che da evitare, il perchè magari non lo sanno tutte, però diciamo che in linea generale si sa che, a lungo andare, potrebbero rovinare e stressare i capelli, sono sostanze in grado di ammorbidire e dare il senso di nutrimento ai capelli e ci sono sempre state negli shampoo industriali (quindi più o meno dal 900’)

Il 1900 è stato il secolo della chimica, si sono scoperti i pregi ma anche i difetti di certe sostanze, l'uomo ha imparato a sintetizzare praticamente tutto, e questo ha aiutato le casalinghe a lavare i piatti in modo più semplice e veloce, le ragazze ad avere i capelli più morbidi e belli, gli uomini ad avere sempre ascelle profumate e cosí via..

Per fare un esempio virtuoso di come una sciocchezza possa muovere l’industria delle multinazionali, l'esempio dei parabeni e dei petrolati é perfetto. Quando sempre più ragazze si sono rese conto che usare shampoo con troppi agenti chimici portava inconvenienti come dermatiti, pustole, brufoli superficiali e sottocutanei nella testa, qualcuna (grazie ad internet) ha cominciato a spiegare perché la nostra pelle reagisse in quel modo e perchè venissero messe certe sostanze negli shampoo e nei balsami, dando anche delle dritte su quali shampoo fossero meno aggressivi e quali più naturali.

Piano piano le ragazze hanno cominciato ad avvicinarsi a questo mondo, non perché siano state attirate dal carisma di queste ragazze, ma perché i problemi della pelle hanno cominciato ad essere sempre più presenti in sempre più donne, questo è legato al fatto che un uso frequente e spesso eccessivo di prodotto porta a questi disagi.

Si è creata in questo modo una sensibilità maggiore verso la scelta di questi prodotti ma anche dei prodotti cosmetici in generale, e piano piano è avvenuta, più o meno nel giro di pochi anni, una selezione culturale, che ha ampliato l’interesse delle donne verso questo argomento e quindi ha portato ad una diminuzione della scelta di certi prodotti piuttosto che altri.

Questo calo di acquisti si è tradotto ovviamente in una decremento economico per le grandi industrie cosmetiche che hanno cosí risposto in modo adeguato, creando delle linee di prodotti per quella nicchia di donne che ha cominciato a ricercare prodotti più naturali e meno aggressivi.

Questa briciola si va a sommare a tutti le altre briciole, come l’attenzione che i consumatori adesso rivolgono all’origine dei prodotti alimentari, al metodo di allevamento dei polli o delle galline per la scelta delle uova e della carne, la scelta per prodotti locali a km0 o biologici.

Queste briciole sono rese possibili grazie alla scelta di ogni singola persona, la scelta consapevole ed etica che ognuno di noi fa quando sceglie un prodotto piuttosto che un altro, quando si trova davanti ai banconi dei supermercati.

La scelta di comprare un detersivo eco compatibile piuttosto che il detersivo di marca super potente con un packaging accattivante è una scelta politica che noi facciamo. Ogni nostra scelta ed ogni nostra azione è una scelta politica.

Queste scelte rappresentano il livello di cultura della popolazione, il livello di sensibilità nei confronti di certi argomenti, per esempio, non posso assolutamente dire di essere di sinistra se non leggo l’etichetta di un prodotto e non scelgo la piccola azienda locale, non posso dire di amare la natura se uso spesso e volentieri piatti, bicchieri e posate di plastica, non posso fare la piccola no-global e avere l’armadio pieni di vestiti di H&M, Zara, Bershka, non posso dire di essere vegetariana perchè amo gli animali e mangiare il pesce, le uova e i latticini, non posso dire di essere vegetariana per motivi salutari e mangiare il pesce, (ormai pieno di mercurio e sostanze cancerogene) e non scegliere prodotti biologici. Non posso dire di amare la Natura e farmi la doccia in spiaggia senza pensare se i saponi che uso siano biodegradabili o no, buttare le cicche, i bicchieri a terra.

Le persone prima di comprare qualcosa dovrebbero farsi due domande:

  • mi serve davvero?
  • questa cosa è stata fatta rispettando la dignità degli uomini e della Natura?

Se ci pensate, ogni cosa che compriamo, e, spesso, le cose che facciamo sono cose che raramente ti fanno rispondere di sì ad entrambe le domande.

Esistono comunque dei dilemmi: mi trovo in una zona commerciale, da un lato ho un negozio vintage, dall’altro un negozio Marca Multinazionale e poi ho un altro negozio made in Italy, ho bisogno di un cappotto caldo, quindi la risposta alla prima domanda è necessariamente Sì, mi serve davvero perché quello che usavo me l’hanno rubato/mi si è rotto in modo irreparabile/si è bruciato ecc..

Nel negozio vintage c'é un montone, nel negozio MarcaMultinazionale ho un giubbotto che sembra serio ma che mi costa quanto il montone usato, chiaramente non della stessa qualità del montone, nel terzo negozio ho un giubbotto serio e di qualità.

Alla seconda domanda, una persona pensante risponderá no per il montone, no per il giubbotto MarcaMultinazionale e sì per il giubbotto made in Italy.

Se io fossi una persona pensante e facoltosa, penserei la seguente: ho due opzioni eticamente corrette (a mio avviso): comprare il made in Italy o comprare il montone, a questo punto a mio piacimento faccio la scelta.

Se io fossi una persona facoltosa e frivola penserei la seguente: compro tutti e tre i giubbotti, compro il made in Italy dipendentemente dalla marca, compro il giubbotto della multinazionale e, se non ho problemi con l’usato, compro anche il montone.

Se io fossi una persona frivola e non facoltosa avrei due scelte: il montone vintage o il giubbotto Marca Multinazionale, la maggior parte delle ragazze frivole fanno la propria scelta in relazione alla moda e alle persone che frequentano.

Se io fossi una persona pensante e non facoltosa avrei comunque due opzioni: il montone e il giubbotto Marca Multinazionale. Ecco che l’argomento diventa spinoso.

Io che ho solo due scelte, perchè non posso comprare il made in Italy, mi trovo di fronte ad un NO come risposta alla seconda domanda (questa cosa è stata fatta rispettando la dignità degli uomini e della Natura?) sia per quanto riguarda la scelta del montone che per quanto riguarda la scelta del giubbotto multinazionale.

A questo punto bisogna farsi un’altra domanda, di importanza enorme: qualitativamente parlando, qual è la scelta migliore che riduce al minimo il danno alla dignità dell’essere umano e della Natura?

A questo punto bisognerebbe considerare che le multinazionali hanno le proprie industrie in zone povere del mondo, dove, se da un lato danno lavoro a molte persone affamate, contemporaneamente queste vengono sfruttate e sottoposte a ritmi di lavoro ignobili, vengono assunti più bambini che adulti per poterli pagare meno, lavorano in luoghi poco sicuri, molti perdono arti, dita e vita, utilizzano una quantità enorme di acqua, sostanze tossiche per lavorare i tessuti, renderli più o meno elastici, idrorepellenti, poco infiammabili.

Le multinazionali non decidono di costruire le proprie industrie in una zona, solo perchè la mano d’opera è a basso costo, la ragione è molto peggiore: in questi paesi non esistono leggi che tutelano l’ambiente, le condizioni delle popolazioni sono così disastrate che gli imprenditori delle multinazionali fanno spesso accordi con il governo corrompendolo o dando una somma di denaro alla popolazione locale che non è altro che uno specchietto per le allodole, è una somma di denaro così grande che le popolazioni locali la percepiscono come la fine della propria povertà, ma in realtà spesso si tratta di una quantità di soldi tale da poter sfamare le famiglie per solo un anno.

Cosa vuol dire questo?

Per le popolazioni locali un uovo oggi è meglio di un'incognita domani, quindi accettano anche volentieri un’offerta del genere. La multinazionale in questo modo ha il via libera per fare cose che in un paese civile, e “progredito” come il nostro non potrebbe mai fare, come sversare rifiuti tossici dell’industria tessile nei fiumi senza un’adeguata depurazione, mettere in vera e propria schiavitù le persone che sono davvero senza un tozzo di pane, permettendosi di pagarle due soldi.

I prodotti finiti, ovvero le magliettine, i jeans, le scarpe ed i giubbotti, arrivano nei negozi di tutta quella parte di mondo Ricco, dove le persone possono permettersi di riempirsi gli armadi di vari colori e modelli di abbigliamento, dove le persone, purtroppo, pensando poco, preferiscono avere mille stracci piuttosto che poche cose di alta qualità.

Questo ragionamento tocca tutto e tutti, e ogni volta che andiamo a comprare un paio di jeans a 19,90 euro in realtà andremo a comprare un capo di abbigliamento che non potrebbe mai (e non dovrebbe mai) costare così poco, se non ci fosse un’enorme base marcia e corrotta sotto.

Oltre questo, è stato dimostrato che molte sostanze utilizzate appunto per colorare elasticizzare rendere infiammabile certi tessuti sono dannose per la salute, quindi oltre al fatto che andiamo ad inquinare Paesi sottosviluppati, siamo anche così stupidi da indossare capi tossici e quindi mettere a rischio noi stessi per cosa? Per avere 8 paia di jeans piuttosto che due fatti come dio comanda?

È meglio avere due paia di jeans buoni che non si sformano con il passare degli anni, che non hanno determinato lo sfruttamento minorile, che sono stati fatti con tessuti naturali e che non rappresentano un fattore d’inquinamento ambientale sia durante la loro lavorazione che durante il loro smaltimento.

Siamo davvero così ipocriti da comprare 8 paia di jeans scarsi che butteremmo nel giro di tre anni ed essere contemporaneamente vegetariani o vegani etici? O fare beneficenza ai bambini del terzo mondo?

Ma, soprattutto, perchè abbiamo questa mania di dover comprare? Non pensate che sentirsi soddisfatti o felici per aver comprato un capo d’abbigliamento sia un sintomo di qualcosa che non vada nella nostra società e nel modo in cui noi ricerchiamo soddisfazione personale ed aumentiamo la nostra autostima?

Perchè una persona che si compra un nuovo maglione si sente più accettata di prima? Perchè si sente più sicura di sè?

Perchè la maggior parte delle persone non si fa queste domande?

Perchè siamo così pigri da non voler provare a fare del bene nel nostro piccolo?

Io non sto dicendo che se adesso noi cominciamo a boicottare queste grandi industrie , allora i problemi del mondo si estinguerebbero, ma potremmo forse vivere in un mondo più giusto e consapevole?

Potremmo essere noi ricchi così altruisti nel modificare le nostre scelte in base al nostro buonsenso?

Perchè non abbiamo la capacità di farci queste domande ogni volta che decidiamo di comprare qualcosa?

Secondo me perchè i grandi temi come quelli del buon senso, etica, sensibilità verso gli altri esseri umani e verso l’ambiente e gli animali sono poco trattati in generale, non solo a scuola, ma anche all’università, o in tv.

Perché siamo così chiusi da non voler approfondire le perplessità? Perché non parliamo più di etica ma di pettegolezzi?

Ciò che mi turba è che solo quando qualcosa danneggia evidentemente la nostra persona, siamo in grado di fare qualcosa, siamo riusciti in pochissimo tempo a imporre ad importantissime multinazionali la produzione di prodotti senza parabeni, tramite le nostre scelte giornaliere, ma se un prodotto non tocca la nostra persona o la nostra bellezza, per noi diventa assolutamente invisibile.

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