Siamo tutti consapevoli di cosa comporti chiedere una fornitura urgente e non pianificata?
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Siamo tutti consapevoli di cosa comporti chiedere una fornitura urgente e non pianificata?

“Buongiorno, la contatto perché ho bisogno di una fornitura urgente”

Anche a voi, immagino, sarà capitato di ricevere richieste analoghe. Magari anche periodicamente.

Ecco, per noi sono diventate quasi di routine purtroppo. 

Nonostante ciò, però, non riesco a darmi pace, e continuo a pormi una serie di domande a cui vorrei prima o poi riuscire a dare anche delle risposte. Così come mi piacerebbe conoscere il vostro punto di vista in proposito.

Quando un cliente chiede una fornitura urgente e non pianificata, è consapevole di cosa quella richiesta comporti?

 E poi:

Perché la richiesta di forniture urgenti arriva quasi sempre dagli stessi clienti? Sono sfortunati? Operano in un mercato particolarmente soggetto a variabili difficili da prevedere? O si tratta semplicemente di disorganizzazione, se non – peggio ancora – di mancanza di rispetto nei confronti del fornitore?

Come probabilmente molti di voi sanno, MICROingranaggi è passata recentemente all'universo 4.0, il che comporta una serie di attività pianificate in un modo ben preciso nell'ottica – fra le altre cose – di ottimizzare tempi e costi di processo. Nella pratica ciò significa che, per esempio, la dentatrice A è riservata da lunedì a venerdì per il codice “XY”; e che – finita la produzione di quel lotto – viene fatto un piazzamento macchina nuovo, affinché possa partire nel minor tempo possibile la produzione del pezzo successivo. 

Questo discorso vale per tutte le macchine dell'officina e, fin qui, nulla di nuovo.

Se però arriva un cliente e chiede una fornitura urgente e non pianificata, vien da sé che quella programmazione dovrà essere stravolta. 

Dovrò, per esempio, capire se è possibile posticipare le forniture già pianificate. E per “capire” intendo anche chiamare i clienti con cui era già stata fissata una data di consegna e chiedere il favore di poterla ritardare per questa o quella ragione. Una telefonata che richiede tempo e che sarebbe meglio non fare.

“Capire”, inoltre, significa anche fare un ragionamento più complesso per verificare se la fornitura urgente la devo fare necessariamente su quella macchina o se posso spostarla su un’altra. E ancora: nel caso non potessi spostarla su un’altra, la produzione in corso sulla macchina che mi serve può invece essere indirizzata a un’altra macchina?

Insomma: 

comunque la si giri, dover inserire un’attività extra in una pianificazione già effettuata innesca un meccanismo che genera il lavoro di una o più persone, che devono mettersi lì e rifare una programmazione, consultare dei clienti, capire se il fornitore che doveva consegnare uno specifico materiale per fare dei pezzi riesce ad anticipare la consegna e via dicendo.

Comunque la si giri, dover inserire un’attività extra in una pianificazione già effettuata genera un lavoro.

E un lavoro è un costo.

Si fanno attività meticolose per la lotta alle inefficienze produttive, a volte sollecitate proprio dai clienti stessi che spesso chiedono urgenze.

Poi, nel momento in cui l’attività extra è una ogni tanto, è un discorso. La si mette in conto e quasi neanche ce se ne accorgi. Ma se sono tante? 

Se sono tante, la pianificazione su cui, in un modo o nell'altro, si basa l'organizzazione di tutta l'azienda inizia a vacillare e, per non farla crollare, è necessario uno sforzo che a lungo andare diventa poco sostenibile.

Sbaglio?

Sono cose che capitano anche a voi? Avete adottato delle soluzioni?

Mi piacerebbe conoscere la vostra esperienza in proposito.

Enrico Girò

Production Planning Manager presso HiRef S.p.A.

3 anni

Lo trovo un bell'argomento nel quale sono immerso da diversi anni. Le richieste urgenti per le aziende che lavorano su commessa possiamo dire con sicurezza che sono quasi all'ordine del giorno. Certo dietro a queste richieste potrebbe nascondersi un cliente disorganizzato o che ne approfitta della flessibilità e qualità del nostro servizio. Sta alla nostra azienda scegliere la politica da intraprendere: curo l'inefficienza quindi cerco di ridurre il costo di manodopera e metto dei vincoli ai clienti o faccio di tutto per accontentarli? Io personalmente, sono più per la seconda, la trovo un punto di forza per un'azienda certo il lavoro diventa molto più complesso e ci si prende sicuramente dei rischi ma rafforzerebbe il rapporto con il cliente creando anche continuità all'ingresso ordini. Quindi trovo più utile cercare le inefficienze nel processo che si percorre per raggiungere l'obiettivo richiesto dal cliente.

Barbara Cirmi

C.E.O. at C.M.T. snc

3 anni

Le richieste urgenti e non pianificate da parte dei clienti sono ormai all’ordine del giorno La pianificazione va rivista più volte all’interno di un mese e questo è sicuramente lavoro che genera un costo Riuscire ad affrontare le urgenze e dare una pronta risposta alla richiesta del cliente è però sicuramente un punto di forza e non tutte le aziende sono in grado di farlo

Fabiana Fanti

Strumenti di misura | Meccanica | Controlli non distruttivi | Formazione sugli strumenti | Servizio di taratura | Ebook gratuito "ABC della Taratura" per tecnici qualità. Iscriviti alla newsletter per riceverlo!

3 anni

Lavorare con le urgenze dei clienti è piuttosto frequente, comportando tutto ciò che ha descritto. Quando si pretendono date di consegna assolutamente irrealistiche , dettate spesso da non conoscenza di ciò che comporta la produzione o la taratura di uno strumento, beh.. siamo molto onesti, anche a costo di perdere l'ordine. Meglio non accettare un ordine se sai già che diventerà una rogna.

Marco Gandelli

Co-Founder & CEO at Macon Research

3 anni

Grande verità Stefano ! Nella nostra organizzazione sta funzionando l'educazione "graduale" del cliente, è fondamentale il contributo e il "peso" del referente commerciale nell'accompagnare il cliente: p.e. ordini aperti con scorte minime concordate e obbligo di ritiro entro l'anno solare. Il punto è che quando ci si approvvigiona di materie prime da multinazionali le condizioni sono spesso rigide, con le medie piccole imprese l'atteggiamento si trasforma sovente in acquisto "on demand".

Nunzio Gaezza

Metrology Services and Consulting

3 anni

Purtroppo alcune decisioni di fattibilità urgenti non sono legate solo alle capacità produttive e organizzative, ma anche alla fiducia e alle aspettative che un cliente ripone nei nostri riguardi e anche all’importanza che il cliente ha per il nostro fatturato storico /annuale. Spesso sono proprio queste situazioni di emergenza che, se svolte con successo e con più sacrificio, saranno compensate da un futuro di nuove ed interessanti commesse.

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