Sintonizzarsi con la vita: Il coaching come processo dinamico

Sintonizzarsi con la vita: Il coaching come processo dinamico

Il coaching è un processo estremamente dinamico.

Possiamo dire tranquillamente che non esista una seduta tra coach e cliente uguale alle altre. Sarebbe però un errore considerare il coaching come completamente “senza forma”.

L’esistenza di una struttura è presente in qualsiasi disciplina poiché fornisce un telaio per l’organizzazione le informazioni. 

Questo avviene in tutte le attività e rami del sapere che abbiano a che fare con una costante interazione con la realtà. Da un lato esiste una struttura di riconoscibilità, dall’altro dei principi che consentono a questa struttura di fluire dinamicamente. 

Proprio per questo il coaching viene definito secondo ICF come 

“…una partnership con i clienti che, attraverso un processo creativo, stimola la riflessione, ispirandoli a massimizzare il proprio potenziale personale e professionale.”

Le parti varie della struttura devono avere la capacità di adattarsi e interagire, creando a livelli più elevati, composizioni che superano le loro singole identità.

Questo concetto riflette l’idea che la vita e le esperienze umane sono intrinsecamente interconnesse e, solo attraverso l’adattamento dinamico, possiamo ottenere una comprensione profonda del viaggio che si desidera intraprendere.

Il cambiamento come chiave per il buon vivere:

L’immobilità è generalmente sinonimo di stagnazione e mancanza di crescita.

Questo si nota particolarmente bene in tutte le strutture, forme di pensiero e metodi che, con la scusa di preservare la tradizione, cercano disperatamente di imporre le proprie regole alla realtà.

Il risultato è inevitabilmente deludente, talvolta grottesco. 

In un contesto più maturo, l’approccio dinamico è un alleato essenziale per affrontare la mutevolezza della realtà. Saper combinare l’agire con l’essere consente di affrontare le sfide con flessibilità, fluendo con le varie opportunità e ostacoli.

Il coaching si offre come una guida per cavalcare le onde del cambiamento anziché cercare di controllarle. 

Il paradosso dello studio e il ruolo del coaching:

Le prime forme di studio di un fenomeno prevedono il cercare di fermarlo e inquadrarlo all’interno di una cornice in cui possa essere analizzato. Così facendo, inevitabilmente, si trasforma qualcosa di dinamico in una forma statica.

Questo procedimento è importante all’inizio, quando si crea una struttura su cui appoggiare le informazioni successive, ma in seguito deve muoversi verso un approccio dinamico in cui quello che viene studiato rimane integro nelle sue funzioni.

Il percorso di coaching, realizzato in una serie di incontri con il cliente, permette di guardare i blocchi, i successi e lo stato della persona mentre questa vive la sua vita.

L’azione intrapresa dal cliente è opera poi di una riflessione che porta ad una nuova progettualità ed agire. Questo ciclo, inizialmente guidato, diventa sempre più libero e interpretato dal cliente.

Ecco che l'analisi, in questo modo, salvaguarda il dinamismo nel cambiamento che il cliente vuole operare nella sua vita. Anzi, ne diventa parte.

Sintonizzarsi con la vita:

Il coaching cambia il modo in cui percepiamo le nostre capacità e le nostre emozioni in relazione agli eventi. Alcuni lo definiscono come un nuovo modo di considerare e di relazionare il sé al mondo.

Questo cambiamento non si ferma alla fine del percorso di coaching, ma apre la porta ad una evoluzione continua, presto indistinguibile dall’agire quotidiano. Si innesca, dunque, un nuovo modo di considerare le proprie capacità e il proprio sentire in relazione agli eventi. 

Volendo lo si può pensare come un nuovo di “sintonizzarsi” con la vita e con se stessi. 

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