Sistemi (aziendali) organizzativi, costrizione o opportunità?

Sistemi (aziendali) organizzativi, costrizione o opportunità?

Sono innumerevoli le pubblicazioni, gli eventi e gli articoli, come quello allegato del Sole24Ore che mi hanno ispirato, che trattano degli adeguati assetti organizzativi che devono essere introdotti per molte PMI.

Non c’è dubbio che gli assetti devono essere tali da preservare la continuità aziendale, monitorando l’andamento aziendale, ma questo non basta, perché le aziende devono essere organizzate in funzione sia del suo mantenimento sia del suo recupero, laddove essa sia perduta.

Un’azienda disorganizzata non è in grado di cogliere per tempo l’insorgere della crisi o la perdita della continuità.

In realtà, vorrei sottolineare che l’implementazione di un sistema di governance moderno consente molti altri significativi benefici, tra cui:

  • permettere di tracciare con maggiore chiarezza una distinzione tra patrimonio personale della famiglia e patrimonio dell’impresa;
  • fungere da certificazione della qualità nei confronti di banche, clienti, fornitori e più in generale verso i mercati;
  • Aiutare ad attrarre figure talentuose e capaci necessarie per aumentare la competitività.

E tanto altro.

La normativa dovrebbe essere di stimolo ad adottare un modello di imprenditorialità sana e moderna, tramite l’adozione di un modello di governo societario ispirato al bilanciamento dei poteri, alla volontà di rappresentare gli interessi di tutti gli stakeholder, nonché orientato a garantire continuità e crescita.

Per noi di Elo, un’imprenditorialità moderna e sana:

  • prima di tutto si concentra nel raggiungere una chiara visione della propria identità e dei propri valori, che comunica e condivide con la popolazione aziendale.
  • Presta attenzione al ruolo ed al buon funzionamento degli organi societari. Dunque l’assemblea non è virtuale, ma è il luogo in cui comunicare con i soci non attivi, che non hanno ruoli operativi nell’impresa, e che sono portatori di interessi diversi e spesso in conflitto cono i soci “attivi” (ad es. le politiche dei dividendi o l’assunzione di nuovi investimenti possono minare sia il patrimonio aziendale sia quello personale degli imprenditori per cui non sono viste di buon occhio dai soci non attivi se non ben informati e coinvolti).
  • Il Consiglio di amministrazione è un luogo in cui far maturare processi decisionali condivisi e sottoposti al giudizio altrui (si auspica indipendente e competente). Un consesso in cui ospitare anche figure con elevato standing professionale che contribuiscono alla crescita dell'azienda; 
  • assume manager a cui delegare poteri e responsabilità;
  • Si dota di una struttura interna efficiente, in cui il modello di business è incentrato sulle aree che creano valore o che sono funzionali alla sua creazione (la value proposition, il front-end, cioè la comunicazione con i clienti, il back end, ossia le attività chiave che generano la proposta di valore e la struttura finanziaria, ossia le attività di pianificazione e controllo).
  • Presta attenzione alle persone che con diversi gradi e ruoli sono sempre più determinanti per la creazione di valore nelle aziende (e quindi attiva sistemi premiali, processi di formazione continua, stimola il coinvolgimento e la gratificazione, ecc.)
  • si dota di un sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, cioè un insieme di regole, di procedure e di strutture organizzative volte a consentire l'identificazione, la misurazione, la gestione e il monitoraggio dei principali rischi.
  • ha un orientamento all'innovazione ed al cambiamento, in cui coinvolge l'intera struttura tramite un'adeguata comunicazione e relazione.

A presto e buon Ferragosto.

Il Sole24Ore La consapevolezza del rischio aiuta a ridefinire la struttura

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