Small Companies Lower Tax Rates

Small Companies Lower Tax Rates

Premessa

In Italia le piccole e medie imprese sono quasi 760 mila (ricerca dell’Istituto di Finanziamento e Sconto pubblicata a marzo del 2018). Questo vuol dire che le PMI del nostro Paese rappresentano circa il 76% del totale delle imprese italiane non finanziarie. Il rapporto è  pressoché uguale nel resto d’Europa.           Questa è una delle ragioni che ci impongono di evidenziare l’esistenza di alcuni Paesi che presentano aliquote fiscali ridotte per le “small companies” (Small Companies Lower Tax Rates), ai fini delle scelte operative di offshoring, onshoring, cross border merger ed altre operazioni straordinarie.

 

L’Europa dei Balcani

Il rapporto "Runaway Taxes” (IGO & Ekvilib Institute, Praga 2017) redatto da Organizzazioni Non Governative di Ungheria, Repubblica Ceca, Slovenia, Polonia, Lettonia e Bulgaria, evidenzia come questi sei Paesi del centro-est Europa abbiano deciso di intraprendere una corsa al ribasso della tassazione diretta, soprattutto  per  le piccole imprese: aliquote ridotte, incentivi fiscali e bonus per gli investitori stranieri. Il rapporto è di enorme interesse in quanto oltre ad offrire nozioni approfondite sui regimi tributari delle imprese di cui stiamo dicendo, si spinge anche ad analisi statistiche degli effetti della loro applicazione a livello di singolo Paese e di area geografica. Un paio di esempi: mentre la media OCSE del prelievo fiscale sul reddito delle società è quasi pari al 3% del prodotto interno lordo, nei Paesi appena citati (con esclusione di Lettonia e Repubblica Ceca) è di molto inferiore al 2%; in Ungheria (descritta nel rapporto come paradiso fiscale del centro est dell’Europa”) il prelievo effettivo fiscale medio calcolato sui bilanci delle prime dieci aziende locali per fatturato (anno 2015) si ferma allo 0,35% dell’utile prima delle imposte.

 

L’aiutino fiscale dei Paesi in Europa

E’ noto che in Europa la concorrenza tra Paesi è anche (soprattutto?) concorrenza fiscale. La tabella che segue, riassume a titolo di esempio sia concreti casi di Small Companies Lower Tax Rates sia altre opportunità fornite dalle  legislazioni di alcuni Paesi (UE e non).

 

Attenzione ai falsi amici

La Repubblica d’Irlanda è un Paese costellato di meravigliosi paradossi. Piccola porzione di una già piccola isola ha avuto una crescita economica del 7% in media negli anni  1995-2004 ed è la principale esportatrice mondiale di software e di servizi legati al terziario avanzato (in ragione della detassazione dei diritti d’autore che ne fa la base per la vendita worldwide di prodotti protetti da copyright). Nel settore ICT il Paese impiega 105.000 lavoratori (numero lievitato del 40% dal 2010 al 2016) e nella classifica mondiale –sempre settore ITC- ospita la sede delle prime 10 società, delle prime 5 società della sicurezza, delle prime 3 società di informatica, delle prime 10 società nate per servizi internet (Collins McNicholas, luglio 2016).

Anche in materia tributaria questo Paese presenta delle particolarità: tassa con  l’aliquota ordinaria del 12,50% i profitti societari ma…  l’imposta sale al 25% per i “passive income” (redditi di capitale, dividendi, royalties) ed addirittura al 33% per quel che riguarda i “capital gain”.

 

Small Business Lower Tax Rate è aiuto di stato?

Il TRATTATO SUL FUNZIONAMENTO DELL'UNIONE EUROPEA proibisce gli aiuti di Stato. Anche in campo tributario (articoli 107 e 109, TUFE). La causa di tale proibizione risiede nella esigenza di assicurare il mantenimento della neutralità fiscale all’interno della UE. L’applicazione delle norme del Trattato sopra citate ha finito per garantire alle istituzioni europee un controllo penetrante sulle scelte di politica fiscale, costituendo un limite all’esercizio della potestà impositiva degli Stati membri. Alla Commissione europea vengono, di fatto, attribuiti ampi poteri di controllo e discrezionalità sull’interpretazione della nozione di aiuto e sull’applicazione delle deroghe previste.

È importante sottolineare che le prima descritte agevolazioni fiscali per le piccole imprese,  dalla UE NON sono considerate aiuti di Stato in materia tributaria, secondo le previsioni degli articoli 107 e 109 del TRATTATO SUL FUNZIONAMENTO DELL'UNIONE EUROPEA (TFUE).

 

Conclusioni

Ad oggi le PMI in Italia, così come nel resto d’Europa, sono più dei tre quarti del totale delle imprese.  Per il prossimo anno 2019 si prevede che queste cresceranno numericamente di oltre il 5%. Vale quindi sempre la pena di documentarsi in modo approfondito sulle differenze di imposizione fiscale dei diversi Paesi –anche in materia di small companies- così da poter orientare più consapevolmente le scelte di ottimizzazione fiscale nelle diverse fasi della internazionalizzazione.

 

Riferimenti

-      artt. 107 e 109  TRATTATO SUL FUNZIONAMENTO DELL'UNIONE EUROPEA.


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