Smart working in 10 (non troppo) semplici punti
Mai come in questi giorni il termine smart working è stato sulla bocca di tutti: media, aziende e in generale il 90% dei lavoratori hanno iniziato a familiarizzare con questo termine. Ma come si fa davvero smart working?
Smart working vs Remote working
Iniziamo con il dire cosa non è lo smart working. Una persona che lavora da casa non è per forza uno smart worker. Il telelavoro è un concetto apparso in Italia negli anni ’70. In questo caso però il lavoro, gli orari e soprattutto le procedure restano le stesse. L’unica differenza con il lavoro tradizionale è il fatto di poterlo effettuare a casa (anche in pigiama!)
Smart Working e mindset
Per fare davvero smart working serve molto di più. Serve cambiare totalmente approccio, serve un nuovo mindset! E’ un processo non facile che deve essere guidato dall’alto e sposato da tutta l’azienda per avere successo. Non si diventa smart in una settimana, forse nemmeno in un mese. Si tratta di un percorso da intraprendere e da portare avanti con convinzione.
Vantaggi dello smart working
Fatica, percorso da intraprendere, molto tempo… perché allora puntare allo smart working? Perché funziona! Perché quando entra nel tessuto dell’azienda permette di produrre di più, permette di risparmiare e soprattutto migliora la vita delle persone (con indubbi benefici sui primi due punti)
Con queste premesse sarete già convinti ma ci sono delle cose da imparare e non sono poche:
CIO at Ispettoria Salesiana San Marco
4 annihttps://www.zen.pn.it/2020/03/smartworking