Smontiamo i luoghi comuni: l’interattività non è sempre positiva.
L'argomentazione secondo cui le presentazioni interattive possono ridurre la comprensione complessiva del messaggio sfida l'opinione comune che l'interattività sia sempre positiva.
Questo è un post a quattro mani (un attimo, mica lo so quante mani ha ChatGPT). Vabbè, ho chiesto aiuto per demolire alcune convinzioni assolute e fra i suggerimenti ho scelto quelli che seguono.
In realtà le mani sono otto: il prompt esce dal Challenge con Leonardo Bellini e Pierre DERENEMESNIL .
1. Teorie del carico cognitivo e divided attention
La teoria del carico cognitivo, sviluppata da John Sweller, suggerisce che la nostra capacità di elaborare e comprendere nuove informazioni è limitata. Quando una presentazione richiede un'alta interattività - come rispondere a sondaggi, partecipare a discussioni live o prendere decisioni in tempo reale - il carico cognitivo aumenta. Questo può sovraccaricare il pubblico, riducendo capacità di assimilare le informazioni principali.
Una ricerca nel campo della psicologia cognitiva ha dimostrato poi, che l'attenzione divisa (divided attention) compromette la qualità della comprensione e della memorizzazione delle informazioni (Pashler, 1994).
Morale: l'interattività può distrarre il pubblico dai punti chiave della presentazione, impedendo una comprensione profonda del messaggio.
2. Rischio di disgregazione della narrazione
Una presentazione interattiva spesso comporta frequenti interruzioni nella narrazione. Questi momenti di interazione, come sondaggi o discussioni aperte, possono spezzare il flusso narrativo del relatore. Questo può rendere difficile seguire una linea di pensiero coerente e integrare le diverse parti della presentazione.
Morale: la narrazione disgregata può impedire al pubblico di costruire una comprensione chiara e coesa dell'argomento trattato.
3. Gestione Complessa e Tempistica
Le presentazioni interattive richiedono una gestione del tempo e della dinamica molto più complessa. Se non ben pianificata, l'interazione può rubare tempo prezioso che potrebbe essere usato per spiegare concetti chiave in modo più approfondito. Inoltre, il tempo dedicato a rispondere a domande o a gestire le interazioni può ridurre la quantità di informazioni effettivamente trasmesse.
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Sono favorevole alle interruzioni durante una spiegazione nell’ambito di un percorso formativo di diverse sessioni. Se non ce ne sono bisogna preoccuparsi, è un brutto segno.
Ma se ho un’ora e devo per forza sviluppare tre concetti, conviene lasciare l’interattività alla fine.
Morale: una gestione inefficace dell'interattività può portare a presentazioni che sono troppo lunghe, superficiali o non riescono a coprire tutti i punti necessari, riducendo così la comprensione complessiva.
4. Variabilità della Competenza Tecnica
L'efficacia dell'interattività dipende anche dalla competenza tecnica del pubblico. Non tutti i partecipanti possono essere a loro agio o competenti nell'uso delle tecnologie interattive, come app per sondaggi (es.: Mentimeter) o piattaforme di interazione live (es.: Mural).
Questo può creare frustrazione, alienare parte del pubblico e ridurre l'efficacia della presentazione.
Morale: se parte del pubblico non è in grado di partecipare efficacemente all'interattività, la comprensione complessiva del messaggio può risultare compromessa.
Conclusione
Mentre le presentazioni interattive possono essere coinvolgenti e dinamiche, è importante considerare come e quando l'interattività viene utilizzata.
Se non gestita attentamente, l'interattività può portare a un sovraccarico cognitivo, distrazione e una comprensione frammentaria del messaggio principale.
Il segreto sta nel trovare un equilibrio tra coinvolgimento e chiarezza, utilizzando l'interattività in modo strategico per supportare, piuttosto che ostacolare, la comprensione del contenuto.
Coach di Intelligenza Artificiale e Analisi Dati | Consulente Strategico & Esperto di Business Analysis e Sviluppo IT | N3rd inside
4 mesiDirei che un sano approccio AGILE (quindi per 😎 iterazioni successive controllando quello che funziona e quello no) sia l'approccio migliore per apprendisti maghi, pardon, guru ops, ARTIGIANI della presentazione. Personalmente mi piace il coinvolgimento, ogni volta che vedo qualcuno che si appisola la mia autostima subisce un fiero colpo!
Università Bocconi
4 mesiA parte gli scherzi caro Paolo, un tempo andavo dicendo che il responsabile della comunicazione fosse l’emittente e non il ricevente. Oggi non lo dico più, mentre ho ripulito tutto il mio repertorio da ciò che non ha basi teoriche (non solo empiriche) vere
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4 mesiBellissima analisi Pierpaolo Muzzolon e grazie per la citazione🙏 anche io sono convinto che l’eccesso di momenti di interazione rischi di sabotare la presentazione creazione de focus e dispersione. A mio avviso dipende molto anche dalla premessa iniziale ovvero dal patto / promessa con il tuo pubblico ; se chiedi al tuo pubblico 40 minuti di concentrazione poi non potrai permetterti grandi momenti di interazione che spezzano il ritmo e la concentrazione eh… naturalmente la promessa richiede un patto che poi deve essere rispettato. è Quello che stiamo cercando di fare nella Challenge è proprio questo… a volte con grande sforzo e a rischio di soffocare un po’ l’interattività se non alla fine che ne pensi? ps sto digitando da mobile e la punteggiatura va per i fatti suoi
Università Bocconi
4 mesiUn bel top down tipo: “gentilissimi/e, adesso vi spiego come stanno le cose. Cercherò di essere chiaro ma soprattutto mi auguro per voi che capiate il messaggio”
Managing Director Dynamos - Evolution Management, PCC ICF Executive Coach.
4 mesiPost interessante, pratico e costruttivo. Dimostra ancora una volta e con il supporto di studi autorevoli, che le tecniche devono essere "al servizio" dei contenuti e che la progettazione di un intervento ha un scopo fondamentale: rendere i partecipanti all'evento diversi da come sono entrati. Diversi nel sapere, diversi nel saper fare e magari anche nel saper essere. Tra le righe, poi, è un messaggio a tutti quei committenti che chiedono di "fare qualcosa di nuovo e interattivo" a tutti i costi.