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- 𝗖𝗮𝗽𝗶𝗿𝗲 𝘀𝗲 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗶

- 𝗖𝗿𝗶𝘀𝗶 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗿𝗲𝗹𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶

- 𝗥𝗲𝘀𝗽𝗼𝗻𝘀𝗮𝗯𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮̀ 𝗮𝗳𝗳𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗮: 𝗰𝗼𝘀’𝗲̀?

- 𝗟𝗮 𝘀𝗰𝗲𝗹𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝗔𝗴𝗻𝗲𝘀𝗲

Capire se stessi

 Agnese sta lavorando per sé stessa, la relazione è una parte della sua vita su cui ha investito molto, ma lei vuole capire cosa succede a lei.

Lavoriamo su ciò che vive lei e non sulla relazione, che viene influenzata dal suo lavoro personale. Agnese si iscrive al mio percorso #10settimane1vita perché vuole capire il suo personale cambiamento nello stare nella relazione.

Nei primi colloqui ha imparato a non entrare nel girone delle recriminazioni; ora vuole approfondire quale scelta sia in sintonia con il suo essere in questo momento.

Mi racconta che se non si fosse decisa a chiamarmi, avrebbe continuato a vivere nel silenzio, pochi momenti buoni che avrebbe fatto bastare, tanto mal di stomaco, e parecchie discussioni sfocianti in offese e sofferenza.

Questo è ciò che ha appreso in casa, che ha visto nel suo ambiente, ma che a lei non basta e non vuole accontentarsi.

Ed è infatti su cosa vuole Agnese per sé che noi lavoriamo.

Questo è un passaggio fondamentale se ci si trova in una situazione simile:

senza chiarezza per se stessi, si continua a sopravvivere; solo la consapevolezza di cosa si sente, di che persona si è in quel momento dà modo di fare scelte in base al proprio desiderio e non per altri motivi.

Crisi nelle relazioni

Ogni relazione attraversa momenti di trasformazione, spinti dagli eventi della vita e dal mutare dentro le persone stesse, che si impegnano nei miei percorsi proprio per comprendere cosa siano le sensazioni nuove che percepiscono.

L’attravere periodi di crisi è la vita intrinseca di un rapporto, lo si dimentica spesso, vivendoli come offese personali o mancanze individuali.

Le relazioni sono in movimento, come tutto il creato, esseri umani compresi.

Con Agnese indaghiamo questi punti, gli stessi per te che leggi e vivi una transizione nel tuo modo di vivere il rapporto prezioso.

·       Ascolto delle proprie sensazioni a tutto tondo, senza giudicarle secondo criteri esterni;

·       dare spazio per farle risalire e vedere bene;

·       dare loro il nome corretto, definirle;

·       metterle nel constesto di quando, con chi e dove si percepiscono nel corpo;

·       integrarle negli aspetti della propria personalità: sei questa persona, e sei uno spettacolo per come sei;

·       scegliere come agire di conseguenza rispetto alla problematica.

Mentre Agnese si dedica alla comprensione di se stessa, la relazione con Tonio si modifica impercettibilmente. Mi riporta di sentire il suo modo di porsi molto diverso; le chiedo in che modo:

-      respira e non salta più addosso a Tonio per qualsiasi cosa;

-      lo osserva con più attenzione, e amorevolezza, vedendo la sua sfida pesonale e l’impegno che le richiede;

-      ha cominciato a porgli domande, anziché critiche irritate;

-      percepisce l’amosfera in casa più calma, non ancora serena, ma non così elettrica;

-      sente che anche lui si sta sforzando.

L’incapacità di parlare li ha fatti allontanare, così come ripercorrere modelli relazionali appresi e dei quali non era consapevole; di Tonio non sa, non ne hanno mai parlato.

Responsabilità affettiva: cos’è?

Ora si ascolta di più, e questo le permette di rispettare il suo sentire; capisce che non sentirsi ascoltata è stato uno dei motivi per cui reagiva come un serpente scovato sotto un masso quando lui le sottolineava delle sua parti.

Ma, il suo non sentirsi ascoltata è ciò che accade con Tonio o è una sensazione evocata dalle sue esperienze per cui lei vede subito rosso come un toro pronto ad aggredire il drappo rosso?

Ci tiene a Tonio, apprezza il modo di essere dell’uomo con cui ha condiviso anni ed esperienze?

Come ha fatto Agnese a estrapolare la sua reazione dai litigi con Tonio?

Se tornate all’articolo numero due di questa serie, trovate l’esercizio che propongo ai miei clienti quando si sentono addolorati da una situazione simile, magari anche con un collega, o altre persone di famiglia.

Un passaggio necessario è dal “Tu mi fai, tu mi dici” a “Come agisco io in questa relazione?” che implica una prospettiva più ampia: la persona diventa agente e creatrice della relazione, scegliendo se starci, come, donando all’altra persona la stessa libertà di scelta.

Dare all’altro la responsabilità della relazione significa considerarsi una parte non importante, una persona che non conta, che subisce decisioni e scelte altrui.

Il passaggio da persona che vive il legame in modalità “passiva” a persona che si sente parte co-costruttiva sollecita una modifica nell’equilibrio fra le due.

Agnese ha osservato se stessa, in particolare nei litigi, e nel cogliere le sfumature dei suoi atteggiamenti ha visto Tonio come uomo con le sue difficoltà, proprio come lei e non più ogni sua parola come un attacco ingiustificato.

Ha cominciato a sentirsi co-costruttrice, e non attrice della coppia.

La scelta di Agnese

Un giorno entra in sessione con un sorriso denso di brillantezza, e mi racconta che dopo l’ultimo nostro incontro si è sentita di parlare con Tonio del lavoro con me, di cosa scopre su di sé e della sua voglia di condividerlo con lui.

“Tonio aveva gli occhi lucidi, mi riferisce, e io avevo solo voglia di abbracciarlo per quella sua commozione che mi faceva tenerezza. Abbiamo parlato tanto, e poi fatto l’amore come da tempo non facevamo. Felice, sono felice, ma anche consapevole di avere tanta strada da fare insieme, e anch’io per me”

Tonio e Agnese hanno ricominciato a stare bene insieme, a dedicarsi tempo, a parlarsi con il corpo, ma tutti e due sanno che è una sfida per la loro coppia, col finale sconosciuto.

Agnese ha scelto di donare la sua crescita personale a Tonio e alla loro coppia, con la consapevolezza che ognuno di loro viene definito da se stesso, o meglio, dalla relazione con se stesso, e non dalla coppia.

E vissero impegnandosi nella loro relazione con l’altro allo stesso modo con cui si impegnano nel comprendersi come individui.

Che scelta ti stavi aspettando, da parte di Agnese, nel leggere gli articoli, e come mai?

#relazioni #amore #comunicazione #counseling #dalilabellometti

Ps. Scrivimi in privato per saperne di più sui miei percorsi


Chiara Olivucci

Correttrice di bozze | Editor | Appassionata di parole | Curo i tuoi testi dalla mia baita sui monti 🌲🐶

10 mesi

Mi tengo il tuo prezioso articolo per la prossima pausa cara Dalila Bellometti. Per quanto mi riguarda, ho (abbiamo) scelto di farmi/ci aiutare. Perché, anche per capire che non si può stare più insieme, la visione esterna di un'esperta permette di separarsi senza nutrire odio e sentimenti negativi.

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