Sorpresa dai dati macro americani
Il contesto
Nell’ultima settimana i mercati azionari sono saliti su nuovi massimi storici guidati da dati economici migliori delle attese:
I settori: a livello settoriale sono stati i settori ciclici e la tecnologia a guidare nuovamente il mercato dopo si sono ridotte le attese di tagli dei tassi.
Le obbligazioni: le nuove attese sui tassi hanno fatto salire anche i rendimenti obbligazionari, scontando quindi minori tagli nel prossimo periodo.
Ma cosa è cambiato rispetto ad un mese fa? Scopriamolo insieme.
Economia americana ancora forte
Nelle ultime settimane l’economia americana ha mostrato inaspettatamente dati molto forti.
Mercato del lavoro: il report sul mercato del lavoro americano è uscito molto forte per la prima volta da marzo, facendo riassorbire i timori di una recessione.
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Inflazione: l’indice dei prezzi al consumo americano è uscito sopra le attese per la prima volta da marzo.
Buon dato? Nonostante alcune componenti che potrebbero far preoccupare la Banca Centrale Americana, il dato è piuttosto buono e segna un rallentamento della componente servizi.
Perché è importante: il contesto è cambiato rispetto anche solo ad un mese fa quando si prevedeva un rallentamento economico che avrebbe avuto anche l’effetto di comprimere le aspettative di inflazione.
La risposta della Banca Centrale: con un cambio delle condizioni economiche, la FED sarà chiamata a intervenire in modo diverso sui tassi.
I conti con la realtà: la realtà, infatti, è che la FED potrebbe ancora abbassare i tassi perché il livello di equilibrio è intorno al 3%, soprattutto con un’inflazione al 2.4%-3.3%.
La reazione del mercato: il mercato ha subito reagito facendo sovraperformare i settori più ciclici dell’economia e facendo scendere le obbligazioni.