Sotto il segno di Winx. Il brand di successo dell'animazione Made in Italy
Chissà se Iginio Straffi se lo sarebbe mai immaginato tutto questo successo, quando nel 2004 è stata trasmessa la prima serie televisiva del Winx Club, co-prodotta con un budget limitato e tanta creatività dal suo studio di animazione Rainbow in collaborazione con Rai Fiction.
Di certo sappiamo che quando il successo è arrivato la società produttrice non si è fatta trovare impreparata: cavalcando l’entusiasmo ottenuto dal cartone animato e grazie ad un’efficace costruzione del discorso di marca, il brand Winx Club si è guadagnato rapidamente un posto d’onore in Italia e all’estero.
Winx Club: il format
The Winx Club è tra le prime serie animate Made in Italy ad essere vendute negli Stati Uniti e vanta 8 serie TV, 208 episodi totali, film destinati a cinema e tv e serie spin-off su Netflix, tra cui la recentissima serie live action "Fate: The Winx Saga".
Il cartone, destinato ad un target di bambine dai 5 ai 12 anni, narra le avventure di cinque ragazzine vestite all’ultima moda e dotate di poteri magici, impegnate in una continua lotta contro le forze del male.
Un concept che non brilla per originalità ma di rodata efficacia; accompagnato fin dagli esordi da una massiccia campagna pubblicitaria mirata anche alla creazione, al consolidamento e al coinvolgimento delle community di fan, che al motto di Think Winx! si identificano nelle protagoniste soddisfando il bisogno di appartenenza ad un gruppo.
Iginio Straffi: chi è costui?
Originario di Loreto, Straffi inizia a lavorare giovanissimo nel mondo del fumetto, anche presso la Comic Art e la Sergio Bonelli editore (produttrice di Tex) e fino agli anni ‘90 la sua occupazione è quella di cartoonist e disegnatore di corsi in inglese a cartoni animati per bambini. Si trasferisce in Francia, dove nel giro di pochi anni apprende i principali trucchi del mestiere di disegnatore e nel 1995 torna nelle Marche.
Decide di rischiare e nello stesso anno, con l’aiuto del sacerdote editore Lamberto Pigini, fonda la società di produzione Rainbow s.p.a. Alcuni imprenditori marchigiani decidono di investire nel progetto e nel 2004, da un’idea dello stesso Straffi, nasce il Winx Club, grazie al quale Rainbow fa il salto di qualità.
Il disegnatore di provincia che con tenacia e passione riesce a raggiungere il successo, rappresenta la favola a lieto fine della realizzazione di un sogno, che contribuisce ad attirare simpatia su Straffi e ad ispirare fiducia sui suoi prodotti di animazione.
Il marketing: i punti forti della strategia di Winx Club
La brand identity di Winx Club è assolutamente evocativa e di grande impatto: il nome deriva dal termine Wings (ali), con la gs che viene sostituita da una lettera X, a ricordare graficamente proprio quelle ali che permettono alle fate Winx di volare.
Il successo del brand affonda però le proprie radici in tre efficaci operazioni messe in atto fin dagli esordi.
Marketing Experience
Sulla scia del successo del cartone, Rainbow lancia alcune iniziative autonome rispetto alla serie animata, che amplificano e consolidano l’immagine del brand.
- 2005: il musical live itinerante Winx Power Music Show, dotato di sito web dedicato interattivo e di casting rivolti alle teen-agers per partecipare come protagoniste allo spettacolo, con le audizioni che diventano uno show a sé stante mandato in onda su RaiSat Smash poco tempo dopo
- 2007: uscita del lungometraggio Winx – Il segreto del Regno Perduto
- 2008: tour invernale internazionale per lo spettacolo sul ghiaccio Winx on Ice, promosso dalla testimonial Carolina Kostner
Merchandising come se non ci fosse un domani
Viene sfruttato per la promozione massiccia del brand, attraverso una campagna che tocca numerosissimi settori di prodotti per bambini (dalle fashion dolls, agli accessori, alla linea hi-tech). Addirittura secondo M.Pitteri (2008):
”La Rainbow è partita da un progetto di merchandising che ha come core narrativo i personaggi Winx”.
Licensing ampio ma selezionato
Rainbow affianca al merchandising la pratica di concessione del marchio in licenza ad altre aziende. Tale operazione rappresenta la svolta del successo di Winx sul piano finanziario, poiché genera royalties praticamente a costo zero.
Scegliendo brand di un certo spessore (Kinder e Ferrero, McDonald’s…), Rainbow riesce a sommare il proprio valore di marca a quello dell’azienda che sfrutta il marchio in licenza, amplificandolo all’ennesima potenza.
Ancora oggi la corporate Rainbow si conferma come “leader nel settore del licensing, e con i suoi brand ha all’attivo più di 500 licenze nel mondo in ogni categoria, da quello dell’editoria e dei giocattoli a consumer product in generale, raggiungendo la rosa dei primi quindici Top Licensor mondiali.” (2021 - sito ufficiale Rainbow spa).
Un successo destinato a durare?
La serie, e di riflesso il brand, è stato spesso tacciato di proporre modelli stereotipati e poco realistici soprattutto in riferimento all'universo femminile; mentre la serie su Netflix è oggi al centro delle polemiche per l'accusa di whitewashing.
Nonostante le critiche e il tempo che passa, sembra che il successo del brand non accenni a scemare. Almeno dal punto di vista del marketing, sembra che la storia del Winx Club abbia in serbo ancora molte puntate, stay tuned!
Lisa Volpato