Stili manageriali: suggerimenti pratici o desideri impossibili?

Stili manageriali: suggerimenti pratici o desideri impossibili?

Da qualche tempo trovo proposto su LinkedIn - con cadenza ripetuta -, una sorta di decalogo del buon leader che di seguito ripropongo per avviare una riflessione sui diversi punti.

Ritengo infatti interessante cercare di capire quanto nella realtà questi suggerimenti, senz'altro interessanti, logici e di buon senso, poi possano trovare riscontro nella realtà di tutti i giorni. Alcuni di questi spunti trovano terreno più fertile a seconda della cultura manageriale dei diversi paesi, mentre altri attengono più direttamente alle capacità individuali dei managers.

Quello che trovo interessante è appunto cerca di andare oltre gli slogan e le dichiarazioni di intenti, tutte cose condivisibili, ma che poi si scontrano con la realtà tipica del nostro Paese, naturalmente non considerando le grandi società Multinazionali che replicano modelli organizzativi tipicamente anglosassoni. Penso nello specifico alla difficoltà di un manager che deve gestire una PMI o deve sostenere la transizione familiare in una azienda padronale.

Seguendo il "manifesto manageriale del Leader":

  1. CONDIVIDI LE INFORMAZIONI: vero, giusto e necessario. Ma non sempre reale. Anzi in alcune realtà la "segregazione delle informazioni" rappresenta uno dei salvagente più gettonati. Spesso si è conviti che essere depositari di informazioni e conoscenze ci tuteli maggiormente. In realtà le conoscenze e le competenze di ognuno di noi rappresentano il know-how dell'azienda e come tali sono un patrimonio da proteggere sicuramente (dai competitor), ma anche da condividere internamente per diffondere conoscenza e gestire il necessario knowledge transfer generazionale
  2. IMPARA A DIRE GRAZIE: bellissimo slogan. Nella realtà difficilmente osservabile. Questo è un limite culturale e lasciatemi dire, un pelo classista, del nostro management. Ringraziare le persone con cui si lavora è un passo di grande intelligenza ed è il seme per creare un team affiatato e orientato verso un obiettivo comune ed è un errore pensare che possa comportare una perdita di autorità o meglio di autorevolezza.
  3. DELEGA: passaggio assolutamente necessario nelle aziende moderne in cui il Manager tende ad essere un "generalista" che coordina specialisti. Nella delega si trovano diverse aree che debbono lavorare in modo sinergico, quali la fiducia, la competenza, la trasparenza e la responsabilità. Per delegare veramente tutti questi ingredienti devono essere ben miscelati. La delega è uno strumento manageriale ancora poco usato o usato parzialmente nelle aziende italiane che ancora premiano troppo il controllo e l'accentramento.
  4. FLESSIBILITÀ' NELLO STILE: su questo punto poco da dire. E' sicuramente necessario saper gestire diversi stili manageriali seguendo il concetto di "leadership situazionale" più volte declinato prima da Hersey-Blancherd, poi da Goleman e da altri emeriti guru del comportamento organizzativo. Io oggi parlerei più di "leadership adattativa". Tema sul quale tornerò in altri post.
  5. ASSEGNA PICCOLI OBIETTIVI: assolutamente un suggerimento corretto. La politica di piccoli passi funziona sempre. Ragioniamo sul modello S.M.A.R.T. ma cerchiamo di affidare obiettivi tangibili e migliorativi. Su questo dobbiamo fare lo sforzo do vedere il macro-obiettivo composto da tante "tappe" intermedie cercando di lavorare per step e non per grandi salti.
  6. DIVERTITI E FAI DIVERTIRE: funziona, sempre. Io personalmente l'ho sempre fatto ed ho sempre ottenuto una risposta più che positiva dal mio team. Certo, non si deve esagerare, ma dobbiamo rendere il posto di lavoro un posto piacevole che permetta di esprimere serenamente il potenziale di tutti. Il limite è che questo comportamento non venga capito, in primis dai collaboratori, poi dai vertici aziendali.
  7. RIMUOVI GLI OSTACOLI: significa semplificare, eliminare carta e passaggi inutili. Su questo punto non penso ci sia molto da aggiungere....
  8. DAI FEEDBACK: passaggio piuttosto complicato. Dare Feedback è molto complesso e richiede lo sviluppo di una specifica competenza. Il buon feedback è dato di continuo con una relazione aperta, diretta e trasparente. Certo, è più facile dare feedback di apprezzamento (quando va tutto vene) piuttosto che di sviluppo (quando si vuole migliorare il collaboratore). Questa è un'area complessa che richiede, come detto competenza ed esperienza. Un buon Manager e Leader deve dedicare molto del suo tempo a far questo, peccato che nella realtà non venga percepito come "lavoro".... :-)
  9. DAI L'ESEMPIO: poco da dire!!! un buon generale dà sempre l'esempio ai suoi ufficiali e di conseguenza al suo esercito.
  10. FOCALIZZA IL TUO TEMPO: molto giusto. diamoci priorità ed impariamo a distinguere Priorità da Urgenza ed Emergenza. Su questo tema c'è davvero molto da fare sia in termini di comportamento organizzativo che di sviluppo del "time management" nel paniere delle competenze manageriali di base da sostenere ed implementare.

Spero di aver messo sul tavolo argomenti di interesse e dai quali far scaturire interazioni e stimolare discussioni e punti di vista.

Al prossimo post!

Stefano Meloni - HR Director & Author

Alessandro Reati

Head of People & Culture; Head of HR & Management Division, Cegos Italia spa; Chartered Psychologist

8 anni

Osservazioni concrete e costruttive. Grazie per il contributo.

Fabiana Farina

Dott.ssa in Scienze e tecniche psicologiche

8 anni

Non posso far altro che concordare e condividere!

Silvia Conti

Senior Meta & Linkedin Advertiser | Marketer @Dreamgroup

8 anni

E' un manifesto che tutti coloro che ricoprono la posizione di manager dovrebbero avere nel proprio ufficio come poster. Sarebbe utile poi l'assistente vocale che di tanto in tanto ricorda al leader ognuna di queste 10 regole/consigli di buona condotta :-) Grazie Stefano Meloni per questo post!

Chiara Iannone

Specialista del mercato del lavoro | Esperta dei processi formativi | Sociologa

8 anni

Bellissima riflessione, Stefano Meloni! In giro si leggono molte cose riguardanti la "sfera dell'ideale", ma pochi sanno ricercarne la fondatezza.

José Enrique Gala Recio

Esperto in Acquisti | Managing Partner presso Everest Consulting | Attualmente in pensione

8 anni

Ciao Stefano Meloni, mi piace il analisi che hai fatto su l'elenco dei caratteristiche richieste dai leader. Si capisce molto bene. Grazie per condividere!

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