Sulle tracce degli animali delle Alpi del mare
Seguendo una pista alpina (foto Stefania Rivelli)

Sulle tracce degli animali delle Alpi del mare

Le ultime nevicate sui rilievi e nelle valli del Parco delle Alpi marittime, sopra Entracque, in provincia di Cuneo, hanno riportato un po’ di normalità invernale, andando a coprire di bianco quegli amplissimi spazi di paesaggio dominato da tinte brune e scure, che erano rimasti scoperti per gran parte della stagione, a causa delle temperature troppo alte e della siccità prolungata. Una boccata di ossigeno anche per gli animali che popolano queste montagne e sulle cui tracce Stefania Rivelli e Piera Loprete, accompagnatrici naturalistiche della cooperativa Montagne del mare e guide dell’Ente parco delle Alpi marittime, condurranno gli appassionati di natura in un corso dedicato alla fauna montana.

«Molti animali in montagna sono vestiti di bianco per mimetizzarsi in inverno, ma ci siamo mai chiesti perché il camoscio sfoggi il suo abito più scuro proprio sulla neve?» - Esordisce così Stefania Rivelli, una delle due docenti del corso. Il mimetismo stagionale è solo uno degli argomenti affrontati durante gli incontri. «Il camoscio – spiega - muta il pelo, sostituendo il manto estivo, più chiaro e leggero, con uno folto invernale fatto di lunghi peli scuri. Di colore nero, il pelo invernale si riscalda più velocemente al sole, consentendo ai camosci di accumulare calore e di essere protetti molto bene anche dal freddo».

Sono quattro gli appuntamenti fino a sabato 11 febbraio: tre teorici, nel Centro di visita del Parco a Entracque, e un’uscita sul campo. Si è iniziato sabato 21 gennaio con il tema degli ungulati. Sabato 28 gennaio sarà il turno dei rapaci diurni, fra cui gli avvoltoi come gipeto, grifone, del monaco e capovaccaio, e ancora i falconidi e gli accipitridi, come l’aquila e la poiana. Il 4 febbraio la lezione verterà sui rapaci notturni delle Alpi marittime: gufo reale, gufo comune, civetta, civetta nana, civetta caporosso, allocco, barbagianni, assiolo. Il ciclo si concluderà con l’escursione nel Parco alla ricerca di tracce e segni di presenza degli animali.

Una “full immersion” nell’area protetta cuneese per fornire ai discenti, spesso appassionati di camminate e trekking nella natura, gli strumenti e le conoscenze basilari per leggere il paesaggio in base all’altitudine, interpretare i segni lasciati sul terreno dagli animali, e riconoscere le differenze fra i vari versi emessi in particolare dagli uccelli, di cui si ascoltano, in fase teorica, i richiami registrati. La novità del corso del 2023 è rappresentata dai rapaci notturni, i cui avvistamenti sono assolutamente fortuiti, mentre i versi sono più distinguibili e frequenti. «Il più raro da ascoltare nel Parco è il gufo comune, mentre quello più comune è l’assiolo, anche nella bassa valle», aggiunge Stefania Rivelli. Un’esperienza che negli anni ha permesso di approfondire e scoprire tante curiosità su moltissime specie. Fra gli argomenti trattati rientra anche il riscaldamento globale, che impatta soprattutto su specie con particolari adattamenti, come quelle che vengono definite specie bianche.  

«Gli ungulati – continua la guida del Parco Alpi marittime - hanno cambiato stagionalità e quest’anno sono scesi più tardi nella bassa valle. Non si può fare un collegamento diretto con il cambiamento del clima, ma è una tendenza che andrà valutata nei prossimi anni. Vi è poi uno studio del Parco del Gran Paradiso sulla mortalità dei piccoli di stambecco. Molti di loro non sopravvivono all’inverno, indeboliti dalla qualità dell’erba che trovano nel loro habitat: troppo “avanzata” e con poche sostanze nutrienti per il loro stadio di crescita».

Altro obiettivo dei corsi, conclude la guida, è incrementare l’offerta turistica intorno alle strutture del Parco delle Alpi marittime: come il Centro faunistico Uomini e lupi e il Centro guide di Entracque, la centrale idroelettrica, le terme, il giardino botanico e la necropoli di Valdieri.

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