Telethon, RED e la Ferragni

Telethon, RED e la Ferragni

Stiamo vivendo un momento particolare, dove alcuni brand sono stati coinvolti in attività di raccolta fondi poco chiare e che corrono il rischio di buttare fango su tutto il buono che attraverso la beneficenza è possibile fare.

Le aziende che effettuano donazioni in beneficenza svolgono un ruolo cruciale dal punto di vista etico e sociale, influenzando positivamente anche la sostenibilità. 

La filantropia aziendale non solo favorisce il bene comune ma genera anche valore condiviso, con effetti positivi sul business delle aziende coinvolte.

Le donazioni benefiche e le iniziative di Responsabilità Sociale d'Impresa (CSR) diventano strumenti strategici per le aziende che vogliono contribuire al progresso sociale, migliorando nel contempo la loro posizione nel mercato.

Il mercato delle donazioni è da sempre caratterizzato dall’ente che raccoglie i soldi necessari a sostenere i progetti. Il limite in questo caso è che maggiore sarà la popolarità dell’ente benefico, maggiori potranno essere le donazioni. Come al solito, potrebbe esserci un problema di notorietà.

È una questione di visibilità. Infatti, le piccole organizzazioni benefiche spesso incontrano difficoltà nella raccolta fondi, poiché non sono ampiamente conosciute e non dispongono delle risorse finanziarie necessarie per aumentare la loro visibilità.

Per affrontare questo problema, Google ha introdotto il programma Ad Grants, che offre agli enti non profit 10.000 euro al mese in pubblicità gratuita.

Questa iniziativa rappresenta una soluzione interessante; tuttavia, nella pratica presenta alcune limitazioni, dato che utilizza la stessa rete di ricerca dominata da inserzionisti commerciali che contribuiscono significativamente ai ricavi di Google. L'uso di questa rete unica è obbligatorio, ma le campagne Ad Grants sono meno efficaci e si limitano alle sole inserzioni testuali.

Nonostante ciò, avere a disposizione 10.000 euro al mese in pubblicità senza alcun costo è vantaggioso, anche se le prestazioni non sono paragonabili a quelle delle campagne Google Ads tradizionali.

Rivedere le regole tradizionali

Bono Vox degli U2 e Bobby Shriver hanno lanciato (RED) nel 2006, un'iniziativa che si distingue per il suo approccio innovativo nella lotta contro l'AIDS, adottando un modello di raccolta fondi simile a quello utilizzato oggi da molti influencer, sebbene con alcune differenze.

Esaminiamo nel dettaglio:

  • Telethon rappresenta un'organizzazione ben strutturata, nota e visibile, che adotta un approccio diretto nei confronti dei donatori. Le campagne create mirano direttamente al donatore finale. Possiamo definire questo approccio come "lineare"

  • (RED), invece, è un marchio che viene concesso in licenza a imprese che scelgono di produrre un articolo (come fa Apple) di colore rosso da vendere. Queste aziende si rivolgono ai propri clienti attraverso la comunicazione commerciale e, per ogni prodotto venduto, una parte del ricavato viene devoluta a (RED), che a sua volta sostiene The Global Fund. Questo modello, quindi, sfrutta la notorietà del marchio (RED) in maniera indiretta. Definiamo questo tipo di donazione come "indiretta".
  • Gli influencer moderni, che sono di per sé dei brand, offrono la propria immagine e popolarità per promuovere un prodotto specifico. Questo rende il prodotto più attraente per i consumatori, i quali sanno che con il loro acquisto contribuiranno a una buona causa. Questo tipo di donazione può essere definito come "mediata".

Non vi è una grande distinzione tra il secondo e il terzo modello: (RED) è un'organizzazione, mentre Ferragni è un brand. Entrambi prestano la propria immagine a un prodotto, sebbene con alcune differenze.

L'associazione dell'immagine di Ferragni a un prodotto tende a generare un forte riconoscimento da parte dei consumatori.

Al contrario, associare (RED) a una Fiat 500 significa semplicemente colorare di rosso un veicolo già noto, senza che molti consumatori siano consapevoli di (RED) e dei suoi obiettivi.

Tuttavia, evitiamo di entrare nel merito di ciò che è giusto o sbagliato, concentrandoci piuttosto sull'analisi tecnica delle diverse soluzioni.

Quindi, diversamente dalle tradizionali organizzazioni no-profit, (RED) collabora con aziende partner che producono edizioni speciali dei loro prodotti, con una percentuale dei ricavi destinata al Global Fund per combattere l'AIDS, la tubercolosi e la malaria. 

Questo modello di beneficenza indiretta utilizza le reti commerciali e l'enorme visibilità dei brand partner per sensibilizzare sulla lotta contro l'AIDS e generare fondi.

Questa strategia di (RED) sfrutta efficacemente la visibilità e il potere commerciale dei suoi partner e aumentare la consapevolezza su HIV/AIDS, differenziandosi così dalle tradizionali campagne di raccolta fondi basate principalmente su donazioni dirette.

Tra i partner di (RED) ci sono aziende di vari settori, che hanno creato prodotti caratterizzati dal colore rosso o con design dedicati alla causa. Marchi come Apple, Vespa e Louis Vuitton hanno dimostrato l'efficacia di questo modello nel coinvolgere sia le aziende che i consumatori in iniziative filantropiche. 

Questo approccio rappresenta una forma di innovazione nel campo della beneficenza, stimolando le persone a sostenere cause importanti attraverso le loro scelte di acquisto quotidiane.

Per maggiori informazioni su (RED) e le sue iniziative, puoi visitare il loro sito ufficiale www.red.org

Dal suo inizio nel 2006, (RED) ha raccolto oltre 750 milioni di dollari per il Global Fund, contribuendo significativamente alla lotta contro l'AIDS e impattando positivamente oltre 245 milioni di vite. Le sovvenzioni del Global Fund sostenute da (RED) hanno potenziato gli operatori sanitari e fornito test, cure e assistenza nelle regioni più colpite dalle pandemie. www.theglobalfund.org/en/

Certo, qualcuno potrebbe dire che l’acquisto di determinati prodotti non è molto etico, sostenibile e che si tratta pur sempre di commercio spinto, personalmente non ci trovo nulla di male, in fondo le persone continueranno a comprare telefoni Apple e se questo potrà generare un beneficio e un impatto sulla comunità sarà soltanto un bene.

Apple ha dimostrato un impegno notevole verso (RED), contribuendo significativamente con quasi 270 milioni di dollari grazie alla creazione di prodotti speciali come l'Apple Watch Series 7 PRODUCT(RED). La strategia di (RED) di utilizzare la visibilità dei suoi partner per generare fondi e sensibilizzare sull'HIV/AIDS rappresenta un'alternativa efficace alle tradizionali campagne di raccolta fondi.

Con l'attesa per l'introduzione dell'iPhone 15 in una variante Product Red, Apple continua a sottolineare il suo impegno per la causa, offrendo ai consumatori prodotti attraenti che supportano una causa globale importante, con una parte di ogni vendita destinata direttamente al Global Fund.

Analizzare il comportamento degli utenti è fondamentale anche in questo contesto, non solo nel caso della vendita di prodotti o servizi.

In ultima analisi, una campagna benefica è, a suo modo, un'attività commerciale, poiché ciò che viene "venduto" è l'opportunità di contribuire al miglioramento delle condizioni di vita di persone in difficoltà, come malati, bambini bisognosi, sfruttando le nostre emozioni, il senso di solidarietà e il rifiuto delle ingiustizie.

Esistono diverse modalità di fare beneficenza e di offrire aiuto, alcune persone preferiscono agire in silenzio, altre cercano visibilità, mentre alcune sfruttano la generosità altrui senza offrire nulla in cambio.

Personalmente, apprezzo maggiormente la beneficenza discreta, quella che non richiede riconoscimenti pubblici e che si rivolge direttamente a chi ha bisogno, evitando gli intermediari delle grandi organizzazioni, spesso costose.


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Mafe de Baggis

Lavoro e faccio ricerca per aiutare le persone, le aziende, le istituzioni a entrare in relazione con i loro destinatari nel modo meno invasivo, manipolatorio e opprimente possibile.

10 mesi

Non arrivo a definire il confine, ma ricordo un fatto: quando CF ha raccolto fondi direttamente, durante il lockdown, è andato tutto molto bene. I problemi sono nati quando ha fatto da testimonial per altri brand (problema che Bono non ha avuto).

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