“Think Different” il Minimo Prodotto Fattibile di Apple

“Think Different” il Minimo Prodotto Fattibile di Apple

Cos’è MPF? MPF è il Minimo Prodotto Fattibile, è il “seme” del nostro prodotto/servizio che può essere presentato al pubblico in modo da verificare il livello di gradimento.

 Eric Ries in “Partire Leggeri” applica la metodologia Lean alla nascita delle Startup e propone dei cicli di verifica “leggeri” estremamente rapidi e focalizzati su ciò che i clienti vogliono (senza chiederglielo direttamente). Al centro di questi cicli c’è MPF.

I cicli produttivi di creazione-misurazione-apprendimento si basano:
– sulla creazione di un “seme” del progetto finale (MPF) in cui sono racchiuse le principale funzioni;
– sulla misurazione dei comportamenti e utilizzo da parte del cliente;
– sull’apprendimento da parte dell’azienda di quali funzioni mantenere/migliorare e quali eliminare.

Non ha senso lavorare su un aspetto di poco valore per il cliente.

 Questo procedimento non si limita solo alle Stratup ma potrebbe essere adottato da qualunque azienda per la creazione di un nuovo prodotto/servizio. Inoltre il Minimo Prodotto Fattibile potrebbe essere qualsiasi cosa non necessariamente un prodotto.

Ad esempio, Drew Houston, CEO di Dropbox per testare quali erano gli aspetti più importanti per i suoi clienti prima di creare il software di file sharing ha realizzato un video di tre minuti sul funzionamento della tecnologia, lo ha pubblicato e la lista di attesa per la versione beta è passata da 5.000 a 75.000 persone in un giorno.

 Ma vediamo cosa ha fatto Steve Jobs

Nel 1996 Steve Jobs è tornato a dirigere l’azienda che aveva fondato, dopo essere stato licenziato dal board dirigenziale. Apple a quel tempo era un’azienda sull’orlo del fallimento, con prodotti scadenti e senza nessun valore aziendale. La sfida che Jobs si trovava ad affrontare era quasi impossibile. Doveva rassicurare al mondo che Apple non aveva perso la sua capacità produttiva e innovativa e che lo spirito rivoluzionario che aveva creato il Macintosh era ancora presente.

Solitamente quando un manager si trova ad affrontare una situazione del genere fa tagli, ma l’approccio di Jobs fu completamente diverso. Era disposto ad investire per rinnovare l’offerta dei prodotti e per creare una nuova immagine. Il problema era che ci sarebbero voluti sei mesi prima che i nuovi computer entrassero in produzione e Apple non poteva aspettare così tanto.

Aveva bisogno di un “seme” che facesse capire al mondo che stava nascendo una nuova Apple, con prodotti nuovi e innovativi. Aveva bisogno di un MPF da proporre ai clienti per ricreare la fiducia nell’azienda e preparare la scena per i prodotti innovativi che sarebbero stati commercializzati a breve. Doveva raccontare al mondo il nuovo significato del marchio Apple che i progetti in cantiere avrebbero in seguito incarnato.

 Jobs decise che il suo MPF sarebbe stato un ADV in cui raccontare come Apple “pensa in modo diverso” e come i suoi prodotti non sono per tutti, ma sono rivolti solo alle persone che sanno apprezzare il pensiero creativo.

Da qui è nata la pubblicità “Think different” una delle campagne di maggior successo della storia. I valori della semplicità e dell’eleganza che avrebbero caratterizzato i futuri prodotti Apple erano già presenti nell’ADV.

 Dell’ADV è stata fatta anche una versione video che se avete qualche minuto vale la pena anche ascoltare nella versione originale con la voce di Steve Jobs.

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