TikTok è il futuro del branded-content?
Il Signor Franz, Michelle Hunziker, Fiorello, Rovazzi ... Sono solo alcuni dei nomi che hanno recentemente aperto un account sulla piattaforma cinese che vanta il primato di app più scaricata negli ultimi mesi.
I perchè sono molteplici. Di sicuro TikTok è il "brand" del momento, tutti sanno della sua esistenza, i più comprendono le sue potenzialità, ma in pochi hanno avuto ad oggi il coraggio di investire o quantomeno di valutare di farlo. D’altro canto, se personaggi che fino a ieri erano "relegati" al mondo della tv o di YouTube ed Instagram (Facebook viene sempre più usato per fare quel minimo di "traffick-driving” su un’audience sì più adulta, ma comunque affezionata) oggi iniziano ad utilizzare un mezzo differente è perchè i tempi cambiano e TikTok è forse la cartina tornasole di un rinnovamento generazionale rapido ed impattante. I giovanissimi (gli ultimi della GenZ) sui social si muovono abbastanza uniformemente: Facebook lo hanno sentito nominare, Twitter probabilmente non lo conoscono affatto (ahimè), Instagram oramai non è indispensabile (se non per postare qualche stories), ... Insomma, se oggi sei davvero giovane e vuoi sentirti "cool" devi far parte del mondo TikTok.
Quello che persone come Fiorello stanno tentando di fare (forse inconsciamente), e che va di pari passo col mercato, è di spostare l'asticella dell'età, inevitabilmente "invecchiare" (non in senso dispregiativo) il prodotto per renderlo fruibile a degli adulti che altrimenti ne avrebbero fatto a meno o addirittura l'avrebbero denigrato. Ovviamente non è arrivato (ancora) il momento per un brand di investire in campagne adv su un target 25+ utilizzando TikTok, ma parlare alla GenZ, quello assolutamente sì ...
TikTok è uno strumento potentissimo, sono molti i giovanissimi italiani (ormai 2,5 milioni di utenti unici) che lo utilizzano, alcuni profili hanno in pochissimo tempo accumulato un seguito di followers che certe star nostrane proprio si sognano; quello che sanno fare meglio è esattamente quello di cui il cliente ha bisogno: comunicare ad una generazione che ha un linguaggio particolare e dinamiche completamente differenti da quelle che aveva ad esempio un ragazzino solo 10 anni fa.
Da un lato gli annunci sponsorizzati (simili agli annunci all'interno del "feed" delle stories di Instagram) possono dare una mano, ma il rischio è di creare malcontento all'interno di un pubblico che conosce meglio di quanto pensiamo le logiche dell'adv (aka ci mettono un millisecondo a “skippare” perchè notano subito la presenza di un "effetto-marchetta"), dall'altro la tematica del branded-content (declinato nelle sue molteplici forme) che è forse la soluzione migliore per i brand, ma paradossalmente è visto come un terreno ancora troppo acerbo.
Forse però quello che realmente serve ad un brand è proprio rischiare. Il target della GenZ è presidiato benissimo da realtà come ScuolaZoo che sotto il profilo della creazione di progetti integrati e sviluppo di contenuto per i giovani (che amano i meme ed i meme di ScuolaZoo non si battono) è probabilmente il miglior attore in Italia; TikTok va quindi ad integrarsi in questo canale comunicativo ed intercetta quei giovanissimi che prestano un'attenzione sempre crescente verso questa app. I margini di manovra sono tantissimi, il brand può insediarsi in molti modi all'interno dei contenuti realizzati da questi "influencers", in un panorama simil-Instagram che però vede un target ancora più giovane ed "affiatato"; in soldoni i prodotti branded attivabili sono:
- Il Brand Takeover, ovvero una campagna adv inserita nel flusso dei video degli utenti (simile alle sponsored tra le stories Instagram).
- L’Hashtag Challenge, che stimola la community a produrre nuovi video dove i brand possono inserirsi sponsorizzando appunto degli hashtag.
- L’InFeed Native Video, è un formato video (verticale) inserito all'interno della sezione “For You” (sezione che contiene i video più virali).
- Le Branded Lenses, filtri e “maschere” personalizzate che le aziende possono creare da far poi utilizzare agli utenti, inserite sempre poi in evidenza (la logica è simile a quella delle lenti di Snapchat)
Come accennavo poco fa, su TikTok il brand può utilizzare le innumerevoli "challenge" che nascono ogni giorno come mezzo comunicativo per raccontare il prodotto, oppure usare la modalità del product-placemet o pensare alla semplicità del Brand Takeover
Non a caso due brand su tutti hanno utilizzato TikTok per "rinnovare" la propria strategia: Sony e RedBull, non di certo gli ultimi arrivati insomma, due brand che toccano target estremamente ampi con interessi davvero variegati.
Banalizzando e concludendo:
"Sono un brand, perchè dovrei pensare di utilizzare TikTok per la mia prossima campagna?"
La risposta è semplice e alquanto sarcastica: lo fa RedBull, dovresti provarci anche tu!
PS: contattatemi per maggiori info sulle pianificazioni di campagne adv su ScuolaZoo e TikTok, in WebAds abbiamo un'offerta ad-hoc per questi due "mondi"
un bel articolo Danilo! Grazie per il tuo contributo!